NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO:
2,5 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE DELLA LIGURIA
PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO
- Oggi a Genova l’incontro con gli imprenditori per presentare le misure dedicate allo sviluppo delle aziende liguri
- Nuovo impulso alla crescita in Italia e all’estero attraverso modelli produttivi innovativi, Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita. Sostegno ai lavoratori attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile
- Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo: “Il futuro si gioca sulla transizione digitale, sostenibile ed energetica: abbiamo sviluppato un programma di soluzioni per accompagnare gli investimenti delle imprese di ogni dimensione e favorirne la crescita, e grazie al rinnovato accordo con Confindustria rafforzeremo ancora il sostegno al sistema produttivo della regione”
- Umberto Risso, Presidente Confindustria Genova: “Una proposta di partnership banca-imprese che valorizza il potenziale di sviluppo del nostro tessuto economico”
Genova, 17 luglio 2025 – Si è svolto oggi presso la sede di Confindustria Genova l’incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane, annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.
Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 2,5 miliardi di euro per le imprese della Liguria, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per realizzare gli obiettivi del PNRR.
L’incontro, aperto dai saluti di Umberto Risso, Presidente Confindustria Genova, è stato utile per presentare agli imprenditori liguri le peculiarità delle nuove misure e confrontarsi con loro sulle strategie di sviluppo. Daniele Zampieron, Direttore Commerciale Imprese Piemonte Sud e Liguria, ed Elena Venturi, Direttore Area Imprese Liguria, nell’ambito della Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure e presentato i contenuti dell’accordo, mentre Romina Galleri, economista del Research Department, ha illustrato lo scenario macroeconomico locale. Sono state illustrate le misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, l’ampliamento e l’ammodernamento di quelli esistenti e gli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività del territorio con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.
Le novità dell’accordo riguardano:
- gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Energia/Idrogeno, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
- l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
- l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
- il rafforzamento della governance e della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, con soluzioni innovative per la diversificazione delle fonti finanziarie e il ribilanciamento dei livelli di debito
- piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana
- la crescita delle imprese del Sud attraverso la valorizzazione della ZES Unica del Mezzogiorno
Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009, che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Numerose le iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese, in prevalenza Pmi, struttura portante del Made in Italy nel mondo.
Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria della Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: «In Liguria, l’ampia diversificazione della produzione e dei mercati di sbocco dell’export mitiga le incertezze legate al contesto geopolitico e commerciale globale: ne abbiamo evidenza anche dai nostri gestori, che ogni giorno dialogano con le oltre 30.000 imprese clienti in regione. Economia del mare e cantieristica navale, raffinazione dei prodotti petroliferi, siderurgia, meccanica, ma anche un sistema agro-alimentare di elevata qualità e un turismo su cui puntare per ottime prospettive di crescita sono i punti di forza peculiari di questo territorio. Il futuro si gioca sulla transizione digitale, sostenibile ed energetica, ambito in cui la Liguria vanta eccellenze di altissimo livello, e può avvalersi della presenza del polo ICT di Genova, driver di innovazione e stimolo. Intesa Sanpaolo come sempre è pronta per fare da volano all’economia locale: abbiamo sviluppato un programma di soluzioni per accompagnare gli investimenti delle imprese di ogni dimensione e favorirne la crescita, e anche grazie al rinnovato accordo con Confindustria, che per la Liguria mette a disposizione 2,5 miliardi di euro, rafforzeremo ancora il sostegno al sistema produttivo.»
Umberto Risso, Presidente Confindustria Genova: «Tutti i settori di attività sui quali si focalizza l’azione dell’Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo si caratterizzano per una presenza significativa di PMI di filiera alle quali, per essere competitive sul mercato e “compliant” con le grandi aziende loro partner, è richiesto un impegno crescente in termini di investimenti in nuove tecnologie, in organizzazione, in formazione, con obiettivi ambiziosi che difficilmente possono essere raggiunti in mancanza di una solida struttura patrimoniale e finanziaria. Il Protocollo firmato oggi declina sul nostro territorio e a beneficio delle aziende associate a Confindustria Genova un’opportunità di partnership banca-impresa che non solo poggia su una disponibilità importante di risorse, ma anche su una conoscenza profonda del tessuto economico della nostra regione, assicurando così interventi mirati ed efficaci».
