Confermato: Renato Schifani libera la Sicilia, la regione abolisce le tasse | I residenti cancellati dagli elenchi delle Entrate


Una rivoluzione fiscale potrebbe trasformare la Sicilia nel nuovo paradiso per pensionati e investitori.

Cambia tutto. O almeno, potrebbe. Con il via libera del Consiglio dei Ministri, la Sicilia si prepara a sfruttare fino in fondo la sua autonomia speciale per offrire sconti fiscali a chi sceglie di viverci o investire. Un piano che punta a rilanciare l’economia locale attirando pensionati, imprese e nuovi residenti con esenzioni, detrazioni e deduzioni mai viste prima.

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Non è solo una questione di tasse. È una scommessa strategica: riportare vitalità a piccoli borghi, far ripartire il mercato immobiliare, frenare lo spopolamento e rendere l’isola competitiva rispetto ad altri paesi europei. Una leva fiscale, insomma, per rilanciare un’intera regione.

La notizia ha già fatto il giro dei principali osservatori economici: l’Italia risponde al modello portoghese, quello che negli ultimi anni ha sedotto decine di migliaia di pensionati stranieri. Ma mentre Lisbona chiude, Palermo apre. E sogna in grande.

Il presidente della Regione Renato Schifani ha accolto con entusiasmo la norma, definendola «uno strumento per aiutare i più fragili e incentivare la creazione di nuove attività produttive». I dettagli arriveranno nei prossimi mesi, ma l’obiettivo è chiaro: trasformare la Sicilia in una terra fiscalmente accogliente, con vantaggi sia per chi arriva, sia per chi già ci vive.

Un’eredità dal Portogallo (che ha appena detto basta)

Chi conosce il dossier lo sa bene: il modello è ispirato a quello che ha reso famoso il Portogallo. Dal 2009 al 2023, Lisbona ha applicato un regime fiscale di favore per i residenti non abituali (NHR), con tassazione agevolata al 10% sulle pensioni estere e flat tax del 20% per alcuni lavoratori qualificati.

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Il risultato? Oltre 89.000 nuovi residenti stranieri e migliaia di pensionati italiani attratti dal clima mite e dai vantaggi fiscali. Ma non tutto è andato come previsto: l’aumento dei prezzi immobiliari e le proteste dei residenti hanno costretto il governo portoghese a fare marcia indietro. A fine 2023, il regime NHR è stato ufficialmente chiuso. Un’opportunità che adesso potrebbe trasferirsi in Italia, anzi in Sicilia.

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La Sicilia si candida a diventare il nuovo “rifugio fiscale”

Il decreto appena approvato rappresenta la traduzione pratica di un’intesa siglata nel 2021 tra Stato e Regione. Grazie allo statuto speciale, la Sicilia potrà adottare misure fiscali autonome per favorire lo sviluppo locale. Tra queste, ci sono esenzioni per chi investe, deduzioni per chi assume e possibili agevolazioni per pensionati stranieri che decidono di stabilirsi sull’isola.

La norma, fortemente voluta dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, sarà valida dopo la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopodiché, sarà la Regione a definire i dettagli: quali imposte saranno coinvolte, quali categorie ne beneficeranno, e in che misura. Per ora, è certo solo il quadro generale: chi vuole trasferirsi al sole potrà farlo con uno sconto fiscale. E magari anche con una casa a buon prezzo, vista mare o immersa nei borghi dell’entroterra. Il confronto con il Portogallo è inevitabile. Fino al 2020, Lisbona garantiva esenzione totale per dieci anni, poi ridotta al 10%. Oggi quel sistema non esiste più. E mentre il governo lusitano parla di “ingiustizia fiscale non più sostenibile”, l’Italia ne coglie l’eredità.



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