AUTOTRASPORTO – Uniontrasporti: persi 1,8 mld in 5 anni per limitazioni traffico in Tirolo. Confartigianato Verona: “Situazione vergognosa. Nessuna notizia da Ue su procedure di infrazione o sanzioni”


“Sono anni che, con la scusa della tutela ambientale, l’Austria si prende beffa del nostro Paese, violando i principi comunitari basilari e finendo per danneggiare l’intera economia italiana ed in particolare quella che si basa sulle relazioni economiche bilaterali Italia Germania”, questo il commento di Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona, che da sempre segue da vicino gli sviluppi di una vicenda che, in più occasioni, è stata definita “grottesca e vergognosa”. Il riferimento è all’insieme di limitazioni al traffico pesante imposte da anni dal governo del Tirolo lungo l’asse stradale del Brennero. Tema che torna di attualità a seguito del comunicato emesso da Uniontrasporti, la società di analisi e sviluppo specializzata per il trasporto costituita dall’unione delle Camere di Commercio, con i dati relativi alla stima dei danni causati all’economia italiana.

“Non si tratta solo di tutelare il lavoro degli autotrasportatori – continua Zenari -, ma di difendere l’intera economia veronese, veneta e italiana. I danni economici per chi esporta ed importa sono ingenti e certificati anche da Uniontrasporti. Quello di cui non ci capacitiamo è il fatto che, nonostante le battaglie della categoria, nonostante le prese di posizioni ufficiali del governo italiano ed anche di quello tedesco – che ci sono state – e nonostante quelle della Commissione e della Corte di Giustizia Europea, il Tirolo, e l’Austria, continuino ad infischiarsene, portando avanti indisturbati il loro progetto protezionistico”.

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“Va ricordato che l’Italia – aggiunge Paolo Brandellero, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona – ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Ue contro l’Austria, sul tema dei divieti al valico del Brennero, che è stato pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione Europea il 16 settembre 2024. Le misure adottate dal Land austriaco, contestate dall’Italia e da altri Paesi dell’Unione Europea, includono le seguenti restrizioni al Brennero: divieto di transito notturno; divieto di circolazione settoriale; divieto di circolazione nei giorni invernali; limitazione del volume di traffico mediante ‘dosaggio’. Ci sono poi limitazioni per festività varie e lavori, ad esempio sul Ponte di Lueg, per arrivare a comporre quella che abbiamo definito una vera e propria ‘via crucis’. Le posizioni italiane sono state ufficialmente condivise e appoggiate dalla Commissione Europea. Purtroppo, non si hanno ancora notizie in merito a decisioni relative a procedure di infrazione o sanzioni”.

Il ricorso italiano sostiene che i divieti di circolazione dei mezzi pesanti imposti dall’Austria al Brennero violino le normative europee sulla libera circolazione delle merci, stabilite dagli articoli 34 e 35 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).

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Il comunicato di Uniontrasporti

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

UNIONTRASPORTI: BRENNERO, PERSI 1,8 MLD DI EURO IN 5 ANNI PER LE LIMITAZIONI AL TRAFFICO STRADALE IN TIROLO

  • È uno dei dati emersi durante la presentazione, a Trento, del libro bianco sulle priorità infrastrutturali del Trentino – Alto Adige
  • Un terzo dell’intero interscambio commerciale stradale transalpino tra Italia ed Europa passa attraverso il Brennero
  • Al primo posto per urgenza e importanza strategica, tra le infrastrutture invocate dalle imprese del territorio, la realizzazione della Galleria ferroviaria di Base del Brennero – BBT
  • Focus di Uniontrasporti sull’intero sistema dei valichi alpini

Trento, 23 luglio 2025 – L’insieme delle limitazioni imposte dal Governo del Tirolo lungo l’asse stradale del Brennero produce un danno economico alle imprese italiane pari a 370 milioni di euro all’annoNegli ultimi 5 anni, l’impatto complessivo è stato di oltre 1,8 miliardi di euro. Le analisi condotte da Uniontrasporti, la società in house del sistema camerale italiano, mostrano come l’infrastruttura autostradale – sul versante austriaco – presenti una capacità limitata del 50% e la situazione da inizio anno si sia ulteriormente aggravata per i lavori di manutenzione straordinaria del Ponte Lueg.

“E’ da considerare – ha precisato Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, nel presentare a Trento il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali delle Province Autonome di Trento e Bolzano – che dei circa 550 miliardi di euro di interscambio commerciale transalpino, tra Italia ed Europa, oltre il 29% attraversa proprio il Brennero, il 32% – un terzo circa del totale – se si considera la sola modalità stradale. Il che, secondo stime di Confindustria Alto Adige, si è tradotto nel 2024 in oltre 2,37 milioni di TIR che hanno varcato quella frontiera italo – austriaca, ai quali si aggiungono 11,55 milioni di autovetture.” Queste ultime anche e soprattutto per movimenti turistici diretti in Italia, privilegiando proprio il Trentino-Alto Adige che rappresenta la seconda destinazione turistica su scala nazionale, dopo il Veneto, con 56,7 milioni di presenze (12,2% dell’Italia), e vede Bolzano come terza destinazione assoluta, dopo Roma e Venezia, e Trento quarta. Tutto questo rende ancora più strategico il completamento della galleria ferroviaria di base del Brennero, previsto però soltanto per il 2032. Lo considerano di assoluta priorità un campione rappresentativo delle 104.613 imprese delle province autonome di Trento e Bolzano, interpellato da Uniontrasporti per conto delle Camere di Commercio di Bolzano e Trento. A seguire chiedono sia il potenziamento delle opere ferroviarie di accesso da sud al Brennero (linea Verona-Fortezza), sia il potenziamento della linea ferroviaria Bolzano-Merano, dell’autostrada A22, con il rinnovo della concessione bloccato ormai da anni, e dell’interporto di Trento.

Proprio le analisi di Uniontrasporti evidenziano come le due province abbiano indici di performance delle loro infrastrutture di mobilità e di logistica non proprio brillanti: una, quella di Bolzano, con un indice di 102,9, è di poco sopra la media nazionale (100) e l’altra, Trento, ben al di sotto (89,8).

Puntare su un rafforzamento delle infrastrutture, soprattutto ferroviarie, e su una maggiore efficienza e sostenibilità dei servizi di mobilità e logistica appare, nelle analisi e nei sondaggi di Uniontrasporti, un’esigenza che coinvolge tutti i valichi alpini, dove ogni anno transitano oltre 176 milioni di tonnellate di merce tra Italia ed Europa. Un’attenzione posta recentemente anche dalla CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, organizzazione non governativa e senza scopo di lucro che riunisce oltre 100 associazioni. Ancor più urgente portare a rapida soluzione – come chiesto proprio in questi giorni dalle associazioni di categoria, anche sulla scorta del recente incontro bilaterale tra il Governo italiano e quello austriaco – la specifica questione dell’autostrada del Brennero che oggi, pur potendo giovarsi di sistemi digitali di programmazione del traffico, non potrà non tener conto delle specificità del trasporto stradale, soggetto anche a rallentamenti e interruzioni non programmate.



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