Acqua sul fuoco…Bardi si impegna per crisi idrica e incendi


Naturalmente niente miracoli e del resto è un problema globale, che richiede sinergie e strategie e, aggiungiamo, inversioni di rotta che a livello del governo centrale proprio non vediamo. A cominciare da Acquasud spa che ‘’gestisce’’ a tavolino, anche invasi e acqua di Basilicata, cercando di mettere una pezza in attesa che piova. E il presidente della Regione Basilicata, la relazione lo conferma, si punta allo stato di emergenza per l’acqua . La Regione dal canto suo farà la sua parte per le opere di intervento in corso. Quanto alle istanze degli agricoltori e alle richieste di indennizzo dipenderà dal Governo e anche dall’Unione Europea, impegnati nelle operazioni di riarmo che sottrarranno risorse preziose ( si pensa a un Pnrr dedicato) ai servizi e all’economia. Qualcosa verrà peri ristori per gli operatori economici del Metapontino colpiti da incendi,ma serve una inversione di rotta in tema di prevenzione. C’è da rimpiangere l’azione dei cantonieri stradali e degli operai forestali impegnati nei cantieri delle vecchie Province. Il resto è storia d’oggi… Nelle note che seguono quello che si intende fare, naturalmente con i tempi che percorsi e procedure richiedono. Estate da acqua sul fuoco. Giudizio Chiorazzo ( Bcc) negativo.

ll Presidente Bardi in Consiglio regionale sulla crisi idrica

La crisi idrica che sta colpendo la Basilicata rappresenta una delle sfide più gravi e complesse degli ultimi decenni. Lo ha detto il Presidente della Regione Vito Bardi nel corso della sua relazione al Consiglio regionale straordinario di oggi, sottolineando come l’emergenza non sia solo contingente, ma strutturale. E richieda non solo risposte immediate, ma strategie di lungo periodo.
“Non possiamo più affrontare la carenza idrica come un fenomeno straordinario – ha affermato Bardi -. Il cambiamento climatico, con temperature record e precipitazioni sempre più scarse, ha reso instabile il nostro sistema idrico. Ma non stiamo con le mani in mano: investiamo, pianifichiamo, monitoriamo costantemente, e soprattutto, costruiamo il futuro”.

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Verso la dichiarazione dello stato di emergenza
Bardi ha annunciato che la Regione, soprattutto in relazione alle difficoltà del settore agricolo, sta valutando la richiesta di proroga dello stato di emergenza, già dichiarato dal Governo nazionale nell’ottobre 2024 e prorogato a marzo 2025. “Senza poteri straordinari non è possibile accelerare i processi in atto – ha detto -. Abbiamo avviato la ricognizione dei fabbisogni e definito il quadro delle opere urgenti da realizzare per superare la fase emergenziale”.

Una rete fragile, ma al centro dell’azione regionale
Tutti gli schemi idrici gestiti da Acquedotto Lucano sono oggi in stato di allerta, con situazioni particolarmente critiche in Alta Val d’Agri, Vulture-Melfese, Collina Materana e nella città di Matera, che dipende quasi interamente da approvvigionamenti esterni. Gli invasi principali – Monte Cotugno, Pertusillo e Conza – registrano cali preoccupanti, fino al 27% in meno rispetto al 2024. Solo la diga del Camastra mostra un miglioramento, frutto di interventi già completati. In molte zone, le sorgenti naturali si stanno prosciugando. “Dobbiamo prendere atto che la nostra rete idrica, in molte aree, è obsoleta e dispersiva – ha detto Bardi –. Per questo abbiamo avviato una serie di interventi strutturali per ridurre le perdite, sostituire tratti danneggiati e introdurre nuovi sistemi digitali di monitoraggio”.

Nuove opere, nuove fonti
Il piano della Regione prevede oltre 100 km di rete da sostituire, il potenziamento degli impianti di sollevamento e l’attivazione di nuove fonti: dai pozzi del Lago del Pantano alle sorgenti dell’Alta Val d’Agri, oggi oggetto di verifica per l’uso potabile. Tra le opere prioritarie anche una presa stabile dal fiume Basento e il riuso delle acque reflue per usi industriali. “Stiamo lavorando su tutti i fronti: dall’ammodernamento delle reti alla ricerca di nuove fonti, fino al potenziamento degli impianti di potabilizzazione – ha spiegato il Presidente –. Ogni intervento ha una logica precisa: aumentare la resilienza del sistema e ridurre la dipendenza da poche risorse”.

Sinergia istituzionale e supporto agli enti gestori
Il Presidente ha anche evidenziato la necessità di rafforzare Acquedotto Lucano e il Consorzio di Bonifica, riconoscendo il loro ruolo chiave nella gestione e manutenzione delle reti. “Non possiamo chiedere efficienza senza fornire strumenti adeguati. Per questo stiamo investendo anche nel personale, nella formazione e nell’innovazione tecnologica”.

Un appello alla responsabilità collettiva
Infine, un appello alla cittadinanza: “Ognuno deve fare la propria parte – ha concluso Bardi -. Abbiamo bisogno di un uso consapevole e responsabile dell’acqua. Invitiamo i cittadini a dotarsi di serbatoi domestici e a ridurre i consumi, soprattutto nelle ore notturne. L’acqua è un bene comune e un diritto primario. Lavoriamo insieme per non renderla un privilegio”.
Con una visione chiara, risorse mobilitate e cantieri già in corso, la Regione Basilicata intende affrontare l’attuale crisi costruendo un sistema idrico più solido, equo e sostenibile per tutti i lucani.

