L’agrivoltaico è una delle innovazioni più promettenti della transizione energetica: permette di combinare produzione agricola e fotovoltaica, migliorando il microclima delle colture e aumentando il reddito delle aziende agricole. Tuttavia, molte leggi regionali sulle aree idonee considerano l’agrivoltaico con sospetto, temendo la sottrazione di suolo agricolo. In realtà, i sistemi avanzati con moduli sollevati e rotanti garantiscono che la terra resti produttiva e che l’ombreggiamento sia benefico.
Le normative virtuose prevedono che gli impianti agrivoltaici siano collocati nelle aree idonee e ne definiscono i requisiti: struttura sopraelevata, percentuale minima di suolo coltivato, sistemi di monitoraggio. Altri testi impongono limiti severi, come la copertura del 3% della superficie agricola comunale. Ma siamo certi che la restrizione sia la strada migliore? In un contesto di crisi climatica e di desertificazione, l’agrivoltaico potrebbe diventare una risorsa, proteggendo i terreni da siccità e grandine.
Il nostro report dedica un’intera sezione all’agrivoltaico: spieghiamo come funziona, quali sono i modelli di successo in Italia e all’estero, e analizziamo le norme che lo favoriscono o lo ostacolano. Offriamo testimonianze di agricoltori che già producono energia e vendono frutta e verdura sotto i pannelli. Se vuoi capire come l’agrivoltaico può cambiare il volto delle campagne e qual è il quadro legislativo che lo regola, compila il modulo e scarica l’approfondimento completo. Crea l’immagine per questo articolo
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