Finanziamenti UE alle corride dei tori: i fondi NextGenerationEU finanziano proprio di tutto.


In UE, dove si perdono costantemente opportunità e quote di competitività, l’Europa della “gestione opaca” dei fondi finanzia anche le corride di tori, ricordando ai cittadini di volgere lo sguardo altrove quando si cercano esempi di etica e buona amministrazione delle risorse pubbliche. Un’associazione di allevatori di tori destinati alla corrida ha infatti ricevuto fondi del programma NextGenerationEU, creato per favorire la ripresa economica e l’innovazione dopo la pandemia.

A sollevare il caso è stata l’eurodeputata Estrella Galán (The Left), che ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea chiedendo chiarezza sull’origine e sull’impiego dei fondi ricevuti da un’organizzazione che – stando al suo stesso sito web – fa parte del cosiddetto “lobby tauromachico”, attivo nel promuovere la corrida sia in Spagna che in ambito europeo.

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La replica ufficiale della Commissione von der Leyen, firmata dal commissario Raffaele Fitto, dopo aver confermato il finanziamento, ha tentato di ridimensionare la portata del caso. Secondo la Commissione, l’associazione ha ricevuto 6.000 euro nell’ambito del programma “Digital Toolkit”, uno strumento incluso nel piano spagnolo di ripresa e resilienza per digitalizzare microimprese, PMI e lavoratori autonomi di tutti i settori economici.

Il progetto rientra nella misura C13.I3 “Digitalizzazione e Innovazione”, il cui obiettivo – chiarisce Bruxelles – è accrescere la maturità digitale delle imprese, indipendentemente dal settore in cui operano. Il pagamento è stato erogato sulla base di una valutazione positiva da parte della Commissione del Target 200 del piano nazionale, già dichiarato soddisfatto.

Tuttavia, la questione solleva interrogativi non banali. Come può un fondo destinato alla transizione digitale essere assegnato a soggetti che operano in settori eticamente controversi come la tauromachia? E, soprattutto, quali sono i criteri per evitare che i fondi UE diventino uno strumento di legittimazione indiretta per pratiche culturalmente e politicamente divisive? La corrida, di fatto, è una forma di violenza sugli animali incompatibile con i valori dell’Unione.

Al momento, la Commissione ha chiarito che non esiste un controllo preventivo sul tipo di attività culturale o economica del beneficiario, finché le spese soddisfano i criteri formali del piano di ripresa.

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Restano dunque aperti i nodi politici sulla necessità di una revisione più stringente dei criteri etici nella distribuzione dei fondi UE. Il NextGenerationEU dovrebbe essere visto, infatti, non solo come uno strumento tecnico di ripresa, ma anche una leva per indirizzare l’Europa verso un modello più etico, sostenibile e coerente con i diritti fondamentali. E in questo senso, il caso “tori e digitalizzazione” rappresenta l’ennesima “anomalia” della sempre più deludente Unione europea.

foto Leeroy Agency da Pixabay.com



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