La Sicilia punta diventare più competitiva sul piano fiscale e attrarre nuovi residenti sull’isola. La Regione si candida a diventare non solo meta turistica, ma anche destinazione ideale per vivere e fare impresa. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato un decreto legislativo che autorizza la Regione Siciliana a introdurre importanti agevolazioni fiscali per chi sceglierà di trasferirsi sull’Isola. Si parla di esenzioni, detrazioni, deduzioni: leve potenti per accendere l’interesse di famiglie, pensionati e imprenditori.
È il primo passo concreto verso un’autonomia fiscale più incisiva, figlia di un accordo siglato nel 2021 tra Stato e Regione, e pensata per innescare un nuovo ciclo di crescita.
Un decreto che apre a scenari inediti
Tecnicamente, il decreto modifica l’articolo 6 del D.P.R. 1074/1965, ampliando i margini d’intervento della Regione sulle aliquote dei tributi erariali. In pratica, significa che la Sicilia potrà giocare la carta della leva fiscale per rilanciare l’economia e combattere lo spopolamento. Un’autonomia che potrà tradursi in contributi per l’acquisto di case, incentivi per avviare un’attività o agevolazioni per chi trasferisce la propria residenza Tutto, ovviamente, nel rispetto delle regole europee sugli aiuti di Stato e previa intesa con l’Agenzia delle Entrate.
Sicilia come il Portogallo?
Uno dei target privilegiati del piano sono i pensionati stranieri, che potrebbero ricevere forti sconti fiscali se decidessero di stabilirsi in Sicilia. Un modello chiaramente ispirato al caso del Portogallo, che tra il 2009 e il 2024 ha attirato migliaia di pensionati europei con un regime fiscale estremamente vantaggioso.
Un successo che, però, ha avuto un prezzo: l’aumento dei prezzi delle case e le proteste dei cittadini locali. Tanto che il governo portoghese ha deciso di chiudere il programma nel 2023.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha salutato con entusiasmo il provvedimento, definendolo “uno strumento per aiutare le fasce deboli e sostenere le nuove imprese siciliane”. Ma tra l’annuncio e la realtà c’è ancora un ponte da costruire. Il decreto, fortemente voluto dal governo dovrà ora essere firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Solo allora la Regione potrà definire le misure operative.
Cosa succederà davvero?
C’è grande attesa per i prossimi passi: quali saranno le aliquote ridotte? A chi andranno davvero i benefici? E soprattutto, che impatto avrà tutto questo sul tessuto sociale e sul mercato immobiliare? Le risposte arriveranno solo con i decreti attuativi, e saranno decisive per trasformare le potenzialità in risultati concreti. Il successo dipenderà da quanto bene verrà giocata la partita delle regole.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link