Urgenza di una riforma della disciplina e della gestione degli agriturismi in Trentino


Urgenza di una riforma della disciplina e della gestione degli agriturismi in Trentino.

La contestazione del Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro

La decisa contestazione del Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro sul tema delle recenti concessioni di ulteriori agriturismi nel Basso Sarca, supportata anche dalla successiva presa di posizione di Coldiretti, offre a tutti i soggetti interessati, in primo luogo a chi riveste responsabilità in tema legislativo, un’opportunità di riflessione sull’efficacia della Legge Provinciale 30 ottobre 2019, n° 10 e successivo regolamento di attuazione Decreto del Presidente della Provincia di Trento, 27 dicembre 2021.

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Gli obiettivi della legge

Gli obiettivi della legge sono tutti condivisibili:

– la salvaguardia dei territori montani e dell’ambiente;

– il sostegno alla multifunzionalità delle aziende;

– l’integrazione dei redditi per gli operatori del mondo rurale;

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– la conservazione e la tutela delle tradizioni culturali e l’utilizzo virtuoso del patrimonio rurale;

– la valorizzazione dei prodotti tipici dell’agricoltura;

– la promozione della cultura rurale.

La redditività dei terreni agricoli a Trento e Bolzano

Riprendendo i dati ISTAT sul confronto della redditività dei terreni agricoli nelle due province autonome Trento e Bolzano si coglie un dato sconcertante: gli agricoltori altoatesini riescono a ottenere un reddito per ettaro più che doppio, a volte triplo, rispetto ai colleghi trentini. Si tratta di un primo dato sul quale riflettere e conseguentemente agire in sintonia con gli operatori economici per avviare un processo di recupero. Qualcosa di importante, probabilmente strategico, non funziona nella nostra provincia.

La gestione del territorio

Passiamo al profilo della gestione del territorio e del paesaggio agricolo. Al fine di permettere lo sviluppo delle nuove opportunità individuate per il settore agricolo rurale, la norma consente di dilatare l’operatività dell’azienda vera e propria, mediante una possibilità edificatoria straordinaria, tesa all’ospitalità turistica. Si tratta degli agriturismi, che comprendono anche lo sviluppo di spazi attrezzati definiti agricampeggio. Fra gli obblighi da rispettare, il principale è quello di mantenere il rapporto di connessione tra le attività agricole e quelle agrituristiche, sia sotto l’aspetto funzionale, sia per quanto riguarda quello fisico-spaziale, ma una mancata precisa definizione di regole concede una notevole labilità all’obiettivo del rispetto ambientale.

L’obiettivo della salvaguardia dei territori montani

L’obiettivo della salvaguardia dei territori montani, dell’ambiente, del paesaggio è spesso trascurato anche al momento del rilascio delle concessioni.

Uno sguardo su come l’applicazione della legge sia stata gestita sul territorio provinciale solleva allarmi veri e propri, più che dubbi e perplessità.

Nuove costruzioni su aree agricole di pregio

In alcuni casi sono sorte nuove costruzioni anche su aree agricole di pregio, che dovrebbero costituire delle “invarianti”. Alcune di queste strutture, non appena costruite, sono state abbandonate o trasformate in disordinati magazzini e perfino in abitazioni di lusso. Altre situazioni, facendo riferimento all’attività agrituristica solo nella facciata, hanno visto nascere edifici sproporzionati, rivelatisi funzionali a nuove imprese imprenditoriali.

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La denuncia delle associazioni dei comitati dell’Alto Garda

Per questo motivo si condivide e si sostiene la denuncia avanzata dalle associazioni e dai comitati dell’Alto Garda.

Quanto succede a Riva del Garda, più che integrazione dell’attività agricola e culturale legata alle tradizioni rurali, si configura come incentivazione dell’attività turistica o commerciale, al di fuori degli scopi delle leggi provinciali di settore. 

La diffusione di tali attività è fuori controllo e agisce a scapito dei terreni agricoli, permettendo il consumo di quei suoli liberi. Se l’agricampeggio è indicato fra gli obiettivi della legge – già di per sé scelta discutibile – non sono comprensibili e coerenti le attività di produzione di gelati o di custodia e allevamento di cani.

Aree di ambito

Come non può essere sostenuta la costruzione di edifici in “aree di ambito”, che il regolamento urbanistico-edilizio provinciale (RUEP) all’art. 81 non definisce con precisione, permettendo di costruire anche su terreni vergini e lontani dal cuore dell’azienda agricola, anche non nell’immediata adiacenza del patrimonio edilizio esistente perché, in ogni caso, a prevalere sul RUEP c’è l’articolo 37 comma 5, lettera c) delle norme di attuazione del Piano urbanistico provinciale (approvato con la legge provinciale n. 5/2008) che in maniera inequivocabile dispone: i nuovi edifici da destinare ad attività agrituristica devono essere realizzati, di norma, nei pressi degli edifici costituenti il centro aziendale o della residenza dell’imprenditore agricolo, se essa non coincide con il centro aziendale.

La denuncia di Coldiretti

Anche la denuncia di Coldiretti è molto forte e incisiva, preoccupata della deriva dell’applicazione di una legge che viene stravolta proprio nelle sue priorità e finalità. Viene sollevato perfino il rischio che le imprese costituite ad hoc per ottenere nuove possibilità edificatorie – abili nell’individuazione dei parametri che offrono maggiori punteggi – superino nelle graduatorie di finanziamento quelle effettivamente operanti nel settore agricolo e meritevoli dei contributi previsti dalla normativa. 

Italia Nostra: urge una riforma della disciplina e della gestione degli agriturismi in Trentino

A giudizio di Italia Nostra la situazione maturata e diffusa sul territorio provinciale necessita di un’urgente riforma della disciplina e della gestione degli agriturismi in Trentino al fine di evitare gli usi difformi sempre più frequenti. 

Su tale argomento condividiamo pienamente le richieste di Coldiretti relative a:

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  1. la necessità del requisito di “maturità” delle aziende agricole (con un periodo di attività di almeno 7 o 10 anni, per evitare costituzioni estemporanee finalizzate unicamente ad ottenere i permessi edificatori) e di “specificità” (agricoltori di prima categoria);
  2. l’istituzione di controlli efficaci sulle concessioni, sulla successiva gestione dell’impresa e, nel caso di abbandono o trasformazione d’uso difforme dalla norma, di interventi sanzionatori efficaci;

I nuovi volumi edilizi

Sull’ambito localizzativo dei nuovi volumi edilizi riteniamo sia importante la loro concentrazione nei pressi degli edifici già esistenti (azienda agricola o residenza dell’imprenditore agricolo).

Le altre aree tematiche

Altre tematiche devono essere affrontate:

  1. la definizione certa e rigorosa delle attività che possono rientrare nella multifunzionalità delle aziende agricole;
  2. il rilascio delle concessioni, poiché la dimensione comunale sembra non rispondere a un’applicazione corretta della legge;
  3. la riconferma del valore dell’agricoltura e dell’allevamento e delle misure di sostegno anche per ridurre il deficit di resa economica esistente fra i due territori provinciali autonomi della nostra Regione;
  4. la definizione di una rigorosa tutela ambientale e paesaggistica con il divieto di ulteriori consumi di suolo libero oggi destinato all’agricoltura e all’allevamento;
  5. la definizione di strumenti che misurino l’integrazione reale delle nuove attività con l’economia agricola e rurale, in alta quota come nei fondivalle.

Trento, 11.08.2025     Italia Nostra Trento

Il consiglio direttivo



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