Roma – “Negli ultimi anni, per supportare il partenariato tra imprese italiane e algerine abbiamo stanziato 2 miliardi di garanzie, per 8 miliardi di progetti realizzati, che hanno avuto il duplice impatto sulla nostro economia e su quella del paese africano. Parlo del settore acciaio oppure una piccola azienda siciliana nel settore agroalimentare, per le sementi, fino ad arrivare a Pignone, per la parte strutturale, dell’energia. Con il Piano Mattei tutto è poi accelerato e abbiamo coniato, per la nostra strategia, l’idea di essere a fianco delle imprese per la crescita”.
Così Alessandra Ricci, Ad Sace, in occasione del Forum Italia-Algeria in corso a Roma.
“Come si creano le opportunità? Prima le aziende le creavano da sole, ma la nostra ambizione è di favorire e accorciare le distanze, attraverso la Push Strategy, con operazioni di finanziamento garantite da Sace all’80%, sulla base del piano del Maeci, verso i paesi dove vogliamo sviluppare business, dove il potenziale italiano non è ancora al massimo, strutturando il finanziamento e chiedendo alla controparte estera di partecipare a eventi di Business Matching, per avvicinare le filiere.
Con questo meccanismo le aziende italiana entrano nelle Vendor List. Abbiamo identificato nell’agroalimentare, farmaceutico e dei macchinari le controparti nel mondo dove andare a compensare le conseguenze dei dazi.
Per l’Algeria possiamo fare molto di più, ad esempio insieme a Bonifiche Ferraresi con il progetto Model Farm e per questo oggi firmiamo un MoU per supportare questo bellissimo piano. Inoltre lavoriamo sulle infrastrutture, nel mondo ferroviario, così da fornire garanzie sui finziamenti per rafforzare la presenza sui mercati”.
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