Metodi didattici promossi, valutazioni sotto accusa
Sul versante metodologico il sentiment è leggermente migliore: circa la metà degli intervistati considera “abbastanza soddisfacenti” le tecniche didattiche adottate in classe. A sollevare maggiori perplessità sono invece i criteri di valutazione: il 30% li considera troppo centrati sulla memorizzazione e poco sul pensiero critico, il 23% lamenta che non indicano chiaramente le aree di miglioramento, mentre il 19% sostiene che l’eccessiva frequenza dei test genera stress negli studenti.
Le competenze più richieste: comunicazione, logica e gestione dello stress
Alla domanda “su quali abilità dovrebbe puntare la scuola?”, i genitori indicano al primo posto le abilità comunicative (53%), seguite dal pensiero logico-argomentativo (40%). Particolarmente significativo è che il 41% considera fondamentale insegnare ai bambini la gestione dello stress, seguita dalle competenze tecnologiche (39%) e dallo sviluppo della creatività (37%).
Quando però si valuta quanto l’attuale curriculum favorisca davvero tali skill, solo un terzo degli intervistati si dichiara soddisfatto, mentre un altro terzo resta neutrale e il 36% esprime insoddisfazione.
Per modernizzare il sistema, le famiglie indicano una lista di priorità chiare. Il 42% chiede di ammodernare edifici e dotazioni tecnologiche, considerando questo l’intervento più urgente. Il 35% vorrebbe ampliare le attività extrascolastiche per un apprendimento più “esperienziale”, mentre il 34% punta sulla formazione continua degli insegnanti.
Un quarto degli intervistati, infine, ritiene importante migliorare la comunicazione scuola-famiglia e introdurre materiali didattici digitali più avanzati.
Un cantiere aperto
Il quadro tracciato dal sondaggio conferma che la scuola è percepita come un “cantiere in evoluzione”: buoni i passi avanti metodologici, ma ancora lontana l’aderenza tra programmi e bisogni reali di bambini che crescono in una società digitale, multiculturale e ad alta pressione competitiva.
La sfida, secondo le famiglie, è duplice: aggiornare contenuti e spazi in chiave tecnologica e sostenibile, ma anche ripensare la cultura della valutazione, mettendo al centro lo sviluppo integrale dello studente — dai soft skill alla salute emotiva — più che il voto in pagella.
L’indagine evidenzia, dunque, come le aspettative dei genitori vadano oltre la semplice trasmissione di nozioni: serve una scuola capace di preparare davvero i bambini alle sfide del futuro, fornendo loro strumenti pratici per navigare la complessità del mondo moderno.
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