Anche il Fisco si prende una pausa. Come ogni estate, arriva lo stop dell’invio di avvisi bonari e lettere di compliance, con le comunicazioni dell’Agenzia dell’Entrate che ripartiranno a settembre. Lo stop avverrà dall’1 al 31 agosto, mentre per altre tipologie di atti anche fino al 4 settembre. Lo stop, però, non sarà generalizzato e c’è comunque la possibilità di subire gli ordinari controlli fiscali nei casi d’urgenza.
Le comunicazioni che non arriveranno in estate
Ad essere interessati dai controlli quest’anno sono stati soprattutto i cittadini che hanno presentato la dichiarazione dei redditi per il 2022, con l’AdE che ha inviato una serie di lettere e avvisi per sistemare gli errori. Ma ora l’Agenzia è obbligata a fermarsi per tutto il periodo di agosto. Lo afferma un vero e proprio decreto legislativo, il n. 1/2024, all’articolo 10, che ha potenziato gli effetti della sospensione feriale degli adempimenti nel periodo clou delle vacanze estive. Stessa cosa avverrà per il mese di dicembre, con uno stop per il periodo invernale.
In particolare, tra le comunicazioni sospese vi sono:
- le comunicazioni sugli esiti dei controlli automatizzati delle dichiarazioni;
- le comunicazioni concernenti gli esiti dei controlli formali delle dichiarazioni;
- le comunicazioni concernenti gli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata;
- le lettere di invito per l’adempimento spontaneo (le cosiddette “lettere di compliance”).
Chi non riceverà avvisi
La sospensione dei termini riguarda quindi i contribuenti che sono già impegnati con la presentazione di dichiarazioni fiscali, i pagamenti delle imposte o l’adempimento di altre obbligazioni tributarie. Tra i beneficiari ci sono:
- imprese e professionisti (con scadenze programmate ad agosto);
- lavoratori autonomi e dipendenti che non devono procedere con il pagamento di imposte nel mese in corso;
- contribuenti già in debito con il Fisco.
La sospensione consente a questi soggetti di ottenere una pausa temporanea senza incorrere in sanzioni o interessi aggiuntivi, a patto che si rispettino le nuove scadenze stabilite successivamente.
I casi particolari
Ma attenzione: ciò non significa che il Fisco sia completamente fermo. Alcuni atti urgenti restano esclusi dalla sospensione. Un aspetto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 9/E/2024 e che consente quindi di proseguire le ordinarie attività di controllo fiscale nei casi in cui, ad esempio, sussiste un pericolo per la riscossione, si configura una notizia di reato o qualora il destinatario della missiva sia sottoposto a procedure concorsuali.
Un caso tipico in cui l’Agenzia delle Entrate potrà intervenire anche ad agosto è quando sono imminenti i termini di prescrizione e decadenza e, di conseguenza, l’interruzione estiva potrebbe compromettere il recupero delle somme dovute dal contribuente.
La sospensione del termine di 30 giorni per il pagamento resta comunque valida per il pagamento delle somme dovute in caso di controlli del Fisco, operativo fino al 4 settembre.
Stop anche alle richieste di documenti
Fermo per tutto agosto anche l’invio delle richieste di documenti. e informazioni ai contribuenti; i termini sono sospesi dal primo agosto al 4 settembre, ad eccezione delle richieste durante attività di controllo o rimborso Iva.
Questa sospensione implica che i termini non decorrono durante questo periodo e riprenderanno il 5 settembre. Le richieste con scadenza tra il primo agosto e il 4 settembre 2025 avranno il termine sospeso e riprenderanno dal 5 settembre. Non sono sospesi, invece, i termini per i controlli sostanziali e le procedure di rimborso dell’Iva.
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