Cavion (Confartigianato) su Bilancio Ue 2028-2034


“Accogliamo la volontà della Commissione di semplificare e razionalizzare i fondi europei”, ma restano diverse criticità

“Accogliamo la volontà della Commissione di semplificare e razionalizzare i fondi europei, finora eccessivamente complessi per le micro e piccole imprese. Tuttavia, soprattutto con riferimento al Fondo per la competitività, occorre porre l’attenzione sulle imprese di piccola dimensione a nostro avviso ancora troppo trascurate nelle politiche UE”, commenta il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion. “C’è il rischio, infatti, che l’adozione di un Fondo unico europeo possa comportare un’eccessiva centralizzazione delle scelte strategiche di politica industriale, con il pericolo di un progressivo allontanamento dai territori e dalle esigenze delle comunità locali, in particolare delle piccole imprese e delle realtà artigiane – continua Cavion-. Affinché il Quadro Finanziario Pluriennale possa davvero rappresentare uno strumento di sviluppo inclusivo, efficace e vicino alle esigenze del tessuto produttivo reale, resta fondamentale il dialogo costante tra istituzioni europee e territori. E ciò vale soprattutto per quanto riguarda i nuovi Piani di partenariato, per i quali una stretta collaborazione tra governi nazionali, regioni, comunità locali e rappresentanti delle PMI, sono fondamentali per soddisfare le esigenze dei territori e mondo produttivo”.

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“Rimane da sciogliere poi il nodo della complessità amministrativa nella gestione delle risorse che spesso frena le piccole e medie imprese. Parallelamente – ricorda Cavion- serviranno azioni specifiche per il rafforzamento del capacity building nelle pubbliche amministrazioni locali, chiamate a svolgere un ruolo chiave nella messa a terra dei fondi. Infine, sarà importante adottare criteri di valutazione basati su risultati concreti, ad esempio la creazione di posti di lavoro e l’incremento della competitività”.
In merito al volume complessivo del bilancio europeo e alle modalità di finanziamento del prossimo QFP: “Il debito comune, supportato se necessario da contributi nazionali, concretizza il principio di solidarietà europea, per tendere insieme ad obiettivi condivisi e ambiziosi. Meno condivisibile la scelta di rafforzare il sistema delle risorse proprie, che comporterà necessariamente il rischio in Italia di nuovi oneri per le imprese”, conclude Cavion.



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