Associazioni d’imprese veri hub di rappresentanza sindacale e sussidiaria ma anche servizi professionali e networking


Economia

di Ivan Simeone 

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Ivan Simeone

Nei momenti di crisi, il ruolo dei corpi intermedi, ed in particolare delle Organizzazioni di categoria imprenditoriali, si rivela più che mai essenziale.
Vale la pena ricordare che il termine crisi deriva dal greco krísis, che significa scelta, decisione.

E proprio nei momenti di difficoltà è necessario analizzare, valutare, sintetizzare e, infine, decidere. In questo percorso, le Associazioni di Categoria rappresentano un prezioso compagno di strada, un punto di riferimento a cui rivolgersi per trovare supporto e orientamento.
Ma quali sono oggi le strategie da adottare? E qual è il ruolo moderno e attuale di una Associazione di Categoria?
Domande che dobbiamo continuare a porci, con la consapevolezza che mettersi in discussione è fondamentale per migliorare ed offrire un sostegno concreto alle imprese associate.

Le imprese di oggi non chiedono “chiacchierologia politichese” ma supporto vero, professionale e qualificato, a tutti i livelli della rappresentanza.
Il ruolo delle Associazioni di Categoria resta centrale, ma si amplia e si professionalizza ogni giorno di più. Si tratta di realtà che devono essere sempre più punti di riferimento soprattutto per le attività meno strutturate, per le micro-imprese, che più di altre necessitano di orientamento e strumenti per affrontare le sfide del presente.
O si abbraccia sempre più una nuova logica, dinamica e al passo con le trasformazioni economiche e sociali, oppure si rischia di restare ai margini.

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A confermare l’importanza dei Corpi Intermedi vi sono anche i dati: secondo una ricerca condotta da Ipsos per la Fondazione Astrid e la Fondazione per la Sussidiarietà di qualche anno fa, circa il 70% degli italiani considera essenziali queste realtà per la crescita del Paese. Un dato significativo, che forse non piace a una certa politica. Basti ricordare l’approccio adottato da Matteo Renzi alcuni anni fa, che ha cercato (in parte riuscendoci) di destrutturare il rapporto “cittadino-corpo intermedio”, cercando di rafforzare una concezione che vedeva un rapporto diretto e non mediato tra il singolo cittadino ed il potere politico.

Il principio di sussidiarietà, oggi più che mai, dovrebbe essere alla base della gestione della cosa pubblica. Spesso, però, è disatteso nella pratica, pur venendo celebrato in convegni e seminari. In un recente articolo pubblicato su Avvenire (gennaio 2025), Giorgio Vittadini evidenzia come “solo un’integrazione tra politica e corpi sociali potrà evitare la deriva della rappresentanza e restituire solidità al sistema democratico”.
La vera domanda, allora, è se la politica saprà cogliere l’urgenza di ridare vigore istituzionale al mondo dell’Associazionismo, valorizzando il ruolo dei corpi intermedi attraverso una sussidiarietà vissuta ed attualizzata ogni giorno, a partire dagli enti locali.
Oggi più che mai, l’associazionismo d’impresa è fondamentale. Fondamentale è la rete, la sinergia tra istituzioni e categorie produttive, che diventano strumenti di innovazione territoriale e produttiva.

Essenziale è anche il welfare, sia aziendale che locale, così come il dialogo sociale.
Una moderna Associazione di Categoria, già a partire dal livello locale, deve promuovere una nuova stagione di relazioni sindacali e istituzionali, svolgere un’efficace attività di lobbying, e garantire supporto professionale nei vari ambiti di attività. Deve diventare uno strumento operativo per sostenere non solo la produzione, ma anche lo sviluppo sociale delle imprese associate. Serve creare occasioni concrete di networking, fare sistema, rispondere ai bisogni primari: accompagnamento al credito ma anche risposte efficaci sul fronte energetico, con consorzi e gruppi di acquisto.

Esistono già esperienze virtuose in tal senso: il Gruppo INNOVA (https://www.innovagruppo.it) la Cassa del Microcredito (www.cassadelmicrocredito.it) il Confidi Italia Comfidi (www.comfidi.it) tutto il sistema della bilateralità per le attività commerciali. Ecco che l’Associazione di Categoria diventa ancor più un punto di riferimento attivo, concreto, credibile.



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