Emil Banca in controtendenza: “Apriremo due nuove filiali”

Emil Banca chiude un’altra semestrale positiva e guarda al futuro con l’apertura di due nuove filiali, portando il credito cooperativo in due Comuni delle province di Modena e di Parma, dove prima non c’era. La raccolta totale al 30 giugno del 2025 ammontava a oltre 7,5 miliardi di euro, segnando un +5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tengono anche gli impieghi, che sfiorano i 4 miliardi di euro (+1,4% rispetto al giugno del 2024). Il prodotto bancario lordo supera così gli 11,5 miliardi euro, con un aumento di circa 400 milioni di euro (+4,1%) sulla semestrale dell’anno scorso. Per effetto della continua riduzione del costo del denaro e di precise politiche della banca che hanno sensibilmente ridotto il margine di interesse, l’utile di esercizio si riduce rispetto alla scorsa semestrale, ma resta sopra i 20 milioni di euro.

“Per aiutare le imprese e le famiglie abbiamo abbassato i tassi sui mutui e sui finanziamenti e ritoccato in maniera ridotta quelli sulla raccolta. Per questo, oltre che per effetto della diminuzione del costo del denaro voluta dalla Bce, il nostro margine di interesse si è ridotto, andando a incidere così sull’utile, che resta però su livelli di assoluta eccellenza”, sottolinea il direttore generale, Matteo Passini. In un periodo in cui le grandi banche tendono a chiudere gli sportelli fisici abbandonando comunità e territori, Emil Banca “va invece controcorrente”, mettendo in calendario l’apertura di due nuove filiali: una in provincia di Parma e l’altra nel Modenese, in due comuni dove il credito cooperativo oggi non è presente.

La banca ha inoltre investito anche per ristrutturare alcune filiali storiche del Bolognese e del Ferrarese (Ponte Ronca, San Marino di Bentivoglio e Portomaggiore). “Per una Bcc avere una presenza capillare sul territorio è strategico – rivendica il presidente, Gian Luca Galletti –. Per noi il presidio fisico non è soltanto una questione operativa: è l’espressione concreta di un modo di fare banca basato sulle relazioni, sull’ascolto, sulla fiducia reciproca. Un modo di fare banca che ha dimostrato negli anni di essere motore dello sviluppo dell’economia reale e partner affidabile di famiglie e comunità. In un momento in cui l’utile è in contrazione, noi invece investiamo sulle nuove filiali e sulle persone”.