Malattie professionali, Inail spiega come fermarne l’aumento


Le malattie professionali sono patologie che i lavoratori contraggono a causa dell’esposizione ai pericoli legati alle mansioni svolte. Come ricorda il Ministero del Lavoro nel suo sito web, l’aumento delle denunce all’Inail, riscontrato negli ultimi anni, è senz’altro dovuto a una più alta consapevolezza raggiunta da chi lavora, dalle aziende e dai medici.

Sui numeri più aggiornati in tema di malattie professionali (oltre che sui numeri degli infortuni), e sull’analisi delle informazioni raccolte, si concentra l’ultima Relazione annuale di Inail e il più recente bilancio disponibile. Alle alte istituzioni presenti all’incontro pubblico tenutosi a Roma pochi giorni fa, l’istituto ha spiegato quali attività ha svolto per sia per migliorare la qualità delle prestazioni assicurative a favore di coloro che patiscono malattie professionali, sia per attuare le azioni più idonee a prevenire malattie o infortuni collegati al lavoro.

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Vediamo allora le cifre e i dati più interessanti e cerchiamo di capire in che modo e con quale efficacia Inail ha contribuito e contribuisce a fronteggiare i rischi di disturbi alla salute legati alla nocività del lavoro.

Boom malattie professionali, l’ultimo report Inail spiega la situazione

Le patologie lavoro-correlate sono una “trappola” silenziosa, perché si sviluppano progressivamente nel tempo – e spesso in modo nascosto. Questa è una delle differenze essenziali rispetto all’evento traumatico improvviso dell’infortunio.

Ebbene, nell’ultimo report Inail si sofferma con attenzione non soltanto sui dati degli infortuni (compresi quelli mortali), ma anche e soprattutto sulle subdole malattie da lavoro, le tecnopatie che colpiscono nell’ombra. L’istituto non usa mezze misure ed espone il problema nella sua gravità. Nonostante i progressi della scienza, della tecnica e delle norme giuridiche in materia di salute e sicurezza, l’ultimo bilancio Inail disponibile (anno 2024) ci informa del fatto che le malattie professionali stanno vivendo una sorta di “boom”. Il motivo è semplice: non ce ne sono state mai così tante da cinquant’anni a oggi.

Le 88mila denunce 2024 di malattia all’Inail (è un compito del datore di lavoro) sono un numero in aumento del 21,8%, rispetto alle quasi 73mila del 2023. Si può quindi comprendere facilmente la preoccupazione dell’istituto innanzi a una piaga, che è una costante sempre più incisiva nei rapporti di lavoro.

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Inail ricorda anche che la curva della crescita prosegue quasi ininterrotta fin dall’inizio del XXI secolo (salva la flessione dovuta al periodo della pandemia che ha limitato grandemente le occupazioni), e non solo per la pericolosità in sé delle attività. Le maggiori informazioni sulle coperture assicurative e l’ampliamento delle malattie riconoscibili sono altri fattori, che contribuiscono a spiegare i numeri odierni.

Si precisa anche che le denunce hanno ad oggetto le malattie e non i lavoratori ammalati. Questi ultimi sono circa 58mila, in aumento del 18,7% rispetto ai quasi 49mila di due anni fa. Il dato non è parallelo alle malattie perché, ovviamente, per un singolo lavoratore colpito da diverse patologie, possono essere fatte e protocollate più denunce all’Inail.

Le 4 contromisure Inail per frenare l’aumento delle tecnopatie

Il citato evento romano, alla presenza delle più importanti istituzioni, ha permesso a Inail anche di spiegare quali sono state le contromisure adottate, nell’obiettivo di invertire la rotta e contribuire alla diminuzione delle malattie. Si tratta di informazioni indubbiamente utili per l’amplissima platea di aziende e dipendenti, che si tengono al corrente sui rischi correlati all’ambiente in cui lavorano e vogliono meglio capire in quale direzione si stia andando.

Ecco i quattro interventi principali:

  • erogazione di finanziamenti alle aziende che investono in salute e sicurezza;
  • riduzione dei premi assicurativi a beneficio delle imprese che realizzano interventi di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza (ovviamente in aggiunta a quelli obbligatori per legge);
  • iniziative per innalzare i livelli di informazione, formazione e cultura della prevenzione;
  • sviluppo di innovazione tecnologica da trasferire al mondo produttivo.

Nel suo intervento all’incontro pubblico, il Ministro del Lavoro ha peraltro sottolineato la necessità di un’alleanza stabile tra tutti gli attori del sistema produttivo, scolastico e istituzionale, un Patto nazionale per la sicurezza sul lavoro che, in piena aderenza al Pnrr, poggi sui pilastri chiave della trasparenza, formazione, prevenzione e innovazione.

Bando Isi, revisione dei modelli organizzativi e bonus alle aziende virtuose

Inail poi entra nel dettaglio e spiega ad esempio che, tra le misure di sostegno per le aziende virtuose, è stato istituito il bando Isi 2024 (ne abbiamo parlato recentemente con riferimento all’edizione di quest’anno) con lo stanziamento di centinaia di milioni di euro a fondo perduto. L’iniziativa è stata avviata nel 2010, a supporto di progetti aziendali per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Si pensi all’utilità del contributo Inail per agevolare, tra gli altri, i progetti di rimozione e smaltimento amianto oppure la sostituzione di strumenti e macchinari ormai logori, o ancora per ridurre rischio sollevamento carichi pesanti.

Con queste iniziative l’istituto spinge verso l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, la valorizzazione dei settori di spicco del Made in Italy e il supporto economico della vastissime rete delle PMI del paese. E ci sono anche numeri tutto sommato positivi, perché – oltre ai solidi risultati finanziari ed economici dell’istituto – ad es. sono quasi 30mila le aziende che hanno beneficiato della riduzione del tasso di premio per prevenzione, per un totale di oltre 197 milioni di euro.

Non solo. Sono stati inoltre messi in campo 24 milioni di euro per la realizzazione di progetti di formazione e informazione, rivolti alle figure della prevenzione e incentrati sui rischi nuovi ed emergenti (climatici, psicosociali, legati alla nuova mobilità, agli spostamenti in itinere e alla logistica).

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Tra ricorso all’intelligenza artificiale e nuovi obiettivi per il futuro: la salute del lavoratore è al centro

Oltre alla collaborazione sempre più stretta con il mondo accademico e scientifico, non è tralasciato affatto il ricorso alle potenzialità dell’IA, trasversalmente integrata in tutte le linee di ricerca dell’istituto, tenendo conto di sostenibilità, aspetti etici e bilanciamento tra opportunità e rischi.

Infine, Inail indica a quali ulteriori obiettivi ambisce nei prossimi anni. Potenziamento degli organici con profili altamente specializzati, allargamento delle coperture assicurative, adeguamento delle prestazioni a favore degli assistiti e promozione di campagne formative per diffondere la cultura della sicurezza: ecco alcuni altri punti chiave della strategia dell’istituto che, si ricorda, ha contribuito anche all’approvazione della legge n. 21 di quest’anno, che prevede l’inserimento della sicurezza sul lavoro tra gli argomenti di educazione civica nelle scuole.





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