ASD e SSD: requisiti e regole per beneficiare dell’esenzione IMU


Con l’approvazione del correttivo al Decreto Fiscale (DL 84/2025), è stata introdotta una modifica alla normativa sull’agevolazione fiscale rivolta al settore dello sport dilettantistico. In particolare, le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD) potranno beneficiare dell’esenzione IMU sugli immobili di loro proprietà, a condizione che questi siano destinati esclusivamente allo svolgimento di attività sportive non commerciali.

L’esenzione si applica solo se le attività esercitate non generano reddito commerciale, nel pieno rispetto del principio di non lucratività. In attuazione della Legge 160/2019, il beneficio riguarda gli enti iscritti al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD) che operano in modalità non commerciale.

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Il recente emendamento al Decreto Fiscale introduce un ulteriore elemento di controllo: i Comuni saranno tenuti a pubblicare annualmente i prezzi medi delle attività sportive a pagamento presenti sul territorio, al fine di permettere la verifica dell’effettiva natura non profit delle ASD e SSD. In fase transitoria, tuttavia, l’agevolazione continua ad applicarsi sulla sola base dell’iscrizione al RASD, in attesa che i Comuni adeguino i propri sistemi informativi.

Per accedere all’esenzione IMU, le ASD e le SSD dovranno rispettare specifiche condizioni. Gli immobili dovranno essere utilizzati esclusivamente per attività sportive non professionistiche e prive di scopo di lucro. I servizi erogati dovranno essere gratuiti o, se a pagamento, prevedere un corrispettivo simbolico non superiore al 50% dei prezzi medi delle attività similari a pagamento presenti sul territorio.

Ciò implica che il prezzo dei servizi offerti non dovrà riflettere il reale costo economico dell’attività, a conferma della finalità sociale e non economica dell’ente. La normativa esclude pertanto ogni forma di attività commerciale strutturata, ammettendo al massimo entrate marginali rispetto all’attività principale.

Per determinare la natura non commerciale delle attività, i Comuni dovranno consultare annualmente le rappresentanze sportive locali e pubblicare sul proprio sito istituzionale i corrispettivi medi delle attività sportive similari a pagamento, svolte in regime concorrenziale.

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Questa misura rappresenta un concreto sostegno al mondo dello sport dilettantistico, riconoscendone il ruolo fondamentale nella promozione della salute e della coesione sociale. L’esenzione IMU si configura come un incentivo importante per ASD e SSD, spesso penalizzate dal peso degli oneri fiscali, consentendo loro di proseguire l’attività senza dover sostenere ulteriori costi sugli immobili di proprietà.



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