Comune di Milazzo – Variante al Prg irrealizzabile, si riparte da zero La giunta attiva il Pug (Piano urbanistico generale)


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Pianificazione urbanistica del territorio, addio alla Variante al Piano regolatore generale. Anche a Milazzo, al pari della quasi totalità dei comuni siciliani, si ripartirà col PUG (Piano urbanistico generale) previsto in Sicilia dalla legge regionale n.19/2020.
Nella giornata odierna la giunta municipale ha approvato l’atto di indirizzo per la redazione del Piano urbanistico generale, chiudendo così definitivamente il lungo e travagliato iter che avrebbe dovuto portare all’approvazione della Variante al Prg, il cui schema di massima risaliva addirittura al 2004 utilizzando le direttive generali approvate dal Consiglio comunale nel 1999.

In questo arco di tempo tutte le Amministrazioni che si sono succedute a palazzo dell’Aquila non hanno portato a compimento la Variante, avviando comunque diverse attività preliminari per l’acquisizione di studi propedeutici. Nel 2021 è stato costituito l’ultimo gruppo di lavoro affiancato da una società messinese la “FC&RR” associati per supporto specialistico. Nelle scorse settimane i professionisti di questa società hanno trasmesso la relazione conclusiva, nella quale hanno rappresentato delle criticità in merito al recepimento dello schema di massima. Problemi di natura tecnica legati alla “impossibilità di mantenere le aree individuate per le zone omogenee “SP”; l’eccessiva delocalizzazione di ampi comparti destinati a verde pubblico in altre e più idonee aree della città; il sovradimensionamento delle proposte di zonizzazione, tanto quelle riferibili allo sviluppo turistico quanto quelle residenziali”, ritenute “non adeguate allo sviluppo socio-economico della città nell’ultimo ventennio e neppure coerenti con i piani  sovraordinati (piano particolareggiato) e soprattutto l’insufficienza della viabilità, non adeguata al sistema insediativo che nel frattempo si è sviluppato”.

In buona sostanza – scrivono i tecnici – anche se legislativamente ammissibile, non è possibile recepire le indicazioni dello schema di massima adottato nel 2004 che si scontra con il lungo tempo trascorso durante il quale l’ambito territoriale di interesse è stato investito da cambiamenti culturali profondi della nostra società, unitamente ad un orizzonte tecnico ed economico che guarda altrove rispetto allo scorso ventennio, e che non potrebbe certo assumere come principio l’auspicato consumo zero di nuovo suolo”.
Insomma – come sottolinea l’assessore all’urbanistica Santi Romagnolo – alla luce anche del nuovo quadro normativo non era più possibile proseguire nel percorso avviato di revisione del Piano regolatore generale esistente e quindi si è deciso di avviare ex novo il procedimento che porterà alla formazione del PUG, strumento sicuramente più moderno e funzionale allo sviluppo economico e sociale della comunità assumendo l’obiettivo del consumo di suolo “a saldo zero” da raggiungere entro il 2050 attraverso il riuso e la rigenerazione urbana. Procedimento che consentirà tra l’altro di attivare efficaci processi di partecipazione da parte di tutti i soggetti pubblici e privati nonché delle associazioni e organizzazioni interessate, già nella fase di avvio della pianificazione, concedendo la possibilità di contribuire realmente alla formazione di uno strumento urbanistico che deve essere in linea con quel processo rigenerativo tale da migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

Il prossimo passo sarà adesso il documento della giunta municipale con la quale saranno fornite ai tecnici (che potranno avvalersi di nuovi studi demografici e socio-economici, oltre quello archeologico) le direttive di pianificazione territoriale con le quali si andranno a delineare gli obiettivi strategici e le priorità per lo sviluppo urbano nel medio e lungo termine. “Una visione di città – aggiunge il sindaco Pippo Midili – che dovrà includere politiche e programmi per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, la promozione dell’innovazione e della sostenibilità, il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici e l’incentivazione della partecipazione cittadina e della coesione sociale”.

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