Il Sustainable Development Goals Report 2025, pubblicato dall’UNDESA, il Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite, evidenzia che solo il 17% degli obiettivi globali è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030, e la regione dell’America Latina e i Caraibi (ALC) riflette questa tendenza con progressi significativi in alcuni settori, ancora ostacolati da profonde vulnerabilità strutturali, economiche e ambientali.
Gli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” (Sustainable Development Goals) sono un insieme di 17 obiettivi globali adottati dalle Nazioni Unite per promuovere uno sviluppo sostenibile che sia economicamente, socialmente ed ecologicamente equilibrato. L’ALC ha compiuto passi avanti notevoli in aree come l’accesso all’elettricità (SDG 7, Energia pulita e accessibile), ormai quasi universale in molte nazioni, e la diffusione della banda larga mobile (SDG 9, Imprese, Innovazione e Infrastrutture), che ha favorito l’inclusione digitale e migliorato la connettività, specialmente nelle aree urbane. Tuttavia, il progresso complessivo è ancora troppo lento e disomogeneo.
Secondo il rapporto, solo il 23% degli obiettivi SDG in Sud America, il 24% in Centro America e Messico e un preoccupante 13% nei Caraibi sono sulla buona strada. Circa il 41% degli obiettivi avanza a un ritmo insufficiente, mentre il 36% è stagnante o in regressione rispetto al 2015. La regione affronta una combinazione di crisi che ne ostacolano lo sviluppo: la pandemia di COVID-19, che ha invertito anni di progressi socioeconomici; gli shock climatici, che colpiscono regolarmente e duramente i Piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo (SIDS); le tensioni geopolitiche globali, che limitano l’accesso a finanziamenti internazionali; e una crescita economica a rilento che comprime le risorse fiscali. Tutto questo amplifica le vulnerabilità strutturali dell’ALC, come la dipendenza dalle esportazioni di risorse naturali, la fragilità delle economie locali e la marcata disuguaglianza sociale, che rendono complesso il raggiungimento degli obiettivi entro il 2030.
La povertà e la disuguaglianza (SDG 1, Sconfiggere la povertà, e SDG 10, Ridurre le disuguaglianze) rimangono le sfide più pressanti. L’ALC è la regione più disuguale al mondo, con il 50% delle persone sotto i 18 anni che vive in povertà, un dato che sottolinea l’urgenza di politiche mirate per i giovani. La pandemia del 2020 ha aggravato la povertà multidimensionale, spingendo milioni di persone sotto la soglia di povertà e riducendo il potere d’acquisto delle famiglie a causa dell’inflazione. La bassa crescita economica, combinata con un accesso limitato a finanziamenti internazionali, ha ridotto la capacità dei governi di investire in programmi sociali. Senza interventi decisi, come l’espansione della protezione sociale e politiche progressive, l’ALC non raggiungerà mai gli obiettivi di riduzione della povertà e delle disuguaglianze entro il 2030. Anche le disparità tra aree urbane e rurali continuano a ostacolare il progresso della regione, con le comunità indigene e afro-discendenti particolarmente svantaggiate.
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Sul fronte della salute e della nutrizione (SDG 2, Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile, e SDG 3, Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età), l’ALC registra successi parziali ma significativamente incompleti. La mortalità infantile e neonatale è diminuita, grazie a miglioramenti nei sistemi sanitari, ma i tassi di gravidanza adolescenziale restano tra i più alti al mondo, secondi solo all’Africa subsahariana. Questo fenomeno limita le opportunità educative e lavorative delle giovani donne, perpetuando cicli di povertà e disuguaglianza. La malnutrizione è un altro problema persistente: il 22% dei bambini sotto i cinque anni soffre di ritardo nella crescita e la fame è tornata a crescere, con milioni di persone colpite nel 2023 e 2024. Le campagne di vaccinazione pediatriche, cruciali per SDG 3, hanno subito battute d’arresto post-pandemiche, richiedendo un rafforzamento dei sistemi sanitari per garantire una copertura universale.
