Gli investitori sono fiduciosi: l’aumento dei budget per la Difesa da parte di tanti Paesi trainerà anche gli investimenti nel settore dell’aerospazio a livello globale nel corso del 2025, al di là delle ripercussioni causate a livello internazionale dai dazi voluti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Vola la space economy
“Nonostante le sfide nei mercati finanziari e nella situazione macroeconomica, la crescita dell’economia spaziale continua a un ritmo super-esponenziale”, ha detto a Via Satellite, Chad Anderson, fondatore e ceo di Space Capital, società finanziaria che ha festeggiato il decimo anniversario a Wall Street.
“Il numero di satelliti in orbita sta crescendo a un ritmo più veloce della Legge di Moore, e questo sta creando una quantità di dati senza precedenti che ora stiamo sbloccando e che continua ad alimentare le più grandi industrie mondiali sulla Terra”, ha spiegato ancora Anderson.
Del resto, stando al rapporto Space Capital relativo al primo trimestre di quest’anno, l’industria spaziale degli Usa, che da sola rappresenta il 52% degli investimenti azionari del mercato privato, continua a mantenere la sua leadership mondiale.
Investimenti nelle startup
Sempre a Via Satellite, Mike Collett, fondatore e managing partner di Promus Ventures, società focalizzata sugli investimenti in startup deep tech in fase iniziale, ha sottolineato che “il clima di raccolta fondi per le aziende spaziali per le fasi seed e di Serie A è ancora piuttosto buono. Continuiamo a registrare elevati livelli di nuovi round di finanziamento per startup spaziali a livello globale e ci aspettiamo che questa tendenza continui”.
Finanziati oltre 100 milioni
“Dall’inizio dell’anno negli Stati Uniti si sono verificati 10 round di finanziamento da oltre 100 milioni di dollari. Quest’anno abbiamo assistito a due Ipo negli Stati Uniti”, ha evidenziato sempre a Via Satellite, Filip Kocian, investitore di Expansion Aerospace Ventures, un fondo di venture capital con sede a Parigi, che gestisce 137 milioni di euro e ha 23 società in portafoglio.
“La situazione è molto diversa in Europa: quest’anno abbiamo assistito solo a 15 round di finanziamento nel settore spaziale. Ci sono alcuni round importanti in arrivo, che saranno quotati in borsa entro la fine dell’anno”.
Il successo di Voyager Technologies
Una delle più grandi Ipo statunitensi è stata Voyager Technologies, che ha debuttato alla Borsa di New York a giugno con una valutazione di 3,8 miliardi di dollari.
L’azienda di Difesa e Spazio con sede a Denver ha raddoppiato il prezzo richiesto per le sue azioni, raccogliendo 382,8 milioni di dollari vendendo quasi 12,4 milioni di azioni.
“C’è sicuramente un certo livello di eccessiva esuberanza nel mercato. Ci sono persone che sostengono eccessivamente determinati modelli di business”, ha detto a Via Satellite Delian Asparouhov, come co-fondatore di Varda Space Industries e partner di Founders Fund.
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