Durante l’incontro definita una dichiarazione di intenti sottoscritta da 10 Paesi aderenti all’iniziativa
Rafforzare le industrie europee ad alta intensità energetica e garantire la tutela e la capacità produttiva del continente in questi settori. Con questi obiettivi si è tenuto, a margine del Consiglio Competitività informale di Copenaghen, il secondo meeting dell’Alleanza ministeriale per le Industrie Energivore.
Lanciata lo scorso 22 maggio a Bruxelles, l’Alleanza ha visto oggi prendere parte al meeting, oltre la Francia, paese proponente, altri 15 Paesi Ue: Italia, Spagna, Svezia, Polonia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Slovacchia, Finlandia, Ungheria, Romania, Belgio, Cipro.
Durante l’incontro odierno – cui ha preso parte, per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Viceministro Valentino Valentini – è stato presentato il testo di una dichiarazione di intenti, non vincolante, che riporta le sfide che il settore delle industrie energivore deve affrontare per i prossimi anni e indica le linee di azione da adottare in sede europea, definite anche alla luce delle proposte avanzate da alcuni Stati membri tra cui l’Italia. Tra queste, una base comune è costituita dai due non-paper già sottoscritti dal nostro Paese assieme alla Francia, relativi alle politiche europee sulla Siderurgia del 27 febbraio 2025, firmato anche da Belgio, Lussemburgo, Romania, Slovacchia e Spagna, e quello sulla Chimica del 12 marzo 2025, sottoscritto anche da Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Spagna. La dichiarazione di intenti, elaborata nel confronto odierno, è stata firmata da Austria, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Spagna.
Nel corso del meeting, il Viceministro Valentini ha sottolineato l’urgenza di agire per consentire alle imprese energivore europee di giocare ad armi pari con i competitors extra europei, valorizzando in sede europea i fabbisogni di tutte le filiere energivore, quali ad esempio: carta, vetro, ceramica, cemento, plastica, per cui è necessario agire con soluzioni tailor-made.
Il Viceministro, nel condividere i messaggi principali della Dichiarazione congiunta, ha rimarcato inoltre – raccogliendo il consenso di diversi Stati membri presenti – l’importanza limitare l’export di rottame ferroso e non ferroso fuori dall’UE, da considerare come materia prima strategica, e di estendere – come indica la dichiarazione – le compensazioni degli oneri indiretti della Co2 anche a settori che oggi ne sono esclusi, tra cui quelli prima indicati.
Aspetti questi richiamati anche dal Ministro francese per l’Industria e l’Energia, Marc Ferracci, nelle conclusioni dell’incontro, in cui ha ribadito l’importanza di lavorare in sede europea per la riduzione dei costi energetici per garantire reale competitività di tutte le imprese e la necessità di applicare in ogni contesto il principio di neutralità tecnologica.
Ferracci ha poi annunciato che la presidenza dell’Alleanza passerà ora alla Spagna, in linea con il meccanismo di rotazione del coordinamento del gruppo informale, il quale si pone anche il compito di vigilare sull’applicazione in concreto delle linee di azione che la Commissione europea ha tratteggiato nei Piani per l’acciaio (pubblicato il 19 marzo 2025), per la Chimica (8 luglio 2025) e che indicherà negli attesi Industrial Decarbonisation Accelerator Act e Circular Economy Act.
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