Nel 2024 l’Italia si è confermata al terzo posto in
Europa per volumi di traffico marittimo, con il 12,9% del totale
delle merci trasportate che passa per un porto italiano. Lo
sottolinea il primo bollettino dell’Osservatorio Freight Insights,
realizzato dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile
(MOST) con la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e
delle Infrastrutture, che è stato presentato ieri a Roma
presso il Senato della Repubblica.
Il documento evidenzia che il comparto della logistica e dei
trasporti in Italia è un settore resiliente, con
un’eccezionale capacità di autoregolarsi e che ha dimostrato
di saper reagire alle trasformazioni su scala globale degli ultimi
anni. In particolare, la ricerca mostra come il trasporto stradale
delle merci tenda ad essere sottostimato dalle statistiche ufficiali
dell’Unione Europea: secondo Freight Insights si attesta infatti tra
i 30,4 e 37,4 miliardi di veicoli per chilometro, circa il doppio
rispetto ai dati UE. Le autostrade italiane, specifica lo studio,
continuano a rappresentare la spina dorsale dei traffici: la
capillarità della rete consente alle imprese di raggiungere
rapidamente porti e terminal ferroviari, anche se restano importanti
le differenze tra nord e sud rispetto alla congestione e
all’accessibilità multimodale. In Sicilia e Calabria,
infatti, il tempo medio per raggiungere i terminali ferroviari
supera i 120 minuti.
L’indagine dell’Osservatorio su un campione di imprese di
autotrasporto conferma inoltre la vivacità del settore, con
una crescita del fatturato delle imprese medio-grandi, e individua
ampi margini di miglioramento in termini di riempimento dei veicoli
e ottimizzazione dei viaggi di ritorno: l’indice di riempimento dei
camion si attesta infatti all’80% per l’andata e solo al 60% per il
ritorno. In questo ambito, emerge come la sostenibilità dei
trasporti non dipenda solo dall’introduzione di veicoli elettrici,
ma passi anche attraverso l’aumento dell’efficienza.
Oltre alla rilevanza del settore del trasporto marittimo
italiano nel contesto europeo il rapporto rileva anche anche una
crescita del traffico intermodale a discapito di quello
tradizionale: in forte aumento emergono i traffici di
container(+9,7% nel 2024 sul 2019) e ro-ro, con un incremento del
+7,8%. A subire un forte calo, invece, sono soprattutto le rinfuse
solide (-25,2% sul 2018), rispetto alle rinfuse liquide (-7,7%), a
dimostrazione di un trend che vede aumentare il trasporto di
prodotti finiti rispetto alle materie prime. Nel complesso,
l’andamento del trasporto marittimo complessivo in Italia
mostra comunque un calo del -3% sul 2018.
Anche il trasporto aereo mostra una forte vivacità, con
un traffico cargo (1.249.000 tonnellate) che nel 2024 è
aumentato del 14,9% sull’anno precedente, mentre per il trasporto
ferroviario il giudizio è sospeso viste le lacune conoscitive
e la necessità di ripensare le unità di misura per
poter fornire una panoramica puntuale sul comparto.
«Il rapporto – ha commentato Pasquale Russo,
vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia e presidente di
Conftrasporto-Confcommercio – conferma la lungimiranza della scelta
di rafforzare gli strumenti di ricerca del settore attraverso la
Fondazione e la partnership con il Most, che colma un vuoto di
conoscenza e di analisi delle dinamiche. Le merci scelgono sempre
più la strada, e nel 2023 il traffico è aumentato su
base annuale del 2,2%, nonostante la congestione della rete comporti
un allungamento dei tempi di percorrenza verso i nodi logistici con
aumento medio di 30 minuti per il 10% degli operatori, con
conseguente impatto negativo sullo sviluppo dell’intermodalità.
Si evidenzia ancora una volta quanto sia stato miope aver escluso il
trasporto stradale dai fondi del PNRR. È, quindi, necessario
che il governo intervenga con un importante politica di
rafforzamento delle infrastrutture stradali».
«Bene – ha proseguito Russo – i dati delle Autostrade del
Mare e dei container, che sostengono i costanti volumi movimentati
nei nostri scali, con una crescita rispettiva tra 2024 e 2018 di
+7,8% +9,7%. Il nostro sistema rimane centrale, considerando che il
13% delle tonnellate movimentate via mare in Europa passa per un
nostro porto. Se è vero che le performance della portualità
italiana sono complessivamente positive, al suo interno il sistema
sconta una evidente criticità data dal sostanziale inutilizzo
di alcuni scali per i container (Taranto, Cagliari) e altri prossimi
al livello di saturazione (Gioia Tauro, Napoli, Genova, Trieste)».
«Nel trasporto ferroviario – ha osservato il
vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto -
vediamo due dinamiche diverse: male nell’ambito nazionale (in dieci
anni si è perso il 34% dei volumi, allontanandoci in maniera
quasi irreversibile dagli obiettivi europei), mentre, in condizioni
di mercato più attrattive e con infrastrutture più
sviluppate, come nelle tratte internazionali, i volumi sono
cresciuti di circa il 60%. Nella consapevolezza che i cantieri in
corso ci restituiranno una rete molto più efficace – ha
rilevato Russo – è necessario ragionare su misure a supporto
del traffico per avviare il processo di trasferimento modale in
previsione della fine dei lavori. Infine, è sempre alto
l’allarme sulla mancanza di lavoratori nel settore del trasporto e
della logistica, tema emergenziale per il 70% delle imprese europee,
e meritano una riflessione gli investimenti di oltre due miliardi di
dollari in processi di intelligenza artificiale applicata ai
trasporti».
