In Sicilia quasi 15 mila imprese artigiane a vocazione turistica, è la prima regione in Italia


La Sicilia è la prima regione in Italia per imprese artigiane operanti in settori di attività interessati dalla domanda turistica. Si tratta di ben 14.886 aziende, pari al 21% dell’artigianato totale che danno lavoro a 35.836 addetti. È questa la fotografia scattata dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia che ha presentato il report sul turismo dell’estate 2025. 

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Nel 2024, i dati Istat sul movimento dei clienti per esercizi ricettivi, hanno evidenziato che nei mesi estivi da giugno a settembre sull’Isola si sono superate oltre 10 milioni di presenze, il 59% di quelle registrate complessivamente durante tutto l’anno. Si tratta del 4,7% di presenze in più rispetto al periodo estivo 2023, risultato migliore rispetto a quello nazionale (+1,3%). Crescita trainata dalla componente straniera (46,5% delle presenze totali), la metà proveniente da Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito, i cui pernotti salgono dell’8,9% nell’estate 2024 rispetto a quella precedente; mentre quella domestica segna un +1,3%. I primi cinque comuni siciliani per maggior numero di presenze straniere sono: Palermo, Taormina, Catania, Cefalù e Giardini-Naxos. 

“Non può che essere una buona notizia il primato della nostra Isola anche sul fronte del turismo – dice il presidente di Confartigianato Sicilia, Emanuele Virzi –. La nostra organizzazione già da parecchi anni investe sul turismo e sull’accoglienza, portando avanti dei progetti ad hoc per promuovere le imprese che lavorano e investono in questa direzione, come i ‘percorsi accoglienti’. Penso anche al ‘visitor center’, ideato dalla federazione regionale, un nuovo modo di comunicare il valore artigiano e far conoscere le botteghe ovunque e a distanza. Una iniziativa che, attraverso la realtà aumentata, la digitalizzazione dei processi e la realtà immersiva, fa sì che l’artigianato si inserisca in un turismo nuovo e non quello del mordi e fuggi”.

Dall’analisi dei dati Banca d’Italia sul turismo internazionale, si rileva che sull’Isola la spesa dei turisti stranieri, che nel 2024 raggiunge un ammontare di 2.600 milioni di euro, nel 43,5% dei casi viene sostenuta nei tre mesi estivi da luglio a settembre. I dati Unioncamere -Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior relativi alla domanda di lavoro delle imprese evidenziano invece che per l’estate 2025, nei tre mesi estivi di giugno, luglio e agosto, le imprese con dipendenti della Sicilia dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici prevedono 26.040 nuove entrate, pari al 28,3% delle 92 mila previste dalle imprese di tutti i settori. Rispetto allo stesso periodo del 2024 il trend risulta crescente con 3.770 ingressi preventivati in più (+16,9%). Il turismo rappresenta uno dei più importanti pilastri della domanda interna, soprattutto per la nostra regione, domanda che oggi più di ieri deve essere sostenuta e tutelata anche per contrastare le conseguenze dei dazi che indeboliranno la domanda estera. 

Sul versante dell’offerta in Sicilia troviamo anche le imprese artigiane operanti in settori di attività interessati dalla domanda turistica che sono 14.886, pari al 21% dell’artigianato totale, valore che la posiziona prima nella classifica nazionale, e danno lavoro a 35.836 addetti. In chiave settoriale il comparto principale è l’agroalimentare che conta 4.759 imprese (32,0% delle imprese artigiane del settore) e produce cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. 

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Seguono le 3.365 imprese delle altre attività manifatturiere e dei servizi (22,6%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici. Mentre sono 2.748 i ristoranti e pizzerie (18,5%) e 1.443 bar, caffè e pasticcerie (9,7%) – insieme si tratta di 4.191 imprese e del 28% del settore – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità prodotti dal comparto agroalimentare contribuendo all’ospitalità. Sono invece 1.566 le imprese del trasporto persone (10,5%) che integrano l’offerta dello spostamento dei turisti. A seguire 939 le imprese di abbigliamento e calzature (6,3%) che contribuiscono al nostro successo nel mondo della moda che è tra i comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano. 

L’analisi territoriale evidenzia che a livello provinciale il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica è superiore al valore medio (21%) a: Palermo (23,4%) e Agrigento (22,7%), seconda e terza nella classifica nazionale.



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