Abruzzo, tagli di oltre 7 milioni ai fondi per agricoltura e vino preoccupano le associazioni locali


L’agricoltura abruzzese affronta nuove riduzioni finanziarie importanti, con ripercussioni che mettono a rischio la produzione vitivinicola e le attività rurali. Le recenti decisioni regionali hanno tolto risorse fondamentali al settore, suscitando critiche e richieste di intervento da parte dei rappresentanti delle comunità locali.

Impatto dei tagli sulle attività agricole e sul servizio Uma

Nelle ultime settimane la Regione Abruzzo ha tagliato più di un milione di euro dai fondi destinati all’agricoltura regionale, che si aggiungono ai sei milioni ridotti nel maggio scorso. In totale si parla di oltre sette milioni di euro sottratti al comparto, una cifra significativa per un’area dove l’agricoltura rappresenta un elemento centrale dell’economia e della cultura locale.

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Questi tagli colpiscono in modo particolare i servizi di supporto, come il servizio Uma , che già presentava difficoltà operative. Ridurre del 50% le risorse disponibili per questo servizio rende più complicato fornire assistenza e monitoraggio adeguati ai produttori agricoli, con effetti negativi sulla qualità e sulla sostenibilità delle coltivazioni. Inoltre, gli interventi diretti nel settore agricolo vedono la quasi totale eliminazione dei fondi, limitando investimenti necessari a fronteggiare emergenze e migliorare la gestione territoriale.

I tagli sono stati definiti insostenibili da chi conosce bene il tessuto produttivo locale, con un appello rivolto agli amministratori regionali affinché rivedano le decisioni. Le risorse pubbliche, infatti, rappresentano un sostegno imprescindibile per molte aziende agricole, soprattutto quelle di piccole dimensioni che trovano difficoltà ad accedere ai finanziamenti europei come CSR e OCM.

Crescita del settore vitivinicolo e ruolo dei comuni abruzzesi

Negli ultimi vent’anni il settore del vino in Abruzzo ha mostrato una crescita costante grazie alla presenza di molte cantine che producono vini riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Molte di queste realtà sono giovani imprese dinamiche nate dalla passione e dalla volontà di valorizzare il territorio. I comuni locali, a loro volta, si impegnano nell’organizzazione di eventi e iniziative volte a promuovere i prodotti tipici, creando occasioni per il turismo e la sensibilizzazione del pubblico.

Il presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, che raggruppa oltre 500 comuni italiani, ha sottolineato che i tagli a fondo perduto mettono a rischio la continuità di questi sforzi. La cancellazione dei fondi regionali significa togliere un aiuto concreto a chi lavora per arricchire il valore del prodotto abruzzese, penalizzando così l’intera filiera agricola e turistica collegata.

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L’assenza di finanziamenti adeguati comporta anche la limitazione delle possibilità di investimento in attività promozionali, formazione e innovazione, elementi fondamentali per consolidare la reputazione del vino abruzzese e favorirne la diffusione sui mercati. Questa mancanza di risorse pesa soprattutto sulle piccole e piccolissime aziende, spesso escluse dai canali più grandi di accesso a fondi comunitari.

Esigenze concrete per infrastrutture e sostenibilità agricola

Oltre alle risorse per la promozione e i servizi, il settore agricolo della regione segnala necessità impellenti legate alle infrastrutture e alla gestione del territorio. I comuni chiedono fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade rurali, vie essenziali per il trasporto di prodotti e servizi nelle aree più isolate.

È inoltre urgente la realizzazione di invasi per fronteggiare la cronica carenza idrica, problema che si ripercuote sulla capacità produttiva e sul mantenimento delle coltivazioni. Il sostegno per migliorare i servizi a rete, come l’irrigazione e l’accesso all’energia, rappresenta un altro aspetto fondamentale per permettere agli agricoltori di operare in condizioni adeguate.

La promozione della meccanizzazione agricola e lo sviluppo dell’agricoltura biologica sono altri temi posti al centro del dibattito. Questi ambiti richiedono investimenti per modernizzare le tecniche di produzione e rispondere alle richieste di mercati sempre più attenti alla qualità e all’ambiente. Al contrario, i continui tagli alle risorse regionali destinate a questo comparto sembrano amplificare le difficoltà già presenti.

Le decisioni di ridurre i fondi appaiono motivate dalla necessità di coprire le spese legate a eventi e al pagamento dei debiti nel settore sanitario, ma questa strategia rischia di compromettere la tenuta di un settore con forti radici sociali e culturali in Abruzzo.

Il dibattito rimane aperto, mentre le associazioni agricole e i rappresentanti locali sollecitano un intervento attento e mirato per tutelare le risorse agricole e il valore del vino abruzzese. In un momento delicato per l’agricoltura regionale, il futuro delle aziende dipende anche dalle scelte politiche e dalla capacità di sostenere chi lavora nei campi e nelle cantine.

Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Serena Fontana



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