Il presidente degli Usa Donald Trump ha definito «il più grande di tutti gli accordi» l’intesa siglata con l’Unione europea sui dazi commerciali, celebrandola come un successo per gli Stati Uniti. L’accordo, raggiunto durante un incontro in Scozia con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, prevede un dazio unico del 15% su tutte le merci (inclusi auto, semiconduttori e farmaci) con alcune eccezioni strategiche per prodotti come aerei, componenti elettronici e materie prime.
La reazione europea
Meno entusiasta la reazione europea: von der Leyen ha infatti parlato di «stabilità e prevedibilità per cittadini e imprese», ma ha evitato i toni trionfalistici. L’Ue ha accettato un compromesso per scongiurare dazi del 30% minacciati dagli Stati Uniti, rinunciando all’obiettivo iniziale di tariffe zero. Restano peraltro in vigore i dazi del 50% su acciaio e alluminio, ridotti al 25% solo per il Regno Unito. L’accordo include anche impegni significativi dell’Ue: acquisto di 750 miliardi di dollari di prodotti energetici statunitensi (gas naturale liquefatto) in tre anni, 600 miliardi di investimenti in America e forniture militari non ancora quantificate. In sintesi, secondo molti commentatori, si tratterebbe di un’intesa che avvantaggia soprattutto Washington e lascia Bruxelles con il “meno peggio” possibile.
Preoccupazioni per le Pmi
L’intesa, come detto, è frutto di mesi di negoziati ed è stata presentata come un “compromesso stabile” dai leader europei, ma secondo Casartigiani Verona per molte piccole e medie imprese artigiane rischia di rappresentare «un ulteriore ostacolo in una fase già complessa per l’export». Proprio Casartigiani Verona, che rappresenta centinaia di microimprese nei settori della meccanica, moda, arredamento e agroalimentare, spiega di star seguendo con grande attenzione gli sviluppi della vicenda.
«Non vogliamo lanciare allarmismi, ma è chiaro che per molte imprese artigiane veronesi si tratta di un colpo da gestire con lucidità e prontezza. – commenta Luca Luppi, coordinatore provinciale di Casartigiani – Le nostre aziende – prosegue Luppi – esportano qualità, identità e saper fare. Il mercato americano, per molti comparti, resta strategico. Ma da oggi servono strumenti nuovi: non bastano più fiere e contatti occasionali, servono piani strutturati di internazionalizzazione, accesso facilitato al credito per l’export, e un’azione diplomatica più attenta agli interessi delle Pmi».
Casartigiani Verona chiede dunque che Regione Veneto e governo italiano attivino misure compensative concrete, puntando su voucher export, sportelli informativi, e la costruzione di reti di impresa per affrontare i mercati esteri in modo integrato: «Se supportati adeguatamente, – conclude Luppi – gli artigiani possono trasformare anche questa sfida in opportunità».
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