smascherato il doppiogioco delle banche italiane


Oggi torniamo a parlare di credito e del suo impatto sull’economia reale. Nonostante la sua rilevanza, in Italia la concessione di prestiti alle piccole e medie imprese (PMI) è ancora estremamente limitata. Una situazione che, come previsto già dieci anni fa, sta avendo effetti negativi sulla crescita.

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Una diagnosi lucida, ma incompleta

Il Ministro Giorgetti, intervenuto all’Assemblea dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), ha evidenziato la carenza nell’erogazione di credito, sostenendo che “l’economia cresce quando il risparmio viene prestato e investito”. Ma non è così semplice: l’economia cresce quando ci sono condizioni favorevoli per investire, e queste condizioni non possono esistere all’interno delle rigide gabbie normative dell’Unione Europea. Serve un cambio di visione da parte della politica, che da 25 anni non alza più la testa.

Le banche e il mancato supporto alle imprese

Nonostante i buoni risultati economici vantati dal governo, le banche non stanno adempiendo al loro compito di fornire credito alle imprese. Il Ministro ha ricordato come i rendimenti elevati per gli azionisti bancari siano stati possibili grazie alle garanzie pubbliche fornite durante la pandemia. In pratica, la politica ha trasformato i crediti privati in debiti pubblici, e queste garanzie sono ancora operative. Una situazione insostenibile, che evidenzia una mancanza di responsabilità sistemica.

Una struttura normativa controproducente

Chi crede che questa sia solo una visione miope si sbaglia: le banche fanno semplicemente i propri interessi. Il vero problema è il sistema di regole europee costruito attorno al settore bancario. Come ricordava l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, un tempo i consigli di amministrazione bancari erano focalizzati sull’erogazione di credito; oggi si occupano solo di compliance normativa e tematiche ESG, tralasciando la funzione originaria del credito all’economia.

Le PMI sempre più penalizzate

L’accesso al credito per le PMI è diventato un percorso a ostacoli. In Italia, il 95% delle imprese sono in realtà microimprese, ma il sistema bancario continua a privilegiare le grandi aziende. Questo era già chiaro nel documento “Reviving and Restructuring the Corporate Sector Post-Covid” firmato da Mario Draghi. In quanto docente di Corporate Strategy, posso affermare con certezza che l’intero impianto degli aiuti pubblici è stato costruito a favore delle realtà più strutturate, a discapito del tessuto imprenditoriale più fragile.

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