Un altro stop per chi sperava negli sconti sulle auto: tutto rimandato, mentre cresce la frustrazione tra cittadini e imprese.
Negli ultimi mesi si è parlato parecchio di transizione ecologica, ma più se ne parla, più sembra tutto sospeso a metà. In Italia, in particolare, il discorso sugli incentivi per cambiare macchina è diventato una specie di eterno ritorno.
Se ne discute, si promette, poi tutto si ferma. E intanto, chi stava pensando di rottamare per passare a qualcosa di più pulito resta lì, in attesa di capire quando—e se—potrà farlo davvero. Le aspettative sono tante, anche perché i benefici previsti erano davvero importanti.
Soprattutto per chi ha un reddito basso, l’idea di poter accedere a uno sconto corposo per acquistare un’auto rappresentava un’occasione quasi irripetibile. Ma, al momento, tutto è ancora fermo. Nel frattempo, la frustrazione cresce.
Anche perché altrove in Europa le cose sembrano andare un po’ più spedite. Basta guardarsi intorno: in Francia, Belgio, Paesi Bassi, ma anche nel Regno Unito, i governi si sono mossi con formule diverse ma concrete. Bonus, sconti, detrazioni, contributi… chi più ne ha, più ne metta.
Una partenza che continua a slittare
L’Italia sembra invece bloccata in un limbo, dove ogni decisione diventa un percorso a ostacoli. Eppure, sulla carta, anche da noi i fondi non mancano. È l’operatività che continua a tardare. Al confronto, il nostro sistema appare un po’… impantanato, ecco.
In Spagna, ad esempio, il programma Moves III ha fornito un aiuto concreto, anche se a tempo limitato. In Grecia, in Portogallo, in Polonia, l’approccio è vario ma sempre orientato a spingere i cittadini verso il cambiamento. Qui da noi, nonostante le promesse, tutto resta ancora in attesa.
Il rinvio che ha spento l’entusiasmo
Dopo che Bruxelles ha dato il via libera a quei 600 milioni di euro del PNRR, si pensava che tutto si sarebbe sbloccato. E invece no. Secondo quanto trapelato da fonti interne e come riporta Repubblica, il provvedimento vero e proprio dovrebbe arrivare solo dopo l’estate. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica parla di ottobre, ma niente di ufficiale, eh.
I dettagli, almeno quelli già emersi, parlano di fino a 11mila euro di bonus per chi ha un reddito sotto i 30mila euro, e 9mila euro per chi sta tra i 30 e i 40mila. Occhio però: tutto dipende dalla rottamazione di un veicolo vecchio, tipo Euro 4 o peggio. Le microimprese potrebbero beccare fino al 30% del valore dell’auto elettrica, massimo 20mila euro. Ma—e qui viene il punto—finché il decreto non c’è, non c’è nulla di concreto.
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