Sicilia, l’artigianato cresce ma resta il nodo del credito: aumentano investimenti, occupazione e uso dell’IA

L’artigianato siciliano è in ripresa, con imprese sempre più attive nell’innovazione digitale, nella sostenibilità ambientale e anche nell’intelligenza artificiale. È quanto emerge dal report economico estivo 2025 di Confartigianato Sicilia, che fotografa un settore dinamico ma frenato da un accesso al credito ancora troppo oneroso.

Le imprese artigiane che utilizzano tecnologie IA sono oggi 2.571, pari al 18,9% del totale regionale, con Enna tra le province italiane più avanzate (27,9%). Sul fronte della transizione digitale, il 66,4% delle imprese ha investito in almeno un ambito nel 2024, con Palermo e Trapani in testa. Crescono anche gli investimenti green, seppur in lieve calo rispetto all’anno precedente.

Buone notizie sul piano occupazionale: nel primo trimestre 2025 si registra un aumento degli occupati del 3%, con 43mila posti in più, soprattutto nelle costruzioni (+7,2%) e nei servizi (+1,7%). La domanda di lavoro per l’estate è in crescita del 13,6%, ma il 43% delle figure richieste è difficile da reperire, specie a Siracusa, Agrigento ed Enna.

Preoccupa invece il calo del credito: i prestiti alle piccole imprese sono diminuiti del 5,8%, con un costo medio che supera il 10%, ben sopra la media nazionale. “Serve un confronto urgente con la politica – ha dichiarato il presidente regionale Emanuele Virzì – per colmare il divario con il Nord e sostenere chi investe in innovazione”.

L’export artigiano tiene grazie a settori come alimentare e moda (+19,3%), ma nel complesso il manifatturiero siciliano cala del 6%, penalizzato dal comparto petrolifero.

Nonostante le difficoltà, il bilancio demografico delle imprese è positivo, ma l’artigianato in sé segna un lieve arretramento, con un saldo negativo dello 0,66%, dovuto a un numero di chiusure superiore alle nuove aperture.