Credito d’imposta biennale: nuovo termine per non perdere le agevolazioni sulla prima casa



Con la Risposta n.197/2025, l’Agenzia delle Entrate conferma ufficialmente l’estensione a due anni del termine per vendere l’immobile posseduto e mantenere le agevolazioni “prima casa”. Una novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, che si applica anche al credito d’imposta sul riacquisto e che potrebbe incidere significativamente su famiglie e mercato immobiliare.

Credito d’imposta biennale: vendita entro 24 mesi per non perdere le agevolazioni

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto, all’art. 1 comma 116 della legge n.207/2024, un’estensione temporale che si preannuncia di grande impatto per i contribuenti che usufruiscono delle agevolazioni legate all’acquisto della prima casa. Il termine entro cui è necessario procedere all’alienazione dell’immobile già posseduto, per non perdere i benefici fiscali connessi al nuovo acquisto, viene portato da dodici a ventiquattro mesi.

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Un cambiamento normativo rilevante, non solo per la sua portata concreta, ma anche per la sua retroattività: il nuovo termine si applica anche ai contribuenti che, alla data del 31 dicembre 2024, non hanno ancora esaurito il termine annuale previsto dalla disciplina precedente. In altre parole, la nuova finestra temporale può essere sfruttata anche da chi ha acquistato nel corso del 2024, offrendo una boccata d’ossigeno a molte famiglie e investitori in fase di transizione tra due immobili.

Riacquisto prima casa: applicazione estesa del beneficio fiscale

Il chiarimento arrivato con la Risposta n.197/2025 dell’Agenzia delle Entrate dissolve ogni dubbio interpretativo e sancisce un principio di coerenza nell’applicazione delle agevolazioni. L’estensione del termine a due anni non riguarda solamente l’agevolazione “prima casa” in senso stretto, ma si applica anche al credito d’imposta biennale previsto dall’art. 7 della legge n. 448/1998, che consente di ottenere un credito fiscale in caso di riacquisto dell’abitazione principale.

Fino ad oggi, l’assenza di un esplicito richiamo normativo rischiava di generare interpretazioni restrittive, circoscrivendo la proroga al solo ambito dell’imposta di registro. Con questa posizione ufficiale, l’Agenzia delle Entrate adotta invece una lettura estensiva e sistemica della norma, che tiene conto del contesto economico e delle esigenze reali dei contribuenti. Il credito d’imposta non decade quindi se la vendita del vecchio immobile avviene entro due anni dal nuovo acquisto, rafforzando la tutela dei diritti acquisiti e allineando le diverse agevolazioni a un principio di equità fiscale.

Nuovi margini per contribuenti e mercato immobiliare

La precisazione dell’Agenzia delle Entrate riveste un ruolo determinante per i soggetti che, avendo acquistato nel 2024 una nuova abitazione, erano in difficoltà nel vendere quella già posseduta entro l’anno previsto. L’applicazione del credito d’imposta biennale consente di mantenere inalterati i benefici fiscali, evitando la perdita delle agevolazioni in caso di ritardi nella dismissione dell’immobile pre-posseduto.

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Questa apertura interpretativa non è solo una questione di tempi e scadenze, ma costituisce un segnale chiaro da parte dell’amministrazione finanziaria verso una maggiore flessibilità e pragmatismo nell’applicazione delle norme fiscali. In una congiuntura del mercato immobiliare ancora incerta, con tempi di vendita spesso lunghi, tale estensione contribuisce a restituire fiducia e margine d’azione a chi compie operazioni immobiliari rilevanti per il proprio equilibrio patrimoniale.



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