Europa per volumi di traffico marittimo, con il 12,9% del totale
delle merci trasportate che passa per un porto italiano. Lo
sottolinea il primo bollettino dell’Osservatorio Freight Insights,
realizzato dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile
(MOST) con la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e
delle Infrastrutture, che è stato presentato ieri a Roma
presso il Senato della Repubblica.
trasporti in Italia è un settore resiliente, con
un’eccezionale capacità di autoregolarsi e che ha dimostrato
di saper reagire alle trasformazioni su scala globale degli ultimi
anni. In particolare, la ricerca mostra come il trasporto stradale
delle merci tenda ad essere sottostimato dalle statistiche ufficiali
dell’Unione Europea: secondo Freight Insights si attesta infatti tra
i 30,4 e 37,4 miliardi di veicoli per chilometro, circa il doppio
rispetto ai dati UE. Le autostrade italiane, specifica lo studio,
continuano a rappresentare la spina dorsale dei traffici: la
capillarità della rete consente alle imprese di raggiungere
rapidamente porti e terminal ferroviari, anche se restano importanti
le differenze tra nord e sud rispetto alla congestione e
all’accessibilità multimodale. In Sicilia e Calabria,
infatti, il tempo medio per raggiungere i terminali ferroviari
supera i 120 minuti.
autotrasporto conferma inoltre la vivacità del settore, con
una crescita del fatturato delle imprese medio-grandi, e individua
ampi margini di miglioramento in termini di riempimento dei veicoli
e ottimizzazione dei viaggi di ritorno: l’indice di riempimento dei
camion si attesta infatti all’80% per l’andata e solo al 60% per il
ritorno. In questo ambito, emerge come la sostenibilità dei
trasporti non dipenda solo dall’introduzione di veicoli elettrici,
ma passi anche attraverso l’aumento dell’efficienza.
italiano nel contesto europeo il rapporto rileva anche anche una
crescita del traffico intermodale a discapito di quello
tradizionale: in forte aumento emergono i traffici di
container(+9,7% nel 2024 sul 2019) e ro-ro, con un incremento del
+7,8%. A subire un forte calo, invece, sono soprattutto le rinfuse
solide (-25,2% sul 2018), rispetto alle rinfuse liquide (-7,7%), a
dimostrazione di un trend che vede aumentare il trasporto di
prodotti finiti rispetto alle materie prime. Nel complesso,
l’andamento del trasporto marittimo complessivo in Italia
mostra comunque un calo del -3% sul 2018.
un traffico cargo (1.249.000 tonnellate) che nel 2024 è
aumentato del 14,9% sull’anno precedente, mentre per il trasporto
ferroviario il giudizio è sospeso viste le lacune conoscitive
e la necessità di ripensare le unità di misura per
poter fornire una panoramica puntuale sul comparto.
vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia e presidente di
Conftrasporto-Confcommercio – conferma la lungimiranza della scelta
di rafforzare gli strumenti di ricerca del settore attraverso la
Fondazione e la partnership con il Most, che colma un vuoto di
conoscenza e di analisi delle dinamiche. Le merci scelgono sempre
più la strada, e nel 2023 il traffico è aumentato su
base annuale del 2,2%, nonostante la congestione della rete comporti
un allungamento dei tempi di percorrenza verso i nodi logistici con
aumento medio di 30 minuti per il 10% degli operatori, con
conseguente impatto negativo sullo sviluppo dell’intermodalità.
Si evidenzia ancora una volta quanto sia stato miope aver escluso il
trasporto stradale dai fondi del PNRR. È, quindi, necessario
che il governo intervenga con un importante politica di
rafforzamento delle infrastrutture stradali».
Mare e dei container, che sostengono i costanti volumi movimentati
nei nostri scali, con una crescita rispettiva tra 2024 e 2018 di
+7,8% +9,7%. Il nostro sistema rimane centrale, considerando che il
13% delle tonnellate movimentate via mare in Europa passa per un
nostro porto. Se è vero che le performance della portualità
italiana sono complessivamente positive, al suo interno il sistema
sconta una evidente criticità data dal sostanziale inutilizzo
di alcuni scali per i container (Taranto, Cagliari) e altri prossimi
al livello di saturazione (Gioia Tauro, Napoli, Genova, Trieste)».
vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto -
vediamo due dinamiche diverse: male nell’ambito nazionale (in dieci
anni si è perso il 34% dei volumi, allontanandoci in maniera
quasi irreversibile dagli obiettivi europei), mentre, in condizioni
di mercato più attrattive e con infrastrutture più
sviluppate, come nelle tratte internazionali, i volumi sono
cresciuti di circa il 60%. Nella consapevolezza che i cantieri in
corso ci restituiranno una rete molto più efficace – ha
rilevato Russo – è necessario ragionare su misure a supporto
del traffico per avviare il processo di trasferimento modale in
previsione della fine dei lavori. Infine, è sempre alto
l’allarme sulla mancanza di lavoratori nel settore del trasporto e
della logistica, tema emergenziale per il 70% delle imprese europee,
e meritano una riflessione gli investimenti di oltre due miliardi di
dollari in processi di intelligenza artificiale applicata ai
trasporti».
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