EY: aziende italiane sempre più internazionali, ma i dazi USA minacciano il PIL


Nonostante le prospettive incerte sul fronte geopolitico e commerciale, le imprese italiane dimostrano una sorprendente resilienza e capacità di espansione internazionale. È quanto emerge dalla seconda edizione dell’EY Parthenon Bulletin, pubblicato il 21 luglio 2025, che analizza le dinamiche di Strategy, Transactions e Transformations nel contesto economico attuale.

Il rischio dazi USA: impatto potenzialmente devastante sul PIL

Al centro del report EY, una proiezione delle conseguenze economiche delle cosiddette reciprocal tariffs, ovvero i dazi commerciali preannunciati dagli Stati Uniti. Secondo le stime EY, tariffe al 30% potrebbero comportare una riduzione cumulata del PIL italiano dell’1,4% tra il 2025 e il 2026, annullando di fatto la crescita prevista e generando un impatto negativo complessivo vicino ai 30 miliardi di euro. Anche uno scenario meno severo, con dazi al 20%, implicherebbe comunque una contrazione significativa della crescita, pari al -0,9% cumulato, e un impatto economico stimato in 20 miliardi di euro.

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Internazionalizzazione in forte crescita: +17% di acquisizioni all’estero

Nonostante queste criticità, le aziende italiane si stanno muovendo con decisione sui mercati esteri. Nei primi sei mesi del 2025 sono state 143 le operazioni di acquisizione annunciate su target esteri, contro le 122 dello stesso periodo del 2024, con un incremento del 17%. Anche il valore aggregato delle operazioni ha registrato un’impennata: da 7,1 miliardi di euro nella prima metà del 2024 a 13,5 miliardi di euro nello stesso periodo del 2025. Il settore industriale si conferma il più dinamico, con una quota del 24% delle transazioni.

Marco Daviddi: “Strategia e resilienza per affrontare le sfide globali”

“Le aziende italiane stanno dimostrando una notevole capacità di adattamento in un contesto internazionale sempre più complesso e sfidante”, afferma Marco Daviddi, Managing Partner EY-Parthenon Italia. “L’incremento delle acquisizioni all’estero è un segnale della volontà del business di rafforzare la presenza a livello mondiale e di diversificare i mercati di sbocco. In questo scenario, è fondamentale che le istituzioni italiane ed europee adottino politiche coerenti e orientate allo sviluppo strategico, in particolare nei settori industriale ed energetico.”

M&A: operazioni in aumento, ma valore dimezzato

Il mercato delle fusioni e acquisizioni (M&A) in Italia ha registrato 600 operazioni annunciate nella prima metà del 2025 (+6% rispetto al primo semestre 2024), ma con un calo del 50% nel valore aggregato, pari a 18,7 miliardi di euro. A influire, la riduzione dei cosiddetti megadeal e un clima di incertezza che ha caratterizzato in particolare il primo trimestre dell’anno.

I settori più attivi restano:

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Il comparto finanziario è cresciuto in incidenza dal 5% al 7%.

Private equity protagonista: 41% delle operazioni

Il private equity continua a trainare il mercato M&A italiano. Nei primi sei mesi del 2025, sono state 242 le operazioni di buy-out su target italiane, per un valore aggregato (dove disponibile) di 12,5 miliardi di euro. I fondi rappresentano il 41% delle operazioni annunciate, con una forte presenza di add-on, ovvero investimenti effettuati tramite società già in portafoglio, che superano il 40% del totale.

Infrastrutture e privatizzazioni: leva strategica per la modernizzazione

Il rapporto EY evidenzia anche un rinnovato interesse per le privatizzazioni, soprattutto in ambito infrastrutturale, con l’obiettivo di raccogliere 20 miliardi di euro entro il 2026. In preparazione ci sono operazioni su porti, aeroporti e reti di trasporto, basate su cessioni di minoranza, IPO, modelli concessori e partenariati pubblico-privati (PPP).

Nuovi modelli di PPP con introduzione di meccanismi di remunerazione basata sulla qualità del servizio (RAB) possono attrarre capitali privati mantenendo al contempo il controllo pubblico. Questo tipo di approccio, secondo il report, rappresenta una delle chiavi per accelerare la modernizzazione del Paese, allineando capitale, riforme e obiettivi a lungo termine.



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