L’energia in primo luogo. Senza dimenticare la meccanica strumentale, i metalli e la chimica per estendere il raggio d’azione del made in Italy verso automotive, agroindustria, farmaceutica, digitale, difesa o audiovisivo. L’Algeria è già oggi il primo partner commerciale dell’Italia in Africa, visto un interscambio di 14 miliardi. Per rafforzare questo legame, ieri al quinto vertice intergovernativo tra Roma e Algeri, si sono strette 40 intese commerciali e si sono incontrati i rappresentanti di quasi 400 aziende delle due nazioni.
Non a caso Matteo Zoppas, presidente dell’Ice, ha sottolineato sia che «il rapporto con l’Algeria si inserisce nel Piano Mattei» sia che «è un mercato in crescita: +3 per cento nel 2024, quasi 7 quest’anno». Da Confindustria la vicepresidente Barbara Cimmino ha aggiunto: «L’export italiano verso l’Algeria presenta un potenziale inespresso di 291 milioni di euro attivabili nel breve periodo, a cui si aggiungono oltre 2 miliardi nel lungo termine».
Guardando alle intese siglate, sul fronte energetico, va segnalata l’alleanza tra Eni e Sonatrach nel campo degli idrocarburi, della transizione energetica e delle energie rinnovabili, con particolare attenzione alla sicurezza energetica e allo sviluppo economico dei due Paesi. Si punta – come si legge in una nota – a «nuovi contratti mirati a favorire l’incremento della produzione di gas, e l’estensione dei contratti di approvvigionamento di gas destinato all’export verso l’Italia». Per facilitare lo sbarco di imprese italiane nel Paese nordafricano, rafforza il suo impegno la Sace, che ha siglato un Memorandum of Understanding con BF International per supportare «la realizzazione di aziende agricole modello e dello sviluppo di filiere agroindustriali in Algeria e altri Paesi africani».
INVESTIMENTI
A livello governativo i due Paesi firmano un memorandum sulla cooperazione in agricoltura, pesca e trasformazione alimentare, l’acquacoltura e le attività connesse. Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, invece ha sottoscritto un’alleanza con la sua omologa algerina Aapi per favorire la cooperazione sui temi della promozione degli investimenti e del sostegno alle partnership. Intanto il presidente Abdelmadjid Tebboune preme per una collaborazione sul versante infrastrutturale con l’obiettivo di creare «la rete ferroviaria più grande in Africa».
L’Ice, invece, si allea con Sonarem Ettakwine, principale gruppo algerino nel settore estrattivo e filiale del gruppo minerario Sonarem, per «la costituzione di un centro di formazione tecnologica nel settore del marmo e delle pietre ornamentali in Algeria»: i macchinari saranno made in Italy, all’istituto per il commercio estero il coordinamento sulle attività di formazione. Sempre nel settore della formazione, più precisamente nel campo del campo dell’automazione, la Comau Academy lavorerà assieme alla Fondazione Enrico Mattei e a partner algerini.
A livello più industriale, Stellantis ha firmato una lettera di intenti per espandere le proprie attività in Algeria. La Sigit SpA ha siglato un partenariato con Acs Holding per la produzione di componenti in plastica per veicoli e una joint venture con Madar per la creazione dell’EcoParc industriale dedicato a Enrico Mattei a Tissemsilt.
In campo digitale, Telecom Italia Sparkle e Algérie Telecom lavoreranno insieme alla realizzazione di un cavo sottomarino, indispensabile anche per sviluppare data center e programmi di formazione. Sul fronte sanitario, Menarini ha fatto un accordo con Clinica Group per l’introduzione di terapie oncologiche innovative in Algeria. Sempre con lo stesso partner Chiesi Global Rare Diseases scende in campo per la distribuzione nel Paese di farmaci contro malattie rare.
Da segnalare, poi, il Memorandum of understanding tra Duferco e Copresud in ambito energetico. Intesa per un impianto per la produzione di preridotto di ferro, il Dri, tra Ceip Scarl e Copresud. È stato firmato un contratto tra Bausano e Utexpo per forniture tecnologiche nel settore delle materie plastiche. Sul versante agroalimentare Cft e Groupe Labelle Linee hanno chiuso un’intesa per una linea di produzione comune, mentre Cogemat e Diam Grain vogliono realizzare assieme impianto di macellazione, sezionamento e trasformazione dei prodotti a base di carne.
Accordi anche tra Euromed e Somemi nella meccanica di precisione, tra Tecnocryo e Rayanox sul biogas, tra Union Industries e Faderco per investimenti tessili, la fornitura di veicoli a due ruote da parte di Velocifero, e la partnership tra Italfluid ed Exwor per l’espansione su mercati esteri. Danieli fornirà attrezzature per il rilancio industriale a Annab.
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