La banca più ricca al mondo nel 2025


La banca più ricca al mondo nel 2025 detta ancora le regole del gioco. Se ti sei chiesto in qualche occasione quale colosso controlla più capitali di tutti, sappi che a guidare la classifica globale restano le grandi banche cinesi, capaci di muovere miliardi di dollari e influenzare i mercati internazionali. A contendersi il primato non ci sono solo fusioni e acquisizioni da record, ma anche strategie di espansione che puntano a rafforzare liquidità e prestiti, con un occhio attento alle sfide geopolitiche. Da noi, invece, la banca più ricca in Italia continua a difendere la sua posizione grazie a operazioni interne e una rete di filiali ancora capillare. Ma come si misura davvero la ricchezza di una banca? E perché certe fusioni fanno la differenza?


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Cosa significa essere la banca “più ricca”

Essere la banca più ricca al mondo non vuol dire soltanto avere enormi profitti. Nella finanza globale, la ricchezza si misura soprattutto in asset totali: conti correnti, depositi, investimenti, crediti concessi. Più capitali riesci a gestire, più puoi prestare denaro, finanziare progetti e sostenere l’economia. È un circolo che alimenta potere, influenza politica e capacità di resistere alle crisi. Dietro il primato ci sono fusioni, acquisizioni e strategie per consolidare quote di mercato. Oggi le banche più grandi puntano a rafforzarsi acquistando istituti minori o vendendo rami poco redditizi. Questo spiega perché ogni classifica varia di anno in anno: chi compra di più sale, chi vende troppo scende.

La classifica aggiornata delle banche più ricche

Secondo l’ultimo ranking di S&P Global Market Intelligence, la Cina continua a dominare. Al primo posto si conferma la Industrial and Commercial Bank of China Ltd., seguita da Agricultural Bank of China Ltd., China Construction Bank Corp. e Bank of China Ltd. Le prime quattro posizioni restano le stesse del 2024, segno di un predominio stabile. Nel 2025, 21 banche cinesi compaiono nella top 100, sette delle quali tra le prime venti. Nonostante le tensioni commerciali internazionali e le difficoltà nel settore immobiliare, Pechino sostiene i colossi bancari con nuove iniezioni di capitale per favorire la crescita dei prestiti. Tra i movimenti più significativi, c’è l’ascesa di Capital One Financial Corp., che grazie all’acquisizione di Discover Financial Services ha aggiunto circa 147 miliardi di dollari di asset, salendo al 57° posto. In Europa, invece, la partita delle M&A ha portato Nationwide Building Society a guadagnare otto posizioni grazie all’acquisto di Virgin Money UK, una delle operazioni più rilevanti nel Regno Unito dal 2008.

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Le principali attività e i numeri della banca leader

La banca più ricca al mondo non si limita a raccogliere depositi. L’Industrial and Commercial Bank of China Ltd. gestisce asset per migliaia di miliardi di dollari, contando su una rete capillare di sportelli, filiali estere e piattaforme digitali. Il sostegno statale permette di mantenere livelli di liquidità altissimi e di ampliare l’offerta di prestiti a imprese e famiglie. In Asia, altri player stanno crescendo rapidamente. La State Bank of India è salita di quattro posizioni, mentre la DBS Bank di Singapore mira a nuove acquisizioni in Malesia e Indonesia per consolidare il primato nel sud-est asiatico. L’australiana ANZ Group Holdings Ltd., invece, ha completato l’acquisto di Suncorp Bank, portando in dote oltre 3.000 dipendenti e 1,2 milioni di clienti. In Europa, non mancano i colpi di scena: Société Générale perde posizioni dopo aver messo in vendita parte delle sue attività, mentre HSBC Holdings PLC si conferma la banca più grande del continente e la settima a livello mondiale, nonostante stia snellendo il portafoglio per riorganizzarsi. Le fusioni e acquisizioni (M&A) restano decisive. Il consolidamento permette di tagliare i costi, guadagnare in scala e rafforzare la competitività. Non a caso, nel 2025 molte banche hanno rivisto la loro posizione grazie a operazioni di rilievo. Il contesto macroeconomico, però, resta complesso. L’impatto di nuove tariffe doganali – i famosi dazi di Trump – potrebbe ridurre i volumi del commercio mondiale, pesando su consumi e crescita economica. Con prestiti più difficili da rimborsare, le banche dovranno aumentare le riserve per coprire eventuali perdite, mettendo sotto pressione i bilanci. Se guardiamo alla banca più ricca in Italia, il primato resta in mano a UniCredit SpA, forte di una presenza radicata e di una strategia orientata all’espansione interna. Per i prossimi anni, la sfida sarà mantenere la leadership in un mercato segnato da nuove regole, digitalizzazione e rischi geopolitici. Le banche dovranno investire in tecnologia, snellire le strutture e trovare nuovi modi per crescere senza esporsi troppo ai default. La classifica del 2025 mostra come i grandi gruppi asiatici, e in particolare quelli cinesi, abbiano saputo difendere il primato puntando su capitalizzazione e liquidità. E tu? La prossima volta che entri in filiale, ricorda che dietro lo sportello si muovono miliardi che cambiano le sorti di intere economie.

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Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione

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SEO editor con oltre sette anni di esperienza, ho iniziato occupandomi di contenuti tech e guide all’acquisto dedicate alla fotografia, che considero la mia prima attività, oltre che una passione. Questo percorso mi ha gradualmente ricondotta verso ambiti più affini alla mia formazione artistico-umanistica, maturata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove mi sono diplomata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo con una tesi in regia. Qui ho approfondito anche la storia del costume, della moda, della musica e il linguaggio delle immagini, competenze che oggi posso raccontare attraverso la scrittura.  



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