Al via lo scambio informativo tra amministrazioni dello Stato per la digitalizzazione del settore marittimo


Oggi a Roma, presso il Comando Generale del Corpo delle
Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, si è tenuta la prima
riunione tecnico-operativa di coordinamento nazionale volta ad
avviare le procedure di interscambio informativo sul traffico
marittimo mercantile tra amministrazioni dello Stato, con
l’obiettivo di aumentare la sicurezza della navigazione, la tutela
dell’ambiente marino e l’efficienza delle operazioni nei porti, in
attuazione del decreto ministeriale dell’11 marzo scorso
sull’istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio e di
informazione sul traffico navale.



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Il Comando Generale della Guardia Costiera, individuato quale
autorità nazionale competente sia per il sistema nazionale di
monitoraggio e informazione sul traffico marittimo, noto come VTMIS
(Vessel Traffic Monitoring and Information System), che, tra gli
altri, per la piattaforma europea EMSWe (European Maritime Single
Window environment), ha avviato un processo di reingegnerizzazione
delle proprie infrastrutture informatiche. Questo percorso, oltre a
garantire l’allineamento agli standard europei – come previsti anche
dal regolamento UE 2019/1239 – mira a semplificare le formalità
di arrivo e partenza delle navi, migliorando l’interazione tra
pubblico e operatori del settore marittimo-portuale.



Al centro dell’incontro odierno, al quale hanno preso parte i
rappresentanti delle amministrazioni e degli enti del settore
marittimo (Ministero dell’Interno – Polizia delle Frontiere,
Ministero della Difesa, Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane e
Monopoli, ISTAT, Federagenti), la definizione delle modalità
con cui il sistema VTMIS sarà reso interoperabile con le
piattaforme informatiche delle altre amministrazioni pubbliche
coinvolte nelle attività di difesa, sicurezza e soccorso in
mare. Il nuovo decreto prevede infatti che lo scambio delle
informazioni navali tra enti avvenga in modalità totalmente
digitale e sicura, tramite accordi di cooperazione tra i soggetti
interessati. L’adozione di standard comuni, protocolli condivisi e
sistemi tracciabili consentirà una gestione più
efficiente e integrata dei dati relativi al traffico navale, in
linea con le direttive europee e nel pieno rispetto delle normative
sulla sicurezza informatica e sulla protezione dei dati personali.



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«Con l’incontro odierno – ha commentato il comandante
generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ammiraglio ispettore
capo Nicola Carlone – si apre una nuova fase strategica della
digitalizzazione del sistema marittimo-portuale italiano, che vede
la Guardia Costiera in prima linea nel garantire che il nostro Paese
sia all’avanguardia rispetto all’evoluzione normativa e operativa in
atto a livello internazionale. In qualità di autorità
nazionale competente per il monitoraggio del traffico marittimo, la
Guardia Costiera è al centro di un processo di innovazione
tecnologica che punta non solo a rafforzare la sicurezza della
navigazione e la tutela dell’ambiente marino, ma anche a ottimizzare
l’erogazione di servizi sempre più semplici, digitali ed
efficienti per i cittadini, le imprese del cluster
marittimo-portuale e l’intera pubblica amministrazione».






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