Mentre il nuovo Hub di Pietralata si appresta a diventare realtà accogliendo l’headquarter delle infrastrutture di ricerca di Rome Technopole, la Fondazione consolida la sua rivoluzione “copernicana” contribuendo a scrivere una nuova Roma.
Istituito l’8 giugno 2022 e presieduto dalla magnifica rettrice dell’Università di Roma La Sapienza Antonella Polimeni, ecosistema dell’innovazione del Lazio, Rome Technopole aggrega tutte le università pubbliche e private della regione, i principali centri di ricerca nazionali, le istituzioni locali, le Camere di Commercio regionali, Unindustria e una rete di imprese innovative.
Una scommessa ambiziosa per favorire l’incontro tra accademia, ricerca, impresa, istituzioni, con attenzione a giovani, formazione e società civile: “Rome Technopole – spiega la Direttrice Generale Sabrina Saccomandi – ha raggiunto un livello di consolidamento importante dopo l’avvio del progetto Pnrr. Abbiamo ottenuto risultati scientifici significativi e stiamo attuando una pianificazione strategica post Pnrr per il 2025-27, che restituirà un ecosistema forte e orientato all’autosostentamento”. La Fondazione offrirà servizi post Pnrr attraverso un percorso condiviso: “Abbiamo lanciato il servizio di progettazione europea per accompagnare ricercatori e aziende nella partecipazione ai bandi europei”, aggiunge Saccomandi.
Il progetto è imponente, con sei spoke a guida universitaria e otto Flagship Project, progetti verticali di innovazione, guidati da leader industriali e incentrati su Transizione Energetica, Transizione Digitale e Salute & Bio-Pharma. “L’Hub di Pietralata, finanziato con fondi Pnrr (Lotto 1) e Fesr Regione Lazio (Lotto 2) – prosegue Saccomandi – rappresenta un traguardo multi-governance: il Comune di Roma ha concesso il diritto di superficie, la stazione appaltante è Sapienza”.
Tra le iniziative più interessanti figurano gli Open Lab e l’infrastruttura IR2-Tech, laboratori fisici che supportano lo sviluppo di innovazioni all’avanguardia. Gli Open Lab sono centri di competenza e gruppi di ricercatori con know-how specifici a disposizione di imprese e istituzioni; IR2-Tech è invece l’infrastruttura di ricerca stabile, aperta a studenti, ricercatori e stakeholder. “I 126 Open Lab attivi – continua Saccomandi – sono accessibili a imprese, studenti e ricercatori, offrendo valore concreto”.
Rome Technopole mette a sistema competenze e laboratori diffusi sul territorio regionale, con sede presso i partner del progetto, puntando allo scale-up tecnologico di prodotti a basso TRL per rispondere alle esigenze delle imprese. I 26 Joint Labs sono invece spazi di avvicinamento tecnologico per testare proof-of-concept su tematiche specifiche.
Come saranno accessibili i laboratori delle università e dei centri di ricerca aderenti? “Attraverso una piattaforma che userà terminologia semplice. Coordinatore di questa rivoluzione è il professor Luciano Galantini (Sapienza) con l’intero partenariato”. Aggregando e rendendo disponibili questi laboratori, Rome Technopole aggiunge valore: “L’ecosistema integra il potenziale della ricerca, lo riclassifica secondo le esigenze progettuali e di mercato, mettendolo a disposizione della società”.
Altro punto di forza è l’attrattività: “Più interlocutori abbiamo anche da fuori regione, più siamo competitivi. Attiriamo investimenti e talenti. Siamo una piattaforma di ricerca e innovazione con un’integrazione inedita. Abbiamo scritto una nuova Roma unendo mondi diversi: accademia, ricerca, impresa e istituzioni. A breve avremo anche un edificio, sede fisica duratura delle infrastrutture di ricerca”.
Rome Technopole è impegnata anche nell’alta formazione: un’offerta qualificata e gratuita, in collaborazione con Unindustria, per allineare il capitale umano alle esigenze delle imprese, con riconoscimento dei CFU da parte di tutto il sistema universitario. “Abbiamo anche assegnato 480 borse di studio a laureati triennali che si iscrivono a lauree magistrali in linea con i requisiti Rome Technopole, per contrastare la fuga di talenti fuori regione”.
Nella foto in apertura: Sabrina Saccomandi, Direttrice Generale Rome Technopole, e Stefano Penna, Direttore Scientifico Rome Technopole
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