«Incentivi per le aziende, per generare un’opportunità di imprenditoria giovanile»


UDINE – Un milione e 400mila euro per favorire la ripresa economica e il rafforzamento del tessuto imprenditoriale urbano. La giunta comunale ha approvato in una delle ultime sedute le linee guida per il fondo rilancio, finanziato con risorse di Palazzo D’Aronco, per incentivare in particolare le attività dei quartieri periferici caratterizzati da fragilità socio-demografiche e quelle del centro cittadino, minato da fenomeni di desertificazione commerciale e dalle note difficoltà di ricambio generazionale.

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La misura sostenuta dall’amministrazione con una posta inserita nell’assestamento del maggio scorso, quindi, intende sostenere l’apertura di nuovi negozi e servizi di prossimità che ora non ci sono nei quartieri periferici presi in esame, ma anche offrire un supporto mirato per le nuove aperture, con particolare attenzione al rilancio di attività commerciali sfitte da oltre un anno. Inoltre, il Comune vuole garantire «incentivi per la continuità aziendale, per generare un’opportunità di imprenditoria giovanile da una chiusura per anzianità».

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Il riparto

Per gli interventi nelle periferie, il Comune ha stanziato un milione di euro, da destinare a contributi a fondo perduto, con una copertura massima fino al 25 per cento delle spese ammissibili. Per ciascuna impresa, l’importo massimo sarà di 50mila euro. Per il centro, invece, ci sono 400mila euro, sempre destinati a contributi a fondo perduto, fino a un massimo di 40mila euro a impresa. In questo caso la percentuale di copertura massima è pari al 100 per cento della spesa equivalente al canone di affitto di un anno o al 50 per cento del valore di acquisto di ramo d’azienda, con l’esclusione dell’avviamento.

Nelle periferie, il bando sarà destinato ad imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio, per aperture di attività nei quartieri di Godia-Beivars, Di Giusto, Laipacco, San Domenico-Villaggio del Sole, San Rocco e San Paolo-Sant’Osvaldo. In particolare, saranno finanziate attività per barberi, parrucchieri, estetiste, vendita di prodotti artigianali (come fiorerie), elettricisti, idraulici, presidi medici, negozi di alimentari o prodotti di uso quotidiano, cartolerie, ma anche ottici, profumerie, abbigliamento e calzature. Per il centro città, invece, l’avviso interessa nuove aperture ad esclusione dei pubblici esercizi e delle attività di somministrazione e servizi alla persona.

Spese

Come si legge nelle linee guida, per entrambi i filoni di intervento, il contributo a fondo perduto è finalizzato «all’acquisizione di beni strumentali d’investimento, caratterizzati da attrezzature, tecnologie, macchinari, arredi da destinare esclusivamente all’avvio di nuove attività». Ammissibili al bonus anche materiali usati, purché corredati da fattura di vendita e acquistati dai richiedenti «entro i 90 giorni precedenti la data di presentazione della domanda di finanziamento».

Possono essere ammessi a contributo anche i beni acquistati con il contratto di leasing, sempre con la clausola che sia stato stipulato non più di 3 mesi prima della presentazione dell’istanza. Per le nuove imprese sono ammesse al finanziamento anche le spese per atti notarili legate alla costituzione della nuova attività. Sono escluse dal contributo, invece, le spese di ordinaria e straordinaria manutenzione o ristrutturazione dei locali, quelle per l’acquisto di auto e furgoni e quelle fatturate dagli amministratori o soci dell’impresa richiedente, da coniugi, parenti o affini entro il terzo grado o da imprese associate o collegate.

 





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