Sulla morte di Serena Manzo, la giovane con un passato segnato da droga e prostituzione, che guidava senza patente un’auto non sua, aperto un fascicolo senza ipotesi di reato.
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Fossacesia. È stata l’autopsia, eseguita a Pescara dall’ anatomopatologo Benedetta Pia De Luca su incarico della Procura di Lanciano, a chiarire la causa della morte di Serena Manzo, la 27enne pescarese rimasta vittima del terribile incidente sulla Fondovalle Sangro.
A stroncarla, come accertato, sono stati i traumi riportati nello schianto contro il guardrail della rampa di accesso al casello autostradale di Val di Sangro. Contestualmente, i prelievi tossicologici avrebbero rilevato tracce di sostanze stupefacenti.
L’inchiesta aperta dalla Procura non ipotizza al momento alcun reato, poiché nello schianto non sono rimasti coinvolti altri veicoli. I fatti risalgono alla notte tra martedì 12 Agosto e e mercoledì, 13. Alle 00.25, la giovane, alla guida di una Ford Focus intestata a un 81enne di Castel Frentano, ha imboccato a folle velocità – circa 150 chilometri l’ora – la rampa che porta al casello autostradale. Il violento impatto contro la barriera di protezione ha disintegrato il mezzo: il motore è stato proiettato a diversi metri di distanza.
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I carabinieri di Fossacesia e della Compagnia di Ortona hanno ricostruito che l’auto era stata sottratta dalla ragazza all’anziano conoscente mentre questi dormiva. Serena Manzo, che non aveva mai conseguito la patente, con ogni probabilità si stava dirigendo verso Pescara. I soccorritori del 118, giunti sul posto, l’hanno trovata in condizioni disperate. Trasferita d’urgenza in elicottero al Santo Spirito di Pescara, è morta poche ore dopo, intorno alle cinque del mattino. Priva di documenti, è stata riconosciuta in obitorio dalla madre.
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