un miliardo di euro per rafforzare l’agricoltura italiana – Ruminantia – Web Magazine del mondo dei Ruminanti


Il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 24 luglio 2025 a Palazzo Chigi sotto la presidenza di Giorgia Meloni, ha approvato con procedura d’urgenza il disegno di legge “ColtivaItalia”, un provvedimento che prevede 1,05 miliardi di euro destinati al consolidamento e allo sviluppo del settore agricolo. La misura, proposta dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e dal Ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, mira – si legge nel comunicato ufficiale – a rafforzare il sistema agricolo, incrementare la produzione di carne bovina, valorizzare i contratti di filiera, incentivare l’imprenditoria giovanile e femminile e sostenere la ricerca e l’innovazione tecnologica.

Gli obiettivi strategici secondo il Governo

Nel videomessaggio diffuso dopo il Consiglio dei Ministri, la presidente Giorgia Meloni ha ricordato che “nel 2024 l’Italia è diventata la prima Nazione dell’Unione europea per valore aggiunto agricolo, con oltre 42,4 miliardi di euro”, sottolineando come il nuovo pacchetto di interventi voglia proseguire in questa direzione. “Investiamo un miliardo di euro in più – ha dichiarato Meloni – per sostenere le produzioni nazionali strategiche, diminuire la nostra dipendenza dall’estero, migliorare l’accesso al credito delle nuove imprese e favorire l’imprenditoria giovanile anche attraverso il recupero di oltre 8.000 ettari di terreni abbandonati o silenti”.

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Anche il Ministro Francesco Lollobrigida, nella conferenza stampa di presentazione, ha sottolineato la continuità con le politiche agricole degli ultimi anni: “Con Coltivaitalia non cerchiamo consenso, ma garantiamo alle future generazioni scelta, cibo di qualità e benessere. Sosteniamo le filiere, il ricambio generazionale e la ricerca”. Lollobrigida ha inoltre ricordato che “in questi anni il Governo Meloni ha già investito oltre 11 miliardi di euro nel settore agricolo”.

Come saranno impiegate le risorse

Il comunicato del MASAF dettaglia la ripartizione dei fondi, che saranno distribuiti tra il 2026 e il 2028:

Il cuore della strategia per la sovranità alimentare è rappresentato da 900 milioni di euro così suddivisi: 300 milioni al “Fondo Sovranità alimentare” per rafforzare la coltivazione di frumento, soia e altri settori strategici; 300 milioni per il piano “Allevamento Italia”, con l’obiettivo di potenziare la produzione di carne bovina e la linea vacca-vitello riducendo la dipendenza dalle importazioni; 300 milioni al Piano Olivicolo Nazionale, destinati al reimpianto di oliveti con varietà resistenti e al ripristino della capacità produttiva delle aziende.

Sono inoltre previsti 10 milioni di euro per la stabilizzazione dei mercati tramite contratti di filiera del frumento, che includeranno un credito d’imposta dal 20% al 40% in base alla durata degli accordi (da tre a cinque anni).

Microcredito

per le aziende

 

Per il ricambio generazionale e l’imprenditoria giovanile e femminile il piano stanzia 150 milioni di euro, destinati a facilitare l’accesso al credito dei giovani agricoltori tra i 18 e i 41 anni e delle donne. Parallelamente, l’ISMEA metterà a bando 8.417 ettari di terreni in comodato d’uso gratuito per dieci anni, con possibilità di riscatto al 50% del valore iniziale.

Un altro intervento riguarda i terreni abbandonati o silenti, che i comuni mapperanno e potranno assegnare in concessione o affitto, al fine di ridurre la parcellizzazione fondiaria e contrastare lo spopolamento delle aree interne.

Per ricerca e innovazione sono previsti 13,5 milioni di euro: il CREA assumerà 45 nuove unità di personale e investirà in agromeccanica di precisione, intelligenza artificiale, sensoristica avanzata e meccatronica. L’AGEA, infine, sarà trasformata in AGEAIT – Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, Innovazione e Tecnologia per valorizzare i dati del SIAN e guidare l’innovazione nel settore agricolo e della pesca.

Completano il quadro la moratoria di 12 mesi sulle rate di mutui e finanziamenti per le imprese agricole colpite da epizoozie nel 2025 e un pacchetto di semplificazioni amministrative, che renderanno esecutive le istruttorie dei Centri autorizzati di assistenza agricola per le pratiche prive di valutazioni discrezionali.

Il punto di vista degli allevatori

L’Associazione Italiana Allevatori (AIA) ha accolto positivamente il provvedimento, definendo la zootecnia nazionale “la più sostenibile al mondo”. Il presidente Roberto Nocentini ha evidenziato come Coltivaitalia possa rappresentare “un fattore di svolta” per il settore, ricordando che “negli ultimi anni il livello di autoapprovvigionamento di bovini da carne è sceso dal 53% al 40%”.

Secondo Nocentini, le misure previste “potranno recuperare la funzione non solo economica ma anche sociale dell’allevamento, soprattutto al Sud, portando benefici pure per l’ambiente, poiché la presenza di una stalla rappresenta spesso il miglior argine rispetto al rischio di dissesto idrogeologico”. L’AIA ha inoltre giudicato positivamente la moratoria sui mutui per le imprese colpite da epizoozie e gli interventi per mangimistica e zootecnia, ritenendoli essenziali per aumentare il livello di autosufficienza e ridurre la vulnerabilità rispetto alle fluttuazioni dei prezzi mondiali, in particolare per i cereali.

Scarica qui la presentazione dei principali provvedimenti di “Coltivaitalia”



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