Fisco: l’esperto, come usare al meglio opportunità decreto Fiscale, ecco vademecum


A cura di Partner d’Impresa

Una strategia per usare in maniera oculata le nuove opportunità del Decreto Fiscale grazie allo studio dei flussi di cassa. E’ quello che offre il vademecum operativo a cura di Vito Longobardi consulente fiscale e del lavoro del network nazionale Partner d’Impresa.

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«Le novità del Decreto Fiscale 2025, se ben comprese e inserite in un piano operativo, possono trasformarsi in vere leve di vantaggio competitivo. Non solo per evitare tensioni di cassa, ma anche per sfruttare finestre temporali favorevoli e strumenti agevolativi già previsti. Al tempo stesso, se è vero che il posticipo dei pagamenti dà maggiore flessibilità, crea anche un rischio di concentrazione di scadenze (Ires, Irap, saldo/anticipo, eventuali rateizzazioni e acconti Iva). Il vero salto di qualità però si ottiene con un controllo di gestione evoluto, una pianificazione fiscale strategica e l’utilizzo di strumenti come i piani welfare, le holding e i Tfm, che vanno oltre la logica dell’adempimento e portano valore concreto in bilancio, spiega Longobardi.

Ecco perché è importante mappare tutte le spese aziendali previste fino a dicembre 2025 in un documento dedicato, il flusso finanziario appunto, e aggiornarle sempre in tempo reale. Vanno indicate le diverse voci come F24 con imposte dirette e Iva, pagamenti ai fornitori, stipendi, contributi e tredicesime; eventuali rate leasing o mutui, rate di Tfr o Tfm (trattamento fine mandato, che l’imprenditore corrisponde a se stesso), se previsto. Nel calcolo, vanno incluse anche le entrate certe stimate: il fatturato medio mensile, gli incassi già previsti da clienti esistenti e confermati; i bonus o contributi di crediti di imposta già maturati e gli anticipi di fatture o l’utilizzo di plafond bancari.

Se da un lato il decreto non risolve da solo le criticità strutturali del sistema fiscale, dall’altro offre una serie di opportunità pratiche che, se inserite in un’analisi così strutturata dei flussi finanziari, possono tradursi in liquidità risparmiata, utile netto aumentato e meno pressione fiscale.

Il ravvedimento speciale e la sanatoria degli errori formali consentono di riparare il pregresso a costi molto ridotti, evitando accertamenti futuri e multe più pesanti. Nella pianificazione dei flussi finanziari, se è utile, si possono inserire le rate del ravvedimento stesso nei successivi sei mesi per regolarizzare i pagamenti senza che vi sia un impatto improvviso sulla liquidità di cassa.

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La deduzione maggiorata del costo del lavoro al 120% è un’opportunità aziendale se si stanno pianificando assunzioni. Il 2025 è quindi l’anno migliore per questo tipo di investimento perché ogni euro di costo del lavoro vale fiscalmente il 20% in più. Integrare i costi delle nuove assunzioni della proiezione dei flussi finanziari consente di simulare l’effetto di questo beneficio sull’Ires.

L’eliminazione dello split payment è una novità, che consente di migliorare la propria liquidità nel breve periodo; permette ad esempio di anticipare i pagamenti di F24 (acconti o rate) nei mesi “scarichi”, evitando congestioni a novembre. Può essere occasione inoltre per la valutazione di investimenti in beni 4.0 o in attrezzature aziendali agevolabili beneficiando del credito di imposta. O ancora, un’occasione per potenziare la gestione del capitale circolante, negoziando sconti per pagamenti anticipati ai fornitori.

Per le imprese sociali il 2025 è l’anno giusto per investire. Con il nuovo sistema di detassazione, gli utili reinvestiti dalle imprese sociali non vengono tassati, se destinati allo sviluppo delle attività statutarie. È quindi il momento strategico per reinvestire nel 2025. Idee di investimento con valore nel tempo: Tecnologie e digitalizzazione per migliorare l’efficienza (spesso coperti da bandi o bonus regionali). Progetti che generano redditi passivi, come: creazione di corsi online o contenuti formativi, affitto di spazi sociali, attività collaterali autosostenibili (es. merchandising, servizi educativi). Interventi strutturali su sedi o immobili, se coerenti con lo statuto e finanziabili da contributi.

Patent Box, marchi, Tfm e welfare sono strumenti di grande vantaggio. Il Decreto non li introduce direttamente, ma rafforza il contesto operativo in cui possono essere usati con maggior efficacia fiscale, grazie alla maggiore flessibilità nei versamenti e alla possibilità di pianificare con anticipo. Includerli nel piano di cassa 2025 consente di massimizzare il risparmio fiscale entro l’anno e sfruttare pienamente le opportunità offerte dal Decreto. Con una Patent Box, si incassano royalties da marchi o software si esclude dalla tassazione il 50% del reddito agevolato e questo consente di ridurre gli acconti Ires. Se si accantona prima del mese di novembre il Tfm (trattamento di fine mandato per l’imprenditore) si riesce ad abbattere l’imponibile Ires proprio nei mesi più carichi fiscalmente. Utilizzare gli strumenti del welfare aziendale, convertendo premi in benefit consente la deduzione piena e l’azzeramento della tassazione per i dipendenti, alleggerendo il costo del lavoro.»



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