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• In allegato la relazione integrale del Presidente Bardi

CRISI IDRICA LUGLIO

Bardi, incendio a Metaponto: in arrivo il bando per gli aiuti

Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, è intervenuto oggi in Consiglio regionale anche per una comunicazione sull’incendio che ha colpito Metaponto nei giorni scorsi, definendolo senza mezzi termini “una vera e propria emergenza che ha messo in ginocchio uno dei cuori turistici della nostra regione, nel pieno della stagione estiva”. Un bilancio pesante: circa 295 ettari andati in fumo tra pineta, aree agricole e strutture turistiche. Campeggi, lidi, ristoranti e abitazioni sono stati minacciati dalle fiamme, centinaia di persone evacuate in poche ore. “Famiglie, bambini, operatori economici hanno vissuto momenti drammatici. Ma la Regione non è rimasta a guardare”, ha sottolineato Bardi.

Il Presidente ha ricordato l’immediato intervento sul posto, insieme agli assessori Pepe e Cupparo, e il lavoro coordinato con Prefettura, Comune di Bernalda, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine e Capitaneria di Porto. “In una delle giornate più difficili degli ultimi anni, abbiamo contenuto l’emergenza grazie all’impegno straordinario di tutti, con tre Canadair e decine di squadre a terra”. Ma ora è tempo di ripartire. Ed è per questo che la Regione ha annunciato il lancio dell’avviso pubblico “Riparti Metaponto”: un fondo straordinario da 500.000 euro per sostenere le imprese colpite. “Copertura al 100% delle spese ammissibili, anticipo del 50% e saldo a rendicontazione. Un aiuto concreto per campeggi, ristoranti, lidi, agriturismi, attività artigiane e commerciali. È solo un primo passo, ma è reale, tangibile”, ha spiegato Bardi.

Nel suo intervento, il Presidente ha anche annunciato misure strutturali per la prevenzione: nuove fasce tagliafuoco, potature, mezzi antincendio e un protocollo di gestione per l’area pinetata, in collaborazione con i Carabinieri Forestali. “Non possiamo limitarci a spegnere gli incendi. Dobbiamo costruire un sistema che li prevenga”, ha detto. Infine, un messaggio chiaro sulla natura dolosa del rogo: “L’ipotesi è concreta. La Procura ha aperto un’indagine e la Regione è parte lesa. Vogliamo piena verità e giustizia. Chi ha colpito il nostro patrimonio ambientale e produttivo dovrà risponderne fino in fondo”. Bardi ha concluso con un impegno preciso: “La Regione è presente, operativa e al fianco dei lucani. A Metaponto serve una ripartenza vera. E noi ci siamo: con ascolto, con responsabilità, con risorse”.

DA CHIORAZZO GIUDIZIO NEGATIVO

COMUNICATO STAMPA
Crisi idrica, Chiorazzo: “Modello fallito, servono nuove strategie e responsabilità istituzionale”.

“È il momento della responsabilità. La crisi idrica che sta investendo la Basilicata non può più essere gestita con approcci emergenziali e logiche frammentate. Occorre un cambio di paradigma, con strumenti nuovi e decisioni coraggiose che mettano al centro i bisogni dei cittadini, delle imprese e dei territori”. È quanto ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, intervenendo oggi in aula durante la seduta straordinaria dedicata all’emergenza idrica.

Nel suo intervento, Chiorazzo ha denunciato “l’inefficacia del modello gestionale attuale, incapace di prevenire e affrontare una crisi ampiamente annunciata, che sta causando danni enormi soprattutto al comparto agricolo”. Ha ricordato come già nella risoluzione approvata all’unanimità il 12 maggio scorso, il Consiglio avesse assunto impegni precisi, tra cui l’istituzione di una cabina di regia, un piano per la riduzione delle perdite idriche, misure di sostegno per le imprese agricole su cui però, ad oggi, “non è stata data alcuna risposta concreta”.

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Diverse le proposte rilanciate dal consigliere di Basilicata Casa Comune tra cui l’estensione dello stato di emergenza a tutta la regione, l’istituzione di una Commissione speciale consiliare sul sistema idrico, la creazione di una task force regionale per la gestione strategica della risorsa, la nomina di un Commissario ad acta per velocizzare l’attuazione degli interventi infrastrutturali, un piano di interventi straordinari sulle perdite idriche; la revisione del ruolo del Consorzio di Bonifica, la comunicazione tempestiva della disponibilità idrica per gli usi civili, agricoli e industriali e l’attivazione di indennizzi per gli agricoltori colpiti.

Il Vice Presidente Chiorazzo ha inoltre chiesto conto del silenzio della Giunta regionale sull’orientamento che la Basilicata intende assumere rispetto alla governance della società Acque del Sud, ricordando anche il rischio di “un vero e proprio esproprio istituzionale” contenuto in un emendamento al decreto ‘Economico’ in discussione in Parlamento, che prorogherebbe fino al 2044 le concessioni idriche lucane assegnandole direttamente alla nuova società nazionale.

“Abbiamo le risorse, le competenze e le strutture per affrontare questa crisi – ha concluso Chiorazzo – ma quello che continua a mancare è una reale volontà politica di cambiamento. La sfida è chiara, continuare a navigare a vista o costruire insieme un modello nuovo, efficace e partecipato. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.



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