Lo scenario macroeconomico. Le leve strategiche per la competitività
A cura Research Department Intesa Sanpaolo
· Il contesto attuale è caratterizzato da grande incertezza, legata a tensioni geo-politiche, ai numerosi conflitti in corso e alla discontinuità della politica commerciale statunitense. In particolare, gli sviluppi del conflitto in Medio-Oriente, in caso di escalation, potrebbero avere impatti significativi sui mercati dell’energia.
· Sul fronte dazi, i continui stop-and-go del governo statunitense condizionano l’evoluzione del commercio mondiale. L’impatto sul sistema manifatturiero italiano potrebbe essere mitigato dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.
· L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. Anche la Liguria e la provincia di Genova hanno forti legami con il mercato statunitense (è indirizzato verso questo mercato il 9,3% dell’export ligure e il 9,5% dell’export genovese), ma il peso dell’export verso gli USA sul valore aggiunto è piuttosto basso (1,4% per la Liguria e 1,3% per Genova, vs 3,3% media italiana). Questo dato è mitigato dalla forte diversificazione produttiva del territorio (in cui i servizi e in particolare il turismo assumono un ruolo di primo piano) e anche dalla forte diversificazione dei mercati di sbocco dell’export, la più alta in Italia sia considerando l’ambito regionale che provinciale.
· Il settore che esprime le maggiori vendite in valore e in termini di incidenza verso il mercato statunitense è la cantieristica navale, tipicamente caratterizzata da forti oscillazioni per via della produzione e consegna basata su grosse commesse. Il peso del mercato statunitense per la cantieristica genovese è storicamente elevato, ma in particolare negli ultimi anni ha raggiunto livelli molto elevati (era al 93% nel 2023, momento di massimo, e si è attestato al 78% nel 2024). Oltre a navi e imbarcazioni, i settori esportatori della provincia di Genova strettamente più legati al mercato statunitense sono: elettronica, agro-alimentare, articoli sportivi e cosmetica/detergenza, con un peso degli Stati Uniti sul totale esportato rispettivamente del 14,6%, del 15%, del 16,7% e del 41,6%. Gli altri settori si collocano tutti in linea o al di sotto della media territoriale del 9,5%.
· Da un’indagine interna di Intesa Sanpaolo che ha coinvolto gli specialisti a supporto dei processi di internazionalizzazione, tra le scelte strategiche delle imprese emergono la ricerca di nuovi clienti e fornitori in nuovi mercati e l’anticipo delle vendite e delle consegne negli USA. Ma è soprattutto la leva della qualità che può rappresentare un valido strumento per mantenere quote di mercato oltreoceano, in quanto rende i prodotti meno sostituibili e maggiormente apprezzati da una fascia di clientela alto spendente. Le imprese si stanno focalizzando anche su una riorganizzazione della struttura produttiva e distributiva.
· Tra i mercati più promettenti, sempre da quanto rilevato dalla survey, emergono alcuni paesi del Medio Oriente, come Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, per la presenza di consumatori alto spendenti, l’India per le prospettive di crescita, il Nord-Africa che viene visto positivamente, oltre per le prospettive di crescita, anche per la bassa concorrenza, e il Sud America.
· La Liguria e la provincia di Genova sono ben posizionate per cogliere queste opportunità. I flussi di export della provincia di Genova sono cresciuti negli ultimi 15 anni e nel 2023 è stato raggiunto il massimo storico (6,5 miliardi); nonostante il calo registrato nel 2024 (-38%, per via della conclusione di importanti commesse statunitensi di cantieristica navale) l’export si è mantenuto su livelli molto elevati e ha superato i 4 miliardi. Tra i nuovi mercati in cui la crescita dell’export è stata maggiore tra il 2008 e il 2014 vi sono: Cina (soprattutto macchine di impiego generale), Azerbaigian (prevalentemente meccanica ed elettrotecnica) e Arabia Saudita (prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio).
· Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma in prospettiva sarà importante anche puntare sugli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità. Tra il 2019 e il 2024 gli investimenti in Italia sono aumentati del 32,8%, più che recuperando il gap di crescita accumulato nel periodo tra il 2008 e il 2019.
· I processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: le imprese del territorio hanno già intrapreso un percorso strutturato di innovazione, investendo sia in tecnologie 4.0 sia in soluzioni orientate alla sostenibilità e alla decarbonizzazione. Dalle elaborazioni realizzate dal Research Department di Intesa Sanpaolo emergono gli impatti positivi della twin-transition su crescita e produttività delle imprese.
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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. è leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.
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