Microsoft creerà un clone digitale di Notre-Dame


Il monumento più visitato di Francia (oltre 6 milioni i visitatori registrati dal lo scorso 16 dicembre al 30 giugno 2025, come riportato da «La Tribune Dimanche» Ndr), riaperto dopo il colossale cantiere di ricostruzione avviato a seguito dell’incendio che lo ha devastato nel 2019, avrà una sua replica digitale realizzata da Microsoft, proprio come la Basilica di San Pietro a Roma o Mont-Saint-Michel. Pur non essendo una novità assoluta, il progetto annunciato dal gigante statunitense della tecnologia dovrebbe consentire a un numero illimitato di visitatori di scoprire la Cattedrale di Notre-Dame de Paris senza muoversi da casa.

Il 21 luglio Brad Smith, presidente del gruppo informatico, ha annunciato il lancio del nuovo progetto. Promosso dal dipartimento IA for Good della sua società, in collaborazione con la start up francese Iconem, il progetto di «avatar» del monumento religioso, oltre a offrire una visita online, mira a fornire agli storici dell’arte e ai restauratori uno strumento supplementare per la conservazione di questo patrimonio unico. «L’operazione richiederà almeno un anno di lavoro e costerà probabilmente diversi milioni di dollari», ha precisato Brad Smith al settimanale francese «Le Point».

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Microsoft è impegnata da diversi anni in un vasto progetto di digitalizzazione del patrimonio europeo, in particolare in Francia, al fine di renderne accessibili le collezioni: i plastici architettonici del Musée des Invalides, oggetti del Musée des Arts décoratifs de Paris di Parigi e, prossimamente, le maquette delle scenografie dell’Opéra di Parigi, conservati presso la Bibliothèque nationale de France, in collaborazione con il Ministero della Cultura francese.

Dietro la filantropia, le sfide sono culturali, tecnologiche ed economiche. Si tratta di addestrare i modelli di Intelligenza Artificiale al trattamento delle opere d’arte, ma anche di diversificare i dati di apprendimento al di là di internet. Microsoft si posiziona in un universo dominato dall’inglese, lingua madre solo del 5% della popolazione mondiale, ma maggioritaria sul web. «Il nostro obiettivo, assicura Smith, è garantire che l’identità e la diversità culturale non solo siano preservate, ma anche rese più inclusive e accessibili nell’era digitale».

In quest’ottica, l’azienda fondata nel 1975 da Bill Gates e Paul Allen sta moltiplicando le iniziative per arricchire il proprio serbatoio di dati multilingue. L’obiettivo è il mercato della traduzione, perfezionando strumenti adatti alle lingue europee e agli idiomi regionali, oggi sottorappresentati.
 

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