“Screening oncologici: costruiamo il confronto partendo da dati certi e dal riconoscimento del lavoro svolto”.
E’ quanto sottolinea l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, facendo riferimento al dibattito politico che in questi giorni ha concentrato l’attenzione proprio sul tema degli screening oncologici e della partecipazione della popolazione lucana ai programmi di prevenzione.
Spiega Latronico:
“Ritengo utile e doveroso offrire alcuni elementi di chiarezza, basati su fonti ufficiali e complete.
Il sistema di sorveglianza PASSI, spesso citato in queste analisi, rappresenta uno strumento utile per monitorare la salute percepita e gli stili di vita degli adulti, attraverso interviste telefoniche a campione.
Tuttavia, si tratta di una rilevazione qualitativa che non è finalizzata a misurare direttamente le adesioni reali ai programmi di screening oncologici organizzati, ma piuttosto ad approfondire il quadro generale della prevenzione primaria.
I dati quantitativi di riferimento per valutare l’effettiva partecipazione ai programmi di screening sono quelli validati a livello nazionale e diffusi da organismi come l’Osservatorio Nazionale Screening, AGENAS e la Fondazione GIMBE.
Tali dati attestano che la Regione Basilicata ha superato la soglia minima stabilita dal Ministero della Salute per due dei tre screening oncologici, ottenendo così il cosiddetto “bollino verde”.
Entrando nel dettaglio la Basilicata si colloca al sesto posto a livello nazionale per lo screening del tumore della cervice uterina e al nono posto per quello del colon-retto.
Siamo consapevoli della necessità di migliorare la performance sullo screening mammografico, e in questa direzione sono già in corso azioni per rafforzare l’informazione, l’accessibilità e la sensibilizzazione.
Oltre a mantenere alta l’attenzione sugli screening già attivi, stiamo portando avanti con convinzione nuovi investimenti per estendere l’offerta di prevenzione oncologica.
In particolare, è già partito il programma di screening per il tumore della prostata, con l’Azienda Ospedaliera San Carlo come capofila, e stiamo lavorando per attivare lo screening del tumore del polmone, in collaborazione con il CROB di Rionero in Vulture. L’intero piano è sostenuto da un investimento di oltre un milione di euro.
Ritengo importante che ogni valutazione sul sistema sanitario regionale si basi su dati completi, riconoscendo il lavoro di tanti professionisti che ogni giorno, in silenzio, con serietà e dedizione, garantiscono l’accesso alla prevenzione e alla cura a migliaia di cittadini.
Proseguiremo in questa direzione, con senso di responsabilità e piena trasparenza convinti che solo su basi oggettive e condivise si possa costruire un confronto utile e costruttivo per migliorare ulteriormente i servizi sanitari della nostra regione”.
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