La visita del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune in Italia, accompagnato da una vasta delegazione politica ed economica, ha segnato una tappa cruciale nelle relazioni bilaterali tra Roma e Algeri. L’incontro ha portato alla firma di oltre 40 intese tra governi, imprese e istituzioni, spaziando dall’energia alla cooperazione tecnologica, dai trasporti alla formazione professionale. Un segnale forte in un contesto internazionale in cui l’Algeria appare sempre più distante dall’Unione europea e dalla Francia, mentre consolida il rapporto con l’Italia come partner strategico nel Mediterraneo.
Italia e Algeria rafforzano il partenariato strategico: oltre 40 intese firmate, tasselli chiave per il Piano Mattei
“Abbiamo aggiunto importanti tasselli al Piano Mattei”, ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine dei colloqui bilaterali, definendo l’Algeria un “interlocutore centrale” per l’Italia, non solo sul piano energetico ma anche in chiave geopolitica. Le nuove intese, ha spiegato Meloni, contribuiscono a strutturare una cooperazione duratura e paritaria con i Paesi africani, secondo lo spirito del Piano Mattei: non assistenzialismo, ma partnership strategica.
Le tensioni con l’UE spingono Algeri verso Roma
Il rilancio del dialogo bilaterale avviene mentre i rapporti tra l’Algeria e l’Unione europea attraversano una fase di attrito. Bruxelles ha recentemente avviato una procedura arbitrale contro il governo algerino, accusato di aver introdotto misure restrittive su commercio e investimenti in violazione dell’Accordo di associazione Ue-Algeria del 2005. Algeri ha respinto le accuse, sostenendo che le attuali regole penalizzano il proprio sistema produttivo e aggravano il disavanzo commerciale a vantaggio dei partner europei.
La posizione algerina: “Serve una cooperazione più equa”
Il governo di Tebboune ha ribadito la necessità di rivedere gli equilibri commerciali esistenti, puntando a una nuova fase di relazioni economiche che dia maggiore spazio all’industria locale e riduca la dipendenza da importazioni europee. La direzione auspicata è quella di una cooperazione “più equa e sostenibile”, che tuteli le esigenze di sviluppo interno e favorisca trasferimento tecnologico, formazione e investimenti mirati. In questo quadro, l’Italia viene percepita come un attore affidabile, pronto a costruire con l’Algeria una relazione bilanciata e orientata alla crescita reciproca.
Energia, infrastrutture e formazione: i pilastri delle nuove intese
Tra i dossier prioritari al centro dei protocolli firmati figurano l’energia – con particolare attenzione alle fonti rinnovabili e alla produzione di idrogeno verde – e le infrastrutture, incluse reti ferroviarie e portuali. Un focus specifico è stato dedicato alla formazione tecnica e universitaria, con nuovi programmi di scambio e borse di studio bilaterali. La cooperazione industriale è stata ampliata con progetti nel settore della manifattura leggera e dell’automotive, rafforzando la presenza delle imprese italiane nel Paese nordafricano.
Un nuovo equilibrio nel Mediterraneo, con l’Italia al centro
La visita di Tebboune, in un momento di forte disallineamento rispetto all’asse Bruxelles-Parigi, si traduce in un rafforzamento del ruolo dell’Italia nel bacino mediterraneo. Il partenariato Roma-Algeri rappresenta oggi un laboratorio concreto di quel modello di relazioni “non predatorie” che il Piano Mattei intende proporre all’Africa. Un progetto che si alimenta anche attraverso scelte diplomatiche precise, come quella di posizionare l’Italia come ponte privilegiato tra Europa e Maghreb.
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