La transizione ecologica non è più un capitolo accessorio nei piani industriali: per l’85% delle medie imprese europee, la decarbonizzazione è oggi una leva di sviluppo e competitività. Il dato emerge dalla terza edizione del Climate Transition Barometer, realizzato da Boston Consulting Group (BCG) in collaborazione con Argos Wityu, che fotografa un cambio di passo significativo rispetto al 2024, quando la stessa percezione era condivisa dal 67% delle aziende.
Decarbonizzazione, per l’85% delle PMI europee è ormai un’opportunità strategica
L’analisi, condotta su un campione di 700 medie imprese in cinque Paesi – Francia, Germania, Italia, Benelux e, per la prima volta, Regno Unito – rileva un incremento di 18 punti percentuali in soli dodici mesi. Un balzo che testimonia come la sostenibilità sia passata da vincolo regolatorio a elemento centrale della strategia aziendale, capace di orientare scelte industriali, governance e politiche di investimento.
Dalla compliance alla strategia
Secondo lo studio, l’88% delle imprese intervistate considera oggi la transizione ecologica una priorità strategica per mantenere e accrescere la propria competitività. Non si tratta più di rispettare target ambientali per obbligo normativo, ma di sfruttare le opportunità derivanti da un’economia sempre più attenta al basso impatto ambientale. Questo approccio si riflette in piani industriali che includono investimenti in tecnologie pulite, ottimizzazione dei processi produttivi e revisione delle catene di fornitura.
Il peso delle dinamiche di mercato
La pressione verso modelli produttivi a minore intensità di carbonio è alimentata anche dal mercato: clienti e investitori premiano sempre più le aziende in grado di dimostrare un impegno concreto sul fronte ambientale. Nei settori manifatturiero, agroalimentare e tecnologico, la certificazione della sostenibilità dei processi produttivi è ormai un fattore di scelta determinante per l’accesso a nuove commesse e partnership.
Italia e il ruolo delle PMI
Per il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una forte presenza di piccole e medie imprese, la transizione verde rappresenta un’occasione per rafforzare il posizionamento sui mercati internazionali. Le PMI che investono in soluzioni a basso impatto ambientale possono intercettare la domanda crescente di prodotti e servizi sostenibili, beneficiando anche degli incentivi e dei fondi europei destinati alla decarbonizzazione. Tuttavia, la sfida rimane l’accesso al capitale necessario per realizzare questi investimenti, specie per le imprese di dimensione più ridotta.
Tecnologia e innovazione come leve
Molte delle aziende analizzate hanno avviato programmi di innovazione per ridurre l’impronta carbonica: dall’uso di fonti rinnovabili all’elettrificazione dei processi produttivi, fino alla digitalizzazione per il monitoraggio dei consumi energetici. In diversi casi, la transizione verde ha stimolato anche la creazione di nuovi prodotti e servizi, generando vantaggi competitivi e aprendo a mercati prima non accessibili.
Un quadro normativo sempre più stringente
L’evoluzione della percezione strategica della sostenibilità è anche il risultato delle politiche europee, che impongono obiettivi di riduzione delle emissioni sempre più ambiziosi. La progressiva estensione della rendicontazione ESG e l’introduzione di nuovi standard per la misurazione dell’impatto ambientale stanno spingendo le aziende a integrare la gestione del rischio climatico nei processi decisionali di lungo periodo.
Oltre il business: un nuovo senso di responsabilità
Lo studio rileva come, accanto agli aspetti economici, stia crescendo un senso di responsabilità verso l’ambiente e la collettività. Le imprese riconoscono che la transizione ecologica può avere effetti positivi anche in termini di reputazione, attrattività verso i talenti e consolidamento del legame con le comunità locali. La decarbonizzazione, in questo senso, non è soltanto una scelta industriale, ma un elemento identitario.
Verso un modello competitivo sostenibile
Il Climate Transition Barometer indica chiaramente che la sostenibilità è ormai una variabile competitiva strutturale. Le aziende che sapranno integrarla in modo credibile e misurabile nei propri modelli operativi avranno un vantaggio non solo nel rispetto delle normative, ma anche nella capacità di innovare, attrarre capitali e rispondere alle richieste di un mercato in rapida evoluzione.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link