CIA – Agricoltori Italiani – Acqua: Cia Potenza-Matera, bene prenotazioni irrigue, ma serve un piano idrico di lungo termine


L’ufficio di presidenza di Cia-Agricoltori Italiani di Potenza e Matera prende atto e valuta positivamente la decisione assunta da parte del Consorzio di bonifica di Basilicata d’intesa con il Governatore Bardi e l’Assessore Cicala di autorizzare sia pure per i soli schemi idrografici AGRI-SINNI-S.GIULIANO a partire dal 25.7 e fino all’8.8.25 ulteriori prenotazioni per servizi irrigui nella misura del 70% delle superfici servite nell’anno 2024 oltre che per le nuove ditte con assegnazioni di volumi idrici fino ad un massimo di 4.000 mc.

Tale decisione assume una forte rilevanza, in primo luogo perché pur in quadro di restrizioni garantisce precise parametri di riferimento alle aziende agricole le quali devono in tempo utile programmare i piani colturali e i relativi investimenti (colture di elevato pregio), ma soprattutto perché questa decisione viene a materializzarsi in una fase di evidente e oggettiva criticità considerate le ridotte disponibilità idriche presenti in Regione, così come si evince dal quotidiano monitoraggio quotidiano effettuato e che ha indotto gli Uffici del Commissario straordinario per la crisi idrica in Italia a classificare lo stato delle dighe e i relativi schemi idrici di Basilicata in stato di criticità severo sottoposto a costanti verifiche e possibili interventi di razionalizzazione.

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Non è un caso che ad oggi prendendo a riferimento i soli due principali invasi della Regione abbiamo 47 milioni di Mc in meno, con Montecotugno a – 24 Mmc e Pertusillo a – 23 Mmc, dato comparato allo stesso periodo del 2024 e di circa 200 Milioni di Mc in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. (Con Montecutugno – 155 Mmc Pertusillo -45 Mmc., volumi di acqua in Regione inferiori del 25% rispetto al 2024 e del 55% rispetto al 2023.

L’Ufficio di presidenza, inoltre, recupera favorevolmente l’ulteriore notizia riguardante il completamento dell’iter autorizzativo da parte del Ministero afferente la progettazione esecutiva per gli interventi sulla diga del Rendina.

Questa è una buona notizia dopo tantissimi anni di incertezze e promesse auspicando un concreto avvio della cantierizzazione delle opere, oltre a mettere nelle condizioni migliori la Regione Basilicata per il tempo più breve possibile nel negoziare soluzioni di asservimento temporaneo di  acqua dalle Regioni Puglia e Campania in modo da rassicurare i produttori degli areali del Nord della Basilicata che oggi vivono sicuramente situazioni emergenziali e rischiano se non si procede ad una rapida intesa non solo di non mettere a dimora ulteriori superfici ma di perdere quelle in corso nella delicata della maturazione e che riguardano circa 3.000 Ha.

Infine, l’Ufficio di presidenza di Cia Potenza e Matera ribadisce l’improcrastinabile azione da porre in essere per la definizione di un organico piano invasi e di accumulo della risorsa idrica della Regione Basilicata. Un efficace strumento di pianificazione infrastrutturale, da posizionare nell’ambito dei strategici programmi che si stanno delineando in sede Ue, previste sul dossier risorsa idrica.

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L’acqua quale assett di nuovi modelli di sviluppo circolare, per un nuova sostenibilità ambientale ed economica negli Stati membri che assegnano una rinnovata centralità al capitale natura partendo dall’acqua, quale fattore di riequilibrio e nuova componente per la coesione e la competitività di vaste aree interne e rurali dell’Unione.

Si tratta di dotarsi di innovativi soluzioni progettuali che prevedono investimenti destinati ad ammodernare e rifunzionalizzare il grande patrimonio infrastrutturale e dei beni immobili riguardanti la risorsa idrica e i sistemi idrografici presenti nella nostra Regione.

Dobbiamo adeguare alla luce anche dei cambiamenti climatici e delle scelte sul versante dell’adattamento e della mitigazione le nostre dighe, oggi in gran parte funzionanti a regime limitato o sperimentale. Non è più rinviabile il completamento dello schema Basento-Bradano, è strategico realizzare le vitali opere d’interconnessioni di tutti gli schemi idrografici. Così come urge predisporre un piano invasi di minori dimensioni finalizzato ad attività di accumulo e derivazione, laminazione e sistemi di raccolta diffusi, in grado di trattenere e invasare in modo sicuro volumi di acqua derivanti da eventi intensi, estremi o esuberi. Come pure è indispensabile dedicare attenzione alla gestione e l’uso dell’acqua reflue e la predisposizione di un piano per le produzioni di energia idroelettrica.

Si tratta, insomma, di ridare centralità ad un bene strategico quale è l’acqua in primi perché cittadini e settori economici e produttivi della nostra Regione non vivano situazioni di ulteriore emergenza, di disagio o peggio di fenomeni di regressione e di limitazioni che impattano negativamente sulla qualità della vita oltre che sul versante produttivo e occupazionale a partire dal settore agricolo, passando a quello industriale o turistico.

Auspicando, inoltre, che in un tempo ragionevolmente breve si arrivi anche ad una rivisitazione sul versante degli assetti in materia di governance dell’acqua nel Sud Italia, aspetto questo di assoluta importanza per il futuro della nostra Regione, i nostri territori e le nostre Comunità. 



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