L’istruzione (SDG 4, Garantire un’istruzione inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti) ha visto progressi nell’accesso, con un’espansione significativa dell’iscrizione scolastica primaria e secondaria in tutta la regione. La qualità dell’apprendimento però rimane un punto debole, viste le lacune che colpiscono soprattutto i bambini delle aree rurali e delle comunità indigene. Il rapporto evidenzia la necessità di investire in formazione degli insegnanti, infrastrutture scolastiche moderne e tecnologie digitali per garantire un’istruzione inclusiva e di qualità. La connettività digitale correlata all’istruzione scolastica, pur migliorata, non è ancora equamente distribuita. Molte comunità rurali restano ancora escluse dall’accesso a strumenti educativi online.
Gli obiettivi ambientali (SDG 13, Azione per il clima, 14, Vita sott’acqua e 15, Vita sulla terra) rappresentano una priorità urgente per la regione, soprattutto per i SIDS dei Caraibi, altamente vulnerabili a uragani, innalzamento del livello del mare ed eventi climatici estremi. La perdita di biodiversità e la deforestazione, particolarmente in Amazzonia, minacciano gli ecosistemi e compromettono la capacità della regione di raggiungere la sostenibilità. Sebbene l’accesso all’energia pulita sia avanzato, con una copertura elettrica quasi universale, la transizione verso fonti rinnovabili è lenta, ostacolata da costi elevati e dalla dipendenza dai combustibili fossili. Il rapporto invita a intensificare gli sforzi per proteggere le aree marine e terrestri protette e adottare politiche climatiche più ambiziose, come l’espansione delle energie rinnovabili e la promozione di pratiche agricole sostenibili.
Alcuni Paesi dell’ALC si distinguono per i loro progressi. Il Perù ha registrato avanzamenti più rapidi rispetto alla media regionale, specialmente in obiettivi socioeconomici come la riduzione della povertà e l’accesso ai servizi di base. Il Costa Rica si riconferma un leader in sostenibilità, con politiche ambientali avanzate che lo posizionano tra i migliori Paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) della regione. Barbados, invece, spicca per il suo impegno nel multilateralismo, promuovendo attivamente accordi internazionali come quello di Parigi sul clima, in netto contrasto con il ritiro degli Stati Uniti da tali iniziative.
I finanziamenti rimangono la chiave per il futuro dell’ALC. Il rapporto stima che la regione necessiti di circa 500 miliardi di dollari all’anno per colmare le lacune in infrastrutture, protezione sociale e crisi climatica. Le banche di sviluppo, come la CAF, la Corporación Andina de Fomento, stanno intensificando la cooperazione con le agenzie ONU per migliorare la raccolta di dati e l’impatto delle politiche, ma è necessario un maggiore coinvolgimento del settore privato e di donatori internazionali. Tutti i 33 Paesi dell’ALC hanno integrato gli SDG nei loro piani di sviluppo nazionali, e 31 hanno presentato Rapporti Nazionali Volontari (VNR) tra il 2015 e il 2025, dimostrando un impegno significativo verso l’Agenda 2030.
Infine la Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC) gioca un ruolo centrale nel coordinare gli sforzi regionali, promuovendo sei transizioni chiave per accelerare il progresso: trasformazione dei sistemi alimentari per garantire la sicurezza alimentare; accesso universale all’energia pulita per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili; connettività digitale inclusiva per colmare il divario tecnologico; miglioramento dell’istruzione per preparare le nuove generazioni; creazione di posti di lavoro dignitosi con protezione sociale per ridurre la precarietà; e lotta al cambiamento climatico per proteggere gli ecosistemi.
Con il 2030 a soli cinque anni di distanza, l’ALC si trova di fronte un’opportunità per trasformare le sue vulnerabilità in punti di forza. Le sfide strutturali, dalla disuguaglianza alla vulnerabilità climatica, richiedono un’azione coordinata, investimenti mirati e una cooperazione regionale e internazionale rafforzata. Dei progressi significativi sono possibili, come dimostrato da alcuni Paesi della regione, ma il tempo stringe. L’ALC può e deve agire con decisione se intende costruire un futuro più equo, inclusivo e sostenibile, in cui nessuno venga lasciato indietro.
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