le agevolazioni fiscali per le aziende


Tra i beneficiari delle agevolazioni fiscali riservate a coloro che effettuano erogazioni liberali nei confronti di Enti senza finalità di lucro, sportivi e del Terzo Settore, insieme ai privati anche le aziende (e gli altri soggetti IRES, come imprese in forma di società di capitali, enti commerciali e non commerciali) possono godere di specifici sgravi fiscali quando decidono di sostenere Enti Non Profit effettuando donazioni, in denaro o in natura.

Chiarite le agevolazioni fiscali riservate alle persone fisiche che donano ad ASD/SSD ed ETS, entriamo quindi nel dettaglio del regime fiscale applicabile alle donazioni effettuate da aziende titolari di reddito d’impresa, individuando le norme applicabili, i limiti di deducibilità, i requisiti richiesti e gli adempimenti dei beneficiari affinché la deduzione sia fiscalmente legittima.

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Deducibilità fiscale delle donazioni dal reddito d’impresa

Per le imprese non è prevista alcuna detrazione d’imposta (a differenza delle persone fisiche), bensì l’esclusiva deducibilità dell’erogazione liberale dal reddito d’impresa, ovviamente nei limiti ed alle condizioni individuate dal Legislatore tributario. Questo significa che l’importo donato potrà essere sottratto dal reddito imponibile, con un conseguente risparmio fiscale proporzionale all’aliquota IRES applicata (che generalmente si attesta al 24%).

🔎 Esempio: un’impresa (con aliquota IRES al 24%) effettua una donazione di 2.000 euro.
→ Il risparmio fiscale ottenibile in termini di deduzione sarebbe pari a 480 euro.

Donazioni a favore degli ETS: le agevolazioni per le aziende

Le agevolazioni fiscali per le imprese che donano più rilevanti sono previste nei confronti degli enti iscritti al RUNTS. Ai sensi dell’ormai noto articolo 83, comma 2, del Codice del Terzo Settore (D. Lgs. 117/2017), infatti, i soggetti IRES possono dedurre dal reddito complessivo le erogazioni liberali in denaro o in natura effettuate a favore degli ETS, nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato, con possibilità di riportare l’eventuale eccedenza rispetto a tale limite per i quattro esercizi successivi, sempre secondo il principio di cassa.

Per accedere al beneficio:

  • l’ente destinatario deve risultare regolarmente iscritto al RUNTS;
  • deve trattarsi di un ente non commerciale;
  • la donazione deve avvenire tramite strumenti tracciabili;
  • le aziende devono conservare idonea documentazione attestante le donazioni effettuate al fine di fruire delle relative agevolazioni in sede di calcolo delle imposte dovute.

NB: rientrano nel criterio di cui sopra anche le donazioni in natura, purché correttamente valorizzate  ex art. 9 del D.P.R. 917/1986 nonché documentate in modo analitico.

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🧾 Esempio operativo: S.r.l. con reddito d’impresa di 100.000 euro dona 5.000 euro ad un ETS.
→ Possibile deduzione dell’intero importo con risparmio fiscale di 1.200 euro (pari a 5.000 × 24%).

Donazioni a favore di APS e ODV: le agevolazioni per le aziende

Le Associazioni di Promozione Sociale (APS) e le Organizzazioni di Volontariato (ODV), se regolarmente iscritte nella sezione dedicata del RUNTS, rientrano tra i soggetti giuridici nei cui confronti i donatori possono beneficiare di agevolazioni fiscali in caso si erogazioni di liberalità ex art. 83 CTS.

Tuttavia, per le aziende soggette IRES non si applicano le detrazioni previste per le persone fisiche (30% o 35% per ODV), ma solo le agevolazioni per le donazioni con deduzione nel limite del 10% del reddito.

Donazioni a favore di ASD e SSD: le agevolazioni per le aziende

La norma che disciplina le agevolazioni per le imprese che donano alle Associazioni Sportive o Società Sportive Dilettantistiche è invece l’art. 100, comma 2 lettera i) del TUIR, che consente la deduzione delle erogazioni liberali effettuate a favore di ASD e SSD che non perseguano scopo di lucro.

In questo caso l’importo deducibile è limitato a non più di 1.500 euro annui (da versarsi sempre con modalità tracciabili), con l’ente destinatario che dovrà:
– essere riconosciuto dal CONI/iscritto al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD);
– certificare l’utilizzo delle somme ricevute per l’esclusivo perseguimento delle attività istituzionali.

🎯 Esempio operativo: un’impresa eroga una donazione di 2.000 euro a una ASD.
→ Se tutti i requisiti sono rispettati, questa potrà dedurre l’importo di 1.500 euro dal proprio reddito imponibile, con un risparmio fiscale di 360 euro (pari a 1.500 × 24%).

NB: la deducibilità fino a 1.500 euro annui per le erogazioni liberali effettuate da imprese a favore di ASD e SSD, storicamente prevista dall’art. 100, comma 2, lett. i), del TUIR, non è più espressamente visibile nelle versioni coordinate del testo unico, a seguito delle modifiche introdotte dal D. Lgs. 117/2017 (Codice del Terzo Settore). Tuttavia, tale agevolazione resta applicabile per gli enti sportivi dilettantistici che non rientrano nel perimetro del CTS, come confermato da dottrina e prassi operativa (circolare 21/E/2003 di Agenzia Entrate).

Donazioni in natura: deducibilità e limiti fiscali per le imprese

Anche per le aziende è possibile effettuare donazioni in natura (beni strumentali, merci, …), deducibili nei limiti esaminati con le relative agevolazioni. Affinché la deduzione operi sarà necessario che:

  • il valore del bene sia determinato secondo criteri oggettivi e documentabili;
  • l’operazione sia supportata da documentazione idonea (stima di valore, dichiarazione di accettazione);
  • in caso di beni iscritti a inventario o magazzino, sia disponibile la scrittura contabile di rettifica.

NB: anche in questo caso, come per le persone fisiche, in assenza di una disciplina espressa per le ASD/SSD, le agevolazioni per le erogazioni in natura sono da ritenersi limitate agli ETS iscritti al RUNTS.

Requisiti e obblighi per gli enti beneficiari

Perché la donazione sia deducibile per l’impresa, l’ente che riceve l’erogazione deve essere in regola con tutti gli adempimenti previsti dalla normativa fiscale e di trasparenza, in particolare:

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⚠️ ATTENZIONE: se l’ente beneficiario non è in regola con i propri obblighi, Agenzia delle Entrate può disconoscere la deduzione riservata al donatore (anche se questi ha agito in buona fede), motivo per il quale è consigliabile che l’impresa richieda sempre un’attestazione di conformità.

Il sostegno al mondo non profit, anche da parte del settore imprenditoriale, rappresenta un’opportunità per contribuire concretamente al benessere sociale e sportivo del territorio. Il Legislatore, riconoscendone il valore, ha per questo ritenuto di prevedere una serie di agevolazioni ed incentivi fiscali strutturati, che richiedono per le aziende ed i privati che effettuano donazioni, attenzione, tracciabilità e correttezza formale, a beneficio di tutti.

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