presentato da
PASTORELLA Giulia
testo di
Venerdì 11 luglio 2025, seduta n. 509
PASTORELLA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
come noto, nella mattinata di martedì 8 luglio 2025, presso l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, è accaduto un tragico incidente: un uomo ha perso la vita dopo essersi introdotto nell’area di movimento dello scalo e aver raggiunto un aereo che stava effettuando una manovra di allontanamento dalla piazzola di sosta;
l’incidente drammatico ha inevitabilmente comportato l’immediata sospensione del traffico aereo per circa un’ora e mezza, con la cancellazione di otto voli in partenza, ritardi su altri voli e la deviazione di sei voli in arrivo verso gli aeroporti di Verona e Malpensa;
si apprende da fonti stampa che Enac non avrebbe alcuna preoccupazione sulla sicurezza della struttura aeroportuale e che avrebbe chiesto una relazione al direttore territoriale riguardo l’accaduto. La procura di Bergamo, invece, avrebbe aperto un’indagine contro ignoti per istigazione al suicidio;
al momento, secondo quanto riportato da fonti aeroportuali e confermato dalla società di gestione Sacbo, sembra che la persona deceduta non fosse né un passeggero né un dipendente aeroportuale, eppure pare che sia riuscita ad accedere al piazzale attraverso una delle porte di sicurezza situate nell’area di consegna bagagli, recentemente oggetto di ampliamento;
nonostante la gravità di quanto accaduto, consultando i canali istituzionali di Enac, al momento non risulta alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’ente contenente indicazioni su quali misure Enac intenda mettere in atto per evitare che incidenti del genere possano ripetersi;
alcuni testimoni oculari riferiscono che l’uomo sia entrato urlando nell’area operativa dell’aeroporto e che sia stato inseguito da un agente di polizia e da un operatore aeroportuale, ma sia comunque riuscito a raggiungere l’aereo, con il tragico esito che conosciamo;
l’episodio, oltre a lasciare umanamente sconcertati, non può che sollevare interrogativi significativi sulle garanzie della sicurezza perimetrale e operativa dell’aeroporto, in particolare riguardo al funzionamento delle porte di servizio, ai sistemi di controllo accessi, ai tempi di reazione del personale di sicurezza, e alla capacità effettiva di prevenire l’intrusione di soggetti non autorizzati in aree ad altissimo rischio;
in merito alla sicurezza dello scalo, si segnala inoltre che, come ricordato dal sindacato dei trasporti della CISL, appena due mesi fa, sempre presso l’aeroporto di Orio al Serio, un uomo era stato trovato nascosto all’interno del carrello di un aereo, dopo essere presumibilmente riuscito ad accedere all’area di movimento scavalcando la recinzione perimetrale. In quell’occasione, il sindacato aveva scritto al Prefetto e alla società di gestione Sacbo per segnalare le gravi criticità riscontrate e per proporre l’istituzione di un osservatorio permanente sulla sicurezza aeroportuale, finalizzato alla prevenzione di ulteriori rischi;
a parere dell’interrogante, è inevitabile chiedersi cosa sarebbe successo se le due persone introdottesi in aree riservate al personale, avendo la possibilità di avvicinarsi ad aerei con centinaia di passeggeri, fossero state delle persone pericolose e malintenzionate come, per esempio, degli attentatori –:
se e quali verifiche urgenti siano state attivate per accertare eventuali falle nei protocolli di sicurezza fisica e nei sistemi di controllo degli accessi dell’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, a seguito di entrambi gli incidenti riportati, e se siano emerse criticità o inadempienze da parte del gestore aeroportuale o delle autorità preposte alla sicurezza dello scalo;
quali misure di competenza intendano adottare – anche per il tramite di Enac – per rafforzare i sistemi di sorveglianza, presidio e reazione nei principali scali nazionali, al fine di prevenire intrusioni non autorizzate che, se sfruttate da soggetti ostili o intenzionati a compiere atti terroristici o di sabotaggio, potrebbero compromettere gravemente la sicurezza dei passeggeri, degli equipaggi, delle infrastrutture critiche e, in sostanza, del Paese.
(4-05520)
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