“Sulla Torino-Lione servono sicurezza, stabilità e sostegno istituzionale”


TORINO – Le principali associazioni datoriali piemontesi — Ance Torino, API Torino, Ascom Confcommercio Torino e provincia, Confapi Piemonte, Confindustria Piemonte e Unione Industriali Torino — si schierano compatte in difesa della linea ferroviaria Torino-Lione. Lo fanno all’indomani della riunione convocata dal Prefetto Donato Cafagna, dove è stato ribadito l’impegno per la sicurezza dei cantieri e la prosecuzione dell’opera.

Le associazioni hanno accolto con favore le dichiarazioni del Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha riaffermato il pieno sostegno del Governo al progetto e l’attenzione per la tutela dei lavoratori e delle imprese impegnate nei cantieri.

«È fondamentale — si legge nella nota congiunta — normalizzare definitivamente la gestione dei lavori, affinché sia garantito un contesto operativo stabile, sicuro e sostenuto concretamente dalle Istituzioni». La sicurezza invocata non è soltanto ordine pubblico, ma anche protezione economica e sociale del territorio: una condizione essenziale per garantire sviluppo, occupazione e legalità.

Particolare soddisfazione viene espressa per l’annuncio, da parte del MIT e del MIMIT, dei contributi a titolo di indennizzo destinati alle imprese danneggiate, nonché per la volontà di accelerare le procedure. «Le aziende hanno bisogno di strumenti rapidi, trasparenti ed efficaci per continuare a operare in serenità», sottolineano le associazioni.

Un’opera concreta e già in avanzamento

La Torino-Lione, inserita nel Corridoio Mediterraneo della rete TENT, è ritenuta un’infrastruttura strategica per l’Italia e l’Europa. Secondo i dati aggiornati al 2024, sono attivi 11 cantieri e sono stati già eseguiti oltre 1 miliardo di euro di lavori. Tutti i lavori civili risultano affidati e sono già stati scavati 43 km di gallerie sui 164 previsti. La galleria di base, con i suoi 57,5 km, sarà la più lunga del mondo.

Sono 170 le imprese coinvolte nel progetto, con un impatto significativo sull’occupazione: si stimano fino a 4.000 addetti diretti a regime, più altri 4.000 indiretti, di cui oltre 1.100 in Italia.

Un’opportunità per occupazione, export e sostenibilità

Oltre all’indotto economico, la nuova linea ferroviaria promette benefici a lungo termine: potenziamento della logistica, incremento della competitività dell’export italiano e francese, e un importante contributo alla decarbonizzazione del trasporto merci, in linea con gli obiettivi ambientali europei.

«Serve fiducia, stabilità e concretezza per accompagnare questa infrastruttura europea di nuova generazione», concludono le associazioni. «È il momento di raccontare in modo positivo e trasparente i vantaggi reali per i territori, valorizzando il ruolo determinante delle imprese locali».

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