Fiom-Cgil nazionale – Sindacato dei Metalmeccanici


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Oggi nel corso dell’audizione alla Commissione Industria-Agricoltura del Senato abbiamo ribadito che i 200 milioni di euro previsti dal decreto-legge numero 92 del 26 giugno 2025  “Misure urgenti di sostegno per i comparti produttivi” non bastano a rilanciare l’ex Ilva. I 200 milioni di euro verranno stanziati a titolo di prestito oneroso da restituirsi in 5 anni.

Siamo di fonte all’ennesimo intervento spot che non potrà garantire le manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti, la continuità produttiva, né di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, della salvaguardia ambientale e della tutela occupazionale. Da febbraio 2024 ad oggi sono stati finanziati dal Governo, complessivamente, 1 miliardo e 220 milioni, a cui si aggiungono questi 200 milioni di euro che oggi sono in discussione. Per il rilancio dell’ex Ilva è necessario programmare stanziamenti di almeno 1 miliardo all’anno.

Ma per una vera svolta occorre che l’ex Ilva diventi una società a capitale pubblico o partecipata dallo Stato.
Per gestire la fase di transizione, inoltre, serve un ammortizzatore sociale pluriennale e specifico al fine di tutelare l’occupazione e assicurare salari dignitosi alle lavoratrici e ai lavoratori.

La vicenda dell’ex Ilva è una vertenza nazionale ed europea perché riguarda il sito siderurgico più grande d’Europa, pertanto sono necessarie risorse e interventi straordinari per garantire il lavoro, l’ambiente e la salute”.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil

Ufficio stampa Fiom-Cgil

Roma, 9 luglio 2025






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