Comunicato Confartigianato Imprese Marca Trevigiana | PRESTITI ALLE PICCOLE IMPRESE TREVIGIANE: SONO DIMEZZATI IN 12 ANNI


(AGENPARL) – Roma, 2 Agosto 2025

(AGENPARL) – Sat 02 August 2025 PRESTITI ALLE PICCOLE IMPRESE TREVIGIANE: SONO DIMEZZATI IN 12 ANNI
Da marzo 2013 a marzo 2025 sono passati da 3 miliardi 975 milioni di euro a 1 miliardo 884 milioni di euro. Tassi più elevati per la MPI (8,35%) rispetto a quelle medio grandi (5,33%)
I prestiti bancari sono scesa nel primo trimestre 2025 del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, del 29,4% sul 2020 e del 52,6% traguardato al primo trimestre 2013
Armando Sartori, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: «Con il mercato del credito in frenata, le imprese possono essere tentate di attingere al proprio patrimonio per garantire la gestione ordinaria. Vanno supportate nell’accesso ai bandi attraverso i Cofidi»
Dimezzati i prestiti alle piccole imprese della Marca Trevigiana. Da marzo 2013 a marzo 2025 sono passati da 3 miliardi 975 milioni di euro a 1 miliardo 884 milioni di euro. A questo si aggiunge che le imprese di piccole dimensioni pagano un tasso più elevato (8,35%) rispetto a quelle medio grandi (5,33%).
«La frenata del credito è coinciso con una “tempesta perfetta” di fattori negativi», ragiona Armando Sartori, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «dalla pandemia alle transizioni tecnologiche, da normative sempre più complesse per finire alle tensioni geopolitiche. In questa fase di estrema incertezza è inevitabile che gli imprenditori artigiani frenino gli investimenti. A incidere negativamente sul credito sono anche i tassi ancora elevati, nonostante i segnali di rallentamento da parte della BCE».
Nella Marca Trevigiana le tensioni sul credito incidono pesantemente sulle piccole imprese, come dimostra la dinamica dei prestiti bancari, scesa nel primo trimestre del 2025 del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Guardando al complesso delle imprese trevigiane il quadro è ancora più fosco: meno 9,5%. Se si confrontano i dati con il 2020 pre Covid, il crollo per le MPI è stato del 29,4% e del 52,6% traguardato al primo trimestre 2013, più accentuato rispetto al complesso delle imprese, con i prestiti scesi rispettivamente dell’8,4 e del 36%.
«Le nostre imprese sono costrette all’immobilità e il territorio perde competività», mette in guardia il presidente Armando Sartori. «Con il mercato del credito in frenata, le imprese possono essere tentate di attingere al proprio patrimonio per garantire la gestione ordinaria. È un ulteriore rischio che va assolutamente evitato. Per questo l’Associazione spinge molto per favorire l’accesso ai vari bandi di finanziamento e ad altre opportunità, attraverso l’importante leva del Consorzio di garanzia. Oggi più che mai è necessaria l’aggregazione dei Cofidi: fare massa critica per rispondere a questa situazione. Occorre evitare che il divario tra grandi e piccole imprese si allarghi. È fondamentale che Regione Veneto, sistema bancario e istituzioni europee costruiscano percorsi di accesso al credito più inclusivi, capaci di accompagnare le piccole imprese anche nella doppia transizione digitale e green».

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