Diverse le novità introdotte dal Decreto Infrastrutture 2025 al Codice Contratti Pubblici, tra le quali l’introduzione di modifiche al sistema degli appalti, il rafforzamento dei CAM, l’anticipazione del prezzo ai progettisti e il Caro materiali
Il Decreto Infrastrutture 2025 è Legge. Con 104 voti favorevoli, 67 contrari e 1 astenuto, il Senato approva in via definitiva il testo del DL 21 maggio 2025, n.73. Molteplici le novità apportate e che permetteranno di completare la realizzazione delle infrastrutture strategiche connesse al PNRR, la gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’applicazione diretta dei CAM, nonché di attuare modifiche al Testo Unico Rinnovabili.
Per l’entrata in vigore si dovrà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che avverrà probabilmente il 20 luglio.
Le modifiche al Codice Appalti
Dei 17 articoli originariamente previsti dal Decreto Infrastrutture 2025, si passa ora a 36 articoli approvati suddivisi in 7 Capi.
In particolare, il DL ha ricadute consistenti sul Codice degli Appalti, che viene modificato come segue:
Limitazione temporale sul Caro Materiali dei nuovi prezzari (anche in diminuzione):
- La possibilità di applicare i nuovi prezzari previsti dalla Legge di Bilancio 2025 si limita alle lavorazioni eseguite o contabilizzate nel 2025
Estensione della revisione prezzi:
- Coinvolge anche i contratti pubblici aggiudicati con offerte presentate tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2023.
Incentivi per le funzioni tecniche:
- Previsti anche per il personale con qualifica dirigenziale.
Anticipazione del prezzo per i servizi di ingegneria e architettura:
- Quanto fino ad oggi era riservato alle imprese di costruzioni, ora sarà applicabile anche ai progettisti, che potranno beneficiare di un’anticipazione del prezzo fino al 10%.
Applicazione vincolante dei criteri ambientali minimi (CAM):
- I CAM per gli interventi di ristrutturazione si applicano direttamente e senza bisogno di decreti attuativi.
Procedure per lavori in somma urgenza e in contesti di protezione civile:
- Interventi specifici per velocizzare e regolamentare l’esecuzione in casi urgenti o emergenziali.
Attestati di qualificazione per l’esecuzione di appalti pubblici:
- Misure per rafforzare i requisiti di qualificazione.
Inserimento del nuovo articolo 46-bis nel Codice della protezione civile (d.lgs. 1/2018):
- Introduce norme specifiche per l’affidamento dei contratti pubblici durante le emergenze di protezione civile.
Caro Materiali
Un emendamento al Decreto Infrastrutture 2025 introduce una nuova disciplina per la revisione dei prezzi nei contratti pubblici, volta a contrastare gli effetti del caro materiali. La norma stabilisce che il calcolo delle variazioni tra i prezzi a base di gara (al netto dei ribassi) e i nuovi prezzari, anche se in diminuzione, potrà essere effettuato dalle stazioni appaltanti solo a partire dal 2025. In questo modo si esclude espressamente qualsiasi applicazione retroattiva del meccanismo di revisione, garantendo maggiore chiarezza e certezza giuridica nei rapporti contrattuali.
Incentivi per le funzioni tecniche estesi ai dirigenti
Il Decreto Infrastrutture 2025 interviene sull’articolo 45 del Codice dei contratti pubblici, estendendo la possibilità di erogare gli incentivi per le funzioni tecniche anche al personale con qualifica dirigenziale. Si introduce così una deroga al principio di onnicomprensività, che in via generale esclude trattamenti economici accessori per i dirigenti, superando i vincoli previsti dalle normative di settore.
L’incentivo sarà applicabile anche alle gare avviate prima del 31 dicembre 2024, purché le attività incentivabili siano svolte successivamente. Le amministrazioni dovranno monitorare e comunicare l’elenco dei dirigenti beneficiari e gli importi corrisposti, comprensivi di oneri previdenziali.
Anticipazioni del prezzo anche per progettisti
Con una modifica al Codice dei contratti pubblici, il Decreto Infrastrutture 2025 estende la possibilità di anticipazione del prezzo anche ai servizi di ingegneria e architettura, fino a un massimo del 10% del valore del contratto. Una previsione che deroga al divieto generale previsto per i contratti di servizi e forniture e si applica nei limiti delle disponibilità del quadro economico.
La misura, introdotta con un emendamento approvato dalla Commissione Ambiente e Trasporti della Camera, equipara i progettisti alle imprese di costruzione, che già beneficiano dell’anticipazione (pari al 20%, elevabile al 30%). Si tratta comunque di una facoltà per le stazioni appaltanti, non di un obbligo, e la previsione deve essere espressamente indicata nei documenti di gara.
Applicazione vincolante dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)
Il Decreto Infrastrutture 2025 prevede un rafforzamento dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli appalti pubblici relativi a interventi di ristrutturazione, inclusi quelli che prevedono demolizione e ricostruzione. Grazie a una modifica al comma 2 dell’art. 57 del Codice dei contratti pubblici, i CAM diventano vincolanti e immediatamente applicabili, senza necessità di ulteriori decreti attuativi del MASE.
Qualificazione per le imprese
Il DL n.73/ 2025 chiarisce e limita gli effetti delle nuove disposizioni introdotte dal Correttivo Appalti in materia di certificati di esecuzione lavori e attestazioni SOA. Secondo lil Codice dei contratti, le stazioni appaltanti devono rilasciare all’appaltatore i certificati necessari per la qualificazione, scomputando però il valore e la categoria delle opere eseguite in subappalto. I subappaltatori, a loro volta, possono ottenere certificati autonomi relativi alle prestazioni effettivamente eseguite, da utilizzare esclusivamente per la propria attestazione o il rinnovo della qualificazione. Per limitare l’impatto di questa misura sugli appaltatori, il DL limita la sua applicazione ai “procedimenti in corso” alla data del 31 dicembre 2024.
Contratti pubblici in emergenza: nuove regole e articolo 46-bis
È sufficiente la “previsione ragionevole” di un evento calamitoso per attivare procedure semplificate di affidamento, anche in deroga ai limiti ordinari. In caso di stato di emergenza nazionale, è consentito l’affidamento diretto oltre i 500.000 euro, entro 30 giorni dalla dichiarazione e nei limiti stabiliti dai provvedimenti emergenziali. Sono inoltre previste deroghe a diverse norme del Codice Appalti per velocizzare gli interventi e garantire la continuità operativa delle amministrazioni in contesti critici.
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