Il progetto Cer.ca.Mi ha tra i suoi promotori il Comune e il Politecnico: punta a investire i ricavi generati dall’energia solare (con pannelli sugli edifici) in servizi per la comunità. Ecco la mappa degli interventi
Dai tetti verdi arriva l’oro per i quartieri. Attraverso gli impianti fotovoltaici collocati sugli edifici di imprese ed enti pubblici, il progetto Cer.ca.Mi, che vede tra i suoi promotori il Comune di Milano e il Politecnico, punta a investire i ricavi generati dall’energia solare in servizi per la comunità, da definire con un percorso partecipativo che coinvolga i cittadini e i comitati.
«Per ogni quartiere che gravita attorno a una configurazione si stima una ricaduta economica di circa 100 mila euro», spiega il presidente di Cer.ca.Mi Filippo Bovera. Entro il 2027 saranno 19 i siti attivi che costelleranno la città da nord a sud ma già tra un mese il progetto inizierà a entrare nel vivo.
Cer.ca.Mi è la prima comunità energetica rinnovabile di Milano, nata a ottobre del 2024, ma a differenza delle altre sparse in giro per l’Italia ha una finalità per lo più «solidale».
Oltre infatti a redistribuire l’energia prodotta dai fotovoltaici collocati sopra gli edifici di scuole, imprese e università, a quei cittadini che aderiscono alla comunità energetica, punta soprattutto a investire una parte degli incentivi generati dalle fonti green per finanziare i progetti sociali che verranno definiti, a loro volta, dai cittadini stessi, dai comitati e dai rappresentanti di municipio.
«Si ruota intorno al concetto di energia come bene condiviso», sottolinea Bovera, precisando che si tratta di un processo partecipativo, dunque, che coinvolge la società, la pubblica amministrazione, il mondo accademico ed economico. Spetta, infatti, alle piccole e medie imprese e agli enti pubblici mettere a disposizione le superfici per l’installazione degli impianti fotovoltaici, qualora non ne siano già dotati, ricevendo in cambio una quota del 20 per cento circa degli incentivi. La restante parte, appunto, verrà utilizzata per finanziare i servizi per i quartieri dove sono presenti le configurazioni.
Il primo tetto verde già attivo è quello nel quartiere di Città Studi, attraverso un impianto fotovoltaico installato dal Politecnico sulla tribuna del campus sportivo di via Giurati. Sono invece in fase di attivazione le configurazioni nel quartiere Bovisa, sempre sfruttando i fotovoltaici sui tetti del Politecnico, e anche in zona Ponte Nuovo, con un impianto installato sulla Ricevitrice Nord con il contributo di A2A. Nel 2026, invece, toccherà ai quartieri di Niguarda e Chiaravalle. Entro il 2027, saranno attivate le configurazioni nelle zone centrali della città, come San Babila, Cadorna, Porta Venezia e nell’area sud come Santa Giulia e Rozzano. Nel vivo del progetto si entrerà però già tra un mese, con la presentazione di Cer.ca.Mi all’interno della Green Week, la settimana dedicata al verde da Palazzo Marino, e l’avvio del percorso partecipativo con i comitati.
Da ottobre 2024, quando è stata costituita la comunità energetica, a oggi sono circa trecento i cittadini che hanno dato la loro disponibilità a partecipare all’iniziativa. «Le famiglie coinvolgibili in questa iniziativa sono in totale 778», spiega la responsabile dal punto di vista tecnico del progetto Giulia Taromboli.
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