le principali misure contenute nel Decreto Omnibus (D.L. n. 95 del 30 giugno 2025)


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FIRENZE – Il 1mo luglio 2025 è entrato in vigore il decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95 (c.d. Decreto Omnibus e recante disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali. Di seguito si riportano le principali misure di interesse per le imprese agricole.

Proroga del termine ultimo per l’aggiornamento dei dati catastali delle strutture ricettive all’aperto

L’articolo 14 comma 5 del decreto interviene sull’articolo 7-quinquies, commi 3 e 6, del Dl n. 113/2024, che ha introdotto innovazioni nella disciplina catastale inerente alle strutture ricettive all’aperto.

In particolare, viene posticipata dal 15 giugno 2025 al 15 dicembre 2025 la data entro cui gli intestatari catastali delle strutture ricettive all’aperto devono presentare gli atti di aggiornamento della mappa catastale e del Catasto Fabbricati. Si tratta di una proroga d’interesse anche per molte imprese agrituristiche che hanno realizzato agricampeggi o entità similari utilizzando strutture mobili; a queste realtà è dunque concessa una congrua proroga per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento catastale nell’ambito del catastò dei fabbricati. All’esito del rinvio di 6 mesi ha contribuito fattivamente anche Cia – Agricoltori Italiani, unitamente alla propria Associazione degli agriturismi, Turismo Verde, attraverso costanti interlocuzioni con le diverse Istituzioni e l’Agenzia delle Entrate – Direzione Centrate del Catasto.

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Integrazione al reddito per le lavoratrici madri con due o più figli

La norma proroga di un anno, dal 2025 al 2026, l’entrata in vigore dell’esonero contributivo per le lavoratrici madri introdotto dalla legge di bilancio 2025. A fronte del rinvio, è prevista, per il 2025, l’erogazione di un bonus alle lavoratrici madri (con esclusione dei rapporti di lavoro domestico) con almeno due figli che presentano domanda all’Inps. Nello specifico il contributo è destinato alle lavoratrici madri dipendenti (con esclusione dei rapporti di lavoro domestico) e alle lavoratrici madri autonome iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie autonome:

1) con due figli, fino al compimento del decimo anno di quello di età inferiore;

2) con almeno tre figli, con reddito da lavoro non a tempo indeterminato (e subordinato), fino al compimento del diciottesimo anno di quello più giovane.

Spetta un contributo di 480 euro totali (pari a 40 euro mensili per ogni mese o frazione di mese di lavoro effettivo) su base annua, non imponibile ai fini fiscali e contributivi.

In tutti i casi è necessario avere un reddito da lavoro non superiore a 40 mila euro su base annua (non è specificato se del 2025 o del 2024), che per le madri con almeno tre figli non deve derivare da lavoro dipendente a tempo indeterminato e in ogni caso, per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo non coincidenti con quelli di vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Le mensilità spettanti a decorrere dal 1° gennaio 2025 fino alla mensilità di novembre sono corrisposte a dicembre, in unica soluzione, in sede di liquidazione della mensilità relativa al medesimo mese di dicembre 2025.

Disposizioni urgenti in materia di agricoltura

L’articolo 15, al primo comma, interviene sulla legge di bilancio con alcune correzioni formali. Si elimina la parola “regionali” dal comma 559, il quale prevedeva che “Al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse dell’Unione europea, le Autorità di gestione dei programmi di sviluppo rurale regionali possono ridurre la quota di cofinanziamento nazionale di ciascun programma relativo al periodo di programmazione 2014-2022, fino a concorrenza dei tassi massimi di partecipazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), di cui all’articolo 59, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013”.

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Con il secondo comma, al fine di promuovere l’innovazione nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura e, in particolare, lo sviluppo di colture resilienti ai cambiamenti climatici e di tecnologie suscettibili di incrementare la produttività e la competitività del comparto primario, nonché di favorire la modernizzazione delle imprese agricole, si incrementa di 47 milioni di euro per il 2025 il Fondo per l’innovazione in agricoltura. A tali oneri si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per la gestione delle emergenze in agricoltura di cui alla Legge di Bilancio 2024, comma 443.

Inoltre, viene incrementato di 5 milioni di euro per il 2025 la dotazione del Fondo di parte corrente per il sostegno alla filiera suinicola, al fine di sostenere e indennizzare gli operatori colpiti dalle restrizioni sulla movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati.


FONTE – Dimensione Agricoltura – Luglio/Agosto 